Udinese-Napoli 1-1. Scateni: "Osanna per un Napoli da sogno. Scudetto e felicità"


Articolo pubblicato il: 05/05/2023 10:38:58

Osanna per un Napoli da sogno. Scudetto e felicità. Cari Osimhen, Kvaratskhelia, Kim, caro capitano Di Lorenzo, ora che vi unite in cerchio, qualche attimo prima del via di Udinese Napoli, pensate a queste famose frasi sul successo nello sport: Più difficile la vittoria, più grande la felicità nella vittoria / Gli ostacoli non devono fermarti. Se ti imbatti in un muro, non girarti trova il modo di scalarlo, attraversalo, aggiralo / Per avere successo, dobbiamo credere di poterlo fare / Vincere è una questione di cuore, non solo di gambe. E ora via, con il massimo della concentrazione, dell’intensità fisica e mentale. Fatelo per i napoletani che al Maradona Stadio sono in attesa da trent’anni di esplodere d’entusiasmo e di orgoglio di gente del sud, di quelli che abitano il mondo, dei tifosi che hanno invaso Udine, per rispondere alla spocchia di Allegri che dice velenosamente a De Laurentiis di godersi questo scudetto, perché è il primo e dimentica le magagne della sua Juventus, per snobbare le tifoserie razziste. Udine è una città che ha una forte influenza napoletana. È napoletano il direttore sportivo Pierpaolo Marino. Il prefetto di Udine Marchesiello ricorda: “Sono napoletano, molto napoletano”. 12 mila i tifosi azzurri presenti alla Dacia Arena. Una marea. Nello stadio Maradona più di 50mila e otto maxischermi. Ora il racconto di Udinese-Napoli. Arbitra Abisso, palermitano, al Var Doveri. Sottil, come tanti altri colleghi allenatori, blinda la difesa con un 3-5 che dice tutto e tra l’altro sembra prevedere doppie e triple marcature su Osimhen e Kvara. In panchina Zielinski e Lozano, in campo Ndombelé ed Elmas. Primo angolo del Napoli a 34 secondi dal via. Secondo corner per gli azzurri, al 4°. Di Lorenzo di testa, debolmente, para facilmente Silvestri. Terzo corner per il Napoli, niente di fatto. Napoli d’attacco, come previsto. Reagiscono i friulani e diventa pericoloso. Lovric al 13 esimo, in solitudine, trova il gol, difesa azzurra imbambolata. 1 a 0 per i bianconeri, pallone all’incrocio dei pali, Meret incolpevole, ahi, ahi, allarme e tifo napoletano zittito. Non è la prima volta negli ultimi empi che il Napoli subisce gol da squadre difensiviste. Giallo per Ehizibue, fallo duro su Olivera. Solo lanci lunghi per Osimhen, marcatissimo. Kvara atterrato in area, ma Abisso non fischia il rigore, il Var conferma. Napoli, contratto, tutt’altro che brillante, lento, con poche idee. Si avverte la mancanza di un attaccante sulla corsia di destra e l’Udinese difende bene. In mezz’ora di gioco nessun pericolo per Silvestri. Osimhen di testa su cross dal centrocampo, pallone che sfiora il palo. Calcio d’angolo, il primo per l’Udinese, senza conseguenze. 5 minuti al 45esimo. Napoli nervoso, deconcentrato, stanco, in confusione. Sterile possesso palla. Secondo corner per i bianconeri, lo batte Lovric, nessun pericolo. Spogliatoi. Azzurri irriconoscibili. Raspadori? Simeone? Zielinski? Vediamo. La prima azione è dei friulani. Primo corner per gli azzurri. Kvara subisce falli cattivi, per suggerimento di Sottil? Secondo angolo in favore del Napoli, Osimhen raccoglie la respinta di Silvestri e mette in rete. Pallone sotto la traversa, uno a uno. Impazzisce il Dacia dei napoletani, come i 60 mila del Maradona Stadio. Minuto 52, chi lo dimenticherà mai? Il Napoli sembra incoraggiato dal pareggio che vale lo scudetto. Attenzione, non si può ancora ritenere aggiunto l’obiettivo. Gli azzurri devono cercare il 2 a 1, non possono solo controllare il gioco. L’Udinese non ci sta. Zielinski per Ndombelé. Segna Osimhema ma c’era a terra Bijol. Gol irregolare. Miracolo di Silvestri su conclusione di Zielinski. Zeegeleaar per Udogie. Melina del Napoli e tentativi di percussione. Arslan per Lovric. Thauvin e Festy per Ebosele e Ehizibue. Lozano per Kvara. 3 minuti al 90esimo. Si prospetta l’invasione di campo dei tifosi azzurri. Corner per il Napoli, all’89esimo. Bandiere azzurre al vento, 3 minuti di extra time, ansia, cuore che batte velocissimo, “La capolista se ne va” si canta a Udine. Ultimo minuto, trenta secondi al fischio finale, 15 secondi. The end, stop, è finita. Finalmente, si abbracciano gli azzurri. È festa nel Dacia, nel Maradona Stadio, in tutta la città di Napoli, nel mondo. Scudetto, tricolore, campioni. Tripudio, fuochi d’artificio, si piange di commozione, cori, felicità immensa.