Questo il comunicato stampa pervenutoci in redazione: "Si terrà il prossimo venerdì 25 ottobre 2024, alle ore 19:00, ad Aversa, presso la Sala conferenze dell’Hotel del Sole, in Piazza Mazzini, la tavola rotonda promossa dal Club Rotary “Aversa Terra Normanna”, presieduto dall’Avv. Carlo Maria Palmiero - si legge nel comunicato - dal titolo “Quale giustizia?”.
A confrontarsi su questo tema impegnativo saranno: Luca Palamara, già Magistrato, scrittore (Il Sistema, 2021, Lobby e Logge, 2022); Giuseppe Cioffi, Magistrato, Presidente di Sezione Penale presso il Tribunale di Napoli Nord; Giovanni Corona, Magistrato, Sostituto Procuratore della Repubblica presso - si legge ancora - il Tribunale di Napoli Nord; On. Francesco Urraro, Vice Presidente del Consiglio di Presidenza per la Giustizia Amministrativa; Raffaele Costanzo, Penalista, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, socio del Club; Alfonso Quarto, Penalista; Rocco Romeo, Giornalista, TeleClub Italia. I lavori saranno introdotti da Giovanni F. Russo, Direttore di TeleClub Italia; e coordinati da Carlo Maria Palmiero - si legge ancora - Avvocato e Presidente del Club.
Il cosiddetto “caso Palamara”, ha disvelato il ruolo delle “correnti” nella assegnazione degli incarichi ai magistrati italiani, mettendo in evidenza un sistema di gestione della giustizia che ha disorientato la cittadinanza, facendo - prosegue il comunicato - emergere il presunto condizionamento delle nomine in magistratura da parte delle correnti presenti nel Consiglio Superiore della Magistratura (CSM). Il caso ha mostrato come il sistema attuale, in cui giudici e PM appartengono allo stesso ordine, possa essere soggetto a influenze e manovre, riaccendendo il dibattito sulla separazione delle carriere, quale soluzione per garantire trasparenza e ridurre i rischi di commistioni - si legge ancora - tra potere giudiziario e carriere interne.
La separazione delle carriere dei magistrati è un tema centrale nel dibattito sulla giustizia italiana. Attualmente, i magistrati possono passare tra le funzioni di pubblico ministero (PM) e giudice, mantenendo un'unica carriera. I sostenitori della separazione chiedono una divisione netta tra le due carriere per garantire l’imparzialità del giudice, ritenendo che la vicinanza - si legge ancora - tra giudici e PM possa influire negativamente sull'equilibrio del processo.
Argomenti a favore: Terzietà del giudice: La separazione renderebbe il giudice davvero indipendente dall’accusa. Indipendenza reciproca: Eviterebbe influenze tra giudici e PM, garantendo un processo più equo. Modello accusatorio: Rafforzerebbe la logica di confronto tra accusa e difesa con un giudice terzo. Argomenti contro: Unità della magistratura: La separazione - si legge ancora -rischia di frammentare la magistratura, riducendo la visione globale del sistema. Indipendenza del PM: Si teme che un PM separato diventi più dipendente dal potere esecutivo, riducendone l’autonomia. Sistema di autogoverno: Creare due organi separati per giudici e PM potrebbe indebolire l'autogoverno unitario della magistratura. Con la tavola rotonda gli organizzatori si propongono di esaminare le conseguenze in uno alle prospettive di cambiamento alla luce del Disegno di Legge Costituzionale dal titolo “norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare” presentato - si legge ancora - lo scorso maggio dal Presidente del Consiglio e dal Ministro della Giustizia".