SCATENI. Violenze e dintorni


Articolo pubblicato il: 06/04/2018 15:57:09

L’idea è: estremo rigore selettivo nell’ammettere uomini e donne negli organici delle forze dell’ordine, carabinieri, poliziotti, finanzieri, guardie carcerarie che siano. Quasi non c’è giorno che passa senza un caso di corruzione, violenza, abuso, di uomini in divisa. Sono casi di collusione con la criminalità, implicati perfino magistrati, di corruzione, pestaggi e violenze illegali, individuali o di gruppo. Non è un fenomeno italiano. La tortura è pratica ignobile diffusa in tutte le latitudini, dalla Cina agli Stati Uniti e culmina con la pena di morte che accumuna i due paesi citati, largamente praticata nel mondo arabo, insieme alla lapidazione, alla menomazione di arti, all’infibulazione, al carcere disumano. Inutile, perché noti, citare i morti ammazzarti dalla violenza delle forze dell’ordine in Italia (per tutti il G8 di Genova, la tragedia di Bucchi), in Egitto l’omicidio di Regeni. Il tema degli abusi in divisa è specialmente attuale in questi giorni.

Migranti, polizia francese trascina fuori da un treno una donna incinta proveniente da Ventimiglia. In un vagone proveniente da Ventimiglia, poliziotti francesi, più animali che persone, hanno brutalizzato una migrante incinta. Sollevata brutalmente dal suo posto, l’hanno presa braccia e gambe e l’hanno trascinata fuori dal treno, come fosse merce da scaricare, mentre si dibatteva disperatamente. Tutto documentato da un video di tre studenti francesi. Peggio di questa brutalità è la nota della prefettura del dipartimento Alpes-Maritimes: “Se ci sono delle violenze in questo video, non sono state commesse dalla polizia. E’ la reazione fuori misura dei soggetti fermati che ha costretto le forze dell’ordine a un uso proporzionato della forza. Ma non c’è stata violazione dei diritti delle persone”.

Non è l’unico episodio. Una settimana fa poliziotti francesi, violando ogni prassi, hanno operato un blitz in un centro italiano di accoglienza ai migranti dell’associazione Rainbow4 Africa. Hanno costretto un profugo a sottoporsi al test delle urine e osato intimidire un medico e i volontari dell’associazione umanitaria. Nei giorni precedenti, eroici gendarmi francesi avevano impedito una nigeriana incinta e malata di linfoma di attraversare il confine. La donna è poi morta in un ospedale di Torino, di parto cesareo. Nemmeno un cenno di scusa del governo francese.  

Poi dice che il titolo di onorevole è usurpato e che l’appannaggio degli eletti nelle istituzioni italiane sono mestieranti: lo dicono i conti dello Stato, che in teoria sarebbe però senza colpa nel caso di tre consiglieri regionali del Friuli. Altro che terno al lotto. Succede che tre eletti a Roma, in vista delle politiche si dimettono e regalano ad altrettanti candidati del Friuli di subentrare nel loro consiglio regionale. Niente di male, lo consente la legge, che però non prevede la contemporaneità tra dimissioni romane e subentro in Friuli. Neppure la chiusura dei lavori regionali alla vigilia delle elezioni. Conclusione? I tre nuovi consiglieri intascano 16 mila euro per non aver fatto niente. Perché studiare da ingegneri, medici, architetti? Meglio scoprire la vocazione per carriere alla Scilipoti, o Scopelliti, seguace prediletto di Berlusconi, ex presidente della giunta regionale calabra, condannato a 4 anni e 7 mesi di reclusione, imputato per abuso d'ufficio, prescritto e falso in atto pubblico. Interdizione perpetua dei pubblici uffici di 5 anni.

 

Luciano Scateni