Il calcio e i suoi paradossi. Il Napoli meno brillante dall’inizio del campionato (fatta eccezione per il non gioco con la Juventus), chiude i 94 minuti della trasferta in Friuli con un tondo 3 a 0 finale, in qualche modo bugiardo. Gli azzurri vivono di rendita dal minuto 14 e merita un monumento el espagnol Fabian Ruiz,che Ancelotti deve mandare in campo appena dopo il fischio d’inizio per rimediare a una contrattura muscolare di Verdi. Ci prova Callejon al decimo, con una conclusione potente ma centrale. Quattro minuti più tardi Fabian, con lodevole caparbietà, sradica un pallone dai piedi del diretto difensore, conquista di forza lo spazio per armare il destro e colpisce alla perfezione. E’ un gol all’Insigne. Il pallone vola con l’effetto giusto nel sette della porta difesa da Scuffet. L’uno a zero arriva troppo presto e gli azzurri entrano nella condizione psicologica di chi pensa “è fatta”. C’è da dire che l’Udinese dà una mano al Napoli. Lascia agli azzurri il possesso palla (64 per cento contro il 36) non fa pressing, conta solo sull’intraprendenza di De Paul e sull’interessante velocità offensiva di Lasagna. Si capisce perché è reduce da quattro sconfitte consecutive e perché in classifica ha solo otto punti. Nel Dacia Arena il tifo dei napoletani a tratti sovrasta quello dei friulani e non sfugge, speriamo ne sia informata la giustizia sportiva, qualche insulto degli udinesi a Napoli e al suo popolo.
Ancelotti avrà le sue ragioni nel progettare un nuovo assetto di gioco per ogni partita, ma dovrà ammettere che nessuna squadra per quanto duttile, può stare in campo con la necessaria lucidità senza un regista. Nella squadra che sceglie per contrastare l’Udinese un regista non c’è. Ne risente la fluidità del gioco offensivo e la partita diventa una noiosa conferma della differenza tecnica tra le due formazioni, poco di più. Una leggerezza di Albiol al 23° per poco non costa al Napoli il pareggio. Lasagna s’invola, il tiro da posizione ideale non è irresistibile e Karnetis para, ma con difficoltà a conferma che un Napoli da scudetto ha bisogno anche di un grande portiere. Il finale di tempo è monopolizzato dall’Udinese, che prende coraggio e lo mette in campo nella ripresa, pressando a tutto campo gli azzurri, pur senza creare grossi problemi. Non è un bel calcio, a tratti prevale la confusione. Il progetto di Ancelotti di sfruttare le corsie laterali vista la scelta di Velasquez di blindare l’area difensiva centrale, non dà grandi risultati. Hysaj e Malcuit si proiettano raramente sulle fasce. In ritardo Ancelotti corre ai ripari e la scelta per un verso è vincente, ma desta anche qualche perplessità. Fuori Milik, dentro Hamsik: perché solo al 24° e perché Milik, indispensabile al centro dell’attacco e non Fabian, pari ruolo?”
Con il capitano si rivede il Napoli consapevole delle proprie qualità e non è un caso se Zielinski è messo nella condizione di sfiorare il gol. Pussetto respinge una sua conclusione sulla linea di porta, a portiere battuto. Non è un caso se l’arbitro assegna un rigore agli azzurri. Malcuit crossa in area per Callejon, il suo tiro è intercettato volontariamente con un braccio da Opoku. Rigore, Mertens non sbaglia, Esecuzione perfetta, due a zero. Ancelotti concede un po’ di riposo a Zielinski e qualche minuto di gioco a Rog. Il ragazzo lo ripaga ampiamente. Magica triangolazione Rog-Mertens-Rog, percussione in area, pallone alle spalle di Scuffet, tre a zero. Prima rete in serie A.
La Juve (pari casalingo con il Genoa, 1 a 1) è più vicina e conferma di non essere imbattibile. Quattro punti si possono recuperare se il Napoli aggiungerà anelli alla collana di vittore con grandi e piccole del campionato.
Gli abbonati a Dazn sono incavolatissimi. C’è chi non vede proprio gli eventi programmati, chi li vede con fastidiosi ritardi di immagini e a scatti, Altri denunciano che più volte, durante Udinese-Napoli, la partita è sparita dagli schermi. Al loro posto studio con la prosperosa Diletta Liotta e l’ex juventino Camoranesi. I daznisti per esempio non hanno visto l’azione che ha portato al rigore assegnato al Napoli, eccetera, eccetera. Che ne pensa Sky, che ha spartito la trasmissione di molte partite e promosso gli abbonamenti?
Luciano Scateni
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