Mapei Stadium: il Sassuolo è grande quanto il Vomero e gioca a Reggio Emilia. Se ne sta in fondo alla classifica, come il Cagliari dell’uno a uno. Berardi, parte dalla panchina. Bigica è l’allenatore della primavera, soluzione provvisoria dopo il licenziaimento di Dionisi. Gol fatti 31, subiti 48. Non c’è più niente di facile di qui alla fine di un campionato che sulla lavagna dei buoni e cattivi occupa stabilmente la metà a destra, del pollice verso. La deludente debacle, che mette in forse l’inclusione nel lotto di aspiranti alla prossima Champions, non ha un solo colpevole. Certo il De Lau del profitto primo obiettivo, del fare e disfare insensato, dell’ardua compatibilità con il ricco campionario di allenatori, fino all’inestricabile sarabanda Spalletti (in fuga liberatoria) Garcia, Mazzari e Calzona ‘a mezzo servizio’, un po’ napoletano un pò slovacco). Il Kim addio, il prossimo bye bye di Osimhen e Zielinski, gli sbuffi di Kvara, del giovane talento Zerbin, dell’esodo temporaneo di Gaetano, le incognite di Natan, Lindstrom, Cajueste si sommano all’evidente disagio della squadra, sballottolata da un allenatore all’altro, malmessa in campo, malata di sterilità e privata della solidità difensiva magistralmente garantita da leader come Koulibaly e Kim. Eppure in quel di Reggio Emilia contro il Sassuolo in crisi il tifo prevalente sarà dei settemila napoletani al seguito. Piove e tanto, arbitra il padovano Chiffi. Il Napoli preme subito sull’acceleratore. Napoli aggressivo, fa la partita. Sassuolo in giustificata prudenza. La pioggia concede una sosta. Alle spalle di Calzona una settimana per entrare in confidenza con la squadra. Provano a reagire gli emiliani. Chiude tutti gli spazi il Sassuolo, marcature strettissime. Primo angolo del Napoli, ressa in area di rigore. Nessun pericolo per Consigli. Catenaccio dei neroverdi. Tira Troeré al volo, il pallone lambisce palo. Secondo anglo provocato da Ferrari. Testa di Ostigard che non inquadra la porta. All’improvvido arriva il gol del Sassuolo, 1 a 0 al 17esimo. Cross di Pedersen, respinge Traoré, il pallone finisce a Racic, che da venti metri non ha nessuna difficoltà a mettere in rete. Corsi e ricorsi, non è la prima volta che il Napoli subisce il primo gol e rischia il secondo poco dopo, conseguenza dell’offensività sbilanciata in avanti degli azzurri e sono spazi per le controfughe degli emiliani. Ci prova Osimhen, che supera di slancio Tressoldi e mette di poco sul fondo. Arriva il pari degli azzurri ed è merito di Rrahmani. Inserimento dei difensori, grande assist di tacco di Anguissa per il difensore del Napoli a due passi da Consigli. 1 a 1 al minuto 29. Quasi incredibile a dirsi, al 31esimo assist di Politano e sigillo di Osimhen. 2 a 1 per gli azzurri. Poi Kvara da centro campo vede Consigli fuori dei pali e ci prova. Pallone di un niente sul fondo. Doppietta del nigeriano e 3 a 1. Gol da manuale, da centravanti vero, su nuovo assist di Politano al minuto 41. Il Napoli sfiora anche il quarto gol, lo impedisce involontariamente Kvara, colpito dal pallone scagliato da Osi. Congratulazioni per Calzona, questo Napoli finalmente segna e piace, profitta con autorità della squadra neroverde molto allungata, più facile attaccarla. Miracolo di Consigli su legnata di Kvara. Euforia sugli spalti dei tantissimi napoletani. Come rassegnarsi all’annunciato esodo di Osimhen? Spogliatoi. Superman Osimhen che al secondo minuto della ripresa profitta di un folle passaggio laterale dei difensori neroverdi agguantato dal nigeriano. Tripletta e 4 a 1. Giganteggia in difesa Rrahmani. Capolavoro di Kvara al sesto minuto. Se ne va in ripartenza, fa fuori Henrique e trova il grande gol di un grande giocatore con un tiro a giro. 5 a 1, goleada. Minuto 51. Sembra di sognare, come un anno fa. Dentro Missori e Volpato, escono Racic e Doig. Escono Rrahmani e Politano, dentro Raspadori e Natan. Conclude al volo e Raspadori, risponde Consigli. Rallenta il Napoli, giusto così. Con soli tre passaggi gli azzurri sono zona gol. Kvara prova a imitare Osimhen e da 15 metri mette in rete il sesto gol. Stop, controbalzo e pallone a fil di palo al minuto 75: sei a uno. Fuori Traoré e Osimhen, dentro Simeone e Zielinski, fuori Lobotka e dentro Dendonker. Dentro Defrel per Bajrami, Kumballa per Tressoldi. Scommessa vincente: il Napoli prima di Calzona ha giocato contro Garcia e Mazzarri. Dentro Kumi, fuori Pinamonti esausto. Questo è il Napoli tricolore.
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