TORRE DEL GRECO. "Vivaio Vesuvio per costruire il brand..."






Articolo pubblicato il: 08/05/2018 11:10:49

QUESTO PARTE DEL COMUNICATO STAMPA GIUNTO IN REDAZIONE:

 

"L’importanza di un “marchio” identificativo della propria città. Se ne è discusso ieri sera, lunedì 7 maggio, nella sede del comitato elettorale del candidato sindaco Romina Stilo, durante l’incontro “Vivaio Vesuvio per costruire insieme il brand Torre del Greco”. A illustrare le prerogative - si legge nel comunicato - e i benefici di un brand cittadino è stata Sabina Martusciello, presidente del corso di laurea in Design e Comunicazione all’università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli. Invitata dal candidato sindaco Stilo e dalla candidata al consiglio comunale Maria Dolores Morelli, la professoressa Martusciello - si legge nel comunicato - ha innanzitutto focalizzato la propria attenzione sul toponimo Torre del Greco: “Nome che racchiude – ha detto – un’importanza specifica. Torre è una struttura monumentale, eretta a difesa del territorio, che racchiude i ‘segreti’ dei propri luoghi ma si apre ad una visuale più ampia su ciò che la circonda. Insomma, custodisce - si legge nel comunicato - la memoria e guarda all’orizzonte. C’è poi l’appartenenza, del Greco, a rafforzarne l’identità”. I cittadini di Torre del Greco devono riappropriarsi della propria città: “Del resto – prosegue Sabina Martusciello – questo è il principale concetto - si legge nel comunicato - che sta dietro ad un brand. Il senso di appartenenza. Partire dal brand, in sostanza, per condividere i progetti. Non lasciare al soggetto politico il compito di traghettare gli altri, ma condividerne - si legge nel comunicato - gli sforzi ed essere soprattutto propositivi”. Infine si è parlato di Cultivars, progetto legato al concetto di coltivare cultura in arte, promosso dalla stessa Sabina Martusciello insieme a Maria Dolores Morelli e che ha raccolto importanti riconoscimenti - si legge nel comunicato - in ambito nazionale. “Guardare il proprio territorio sotto l’aspetto turistico-ricettivo puntando non solo sulla sua storia ma su tutto quello che circonda i propri luoghi. Il viaggiatore - si legge nel comunicato - deve vivere il suo viaggio naturalmente, cioè a contatto con l’ambiente che lo accoglie, oltre che storicamente. Scoprire cosa c’è attorno al monumento, iniziando perché no - si legge nel comunicato - a scavare nel terreno dove è edificato questo monumento, per scoprire le ‘radici’ sulle quali è poggiata quell’opera. Un modo di pensare al turista, al viaggiatore appunto, che mette in moto una filiera anche occupazione, perché accanto alla tradizionale guida trovano possibilità di esprimersi altre figure professionali: agronomi, coltivatori, designer, architetti e così via. E anche il turista può vivere la sua esperienza in maniera dinamica”. (...)"