SCATENI/Vele azzurre spiegate, vento in poppa, Napoli 4 – Benfica 2


Articolo pubblicato il: 29/09/2016 08:13:30

Niente da dire se il Napoli avesse liquidato il gagliardo e temuto Benfica con punteggio tennistico, per esempio con un 6 a 2. Il finale, bugiardo, dice invece di una vittoria altrettanto prestigiosa ma con  il punteggio di 4 a 2 che ha indispettito Sarri perché le due reti dei portoghesi in vista del 90esimo sono state agevolate da un paio di distrazioni degli azzurri, intollerabili per un tecnico rigoroso qual è il perfezionista tosco-napoletano. Il calcio d’inizio è preceduto dal “terremoto” (che i sismografi registrano regolarmente) dell’urlo possente dei 45mila che hanno dimenticato per  una sera il caro curve a 40 euro. Partenza con acceleratore a tuto gas e al minuto 1 occasione per Milik che non sfrutta al massino l’occasione di un lancio oltre la linea difensiva dei lusitani. Ma il Napoli c’è  e come. Affronta a viso aperto un coriaceo e tecnico Benfica, stenta a ritrovare la strada maestra delle percussioni sulle fasce ma è questione dei minuti necessari per trovare le misure giuste. Al quarto minuto è il Napoli a rischiare. Mitroglu fallisce il ta-pin su un’uscita  infelice di Reina. Nuovo pericolo per gli azzurri al 9° e questa volta è il portierone spagnolo a salvarsi dal gol. Preoccupazione in casa azzurra per l’indfortunio muscolare che costringe Albiol a dare forfeit. Ma è anche l’occasione per vedere all’opera Maximovic, mister 26 milioni, neo acquisto degli azzurri che risponde con una partita irreprensibile, in attesa di maggior amalgama con lo storico pacchetto difensivo in cui si inserisce. Fasi alterne del match con supremazia a tratti del Napoli, a tratti del Benfica e più pericolosi gli azzurri che sfiorano il gol con Callejon, straordinario maratoneta in tutti gli spazi del campo. Il gol è nell’aria e arriva con la rete 101 di capitan Hamsik (numero 14 nelle coppe europee) che appostato sul primo palo al 19esimo colpisce di testa il cross perfetto di Gholam su calcio d’angolo. 1 a 0, tripudio sugli spalti. Il Benfica incontra serie difficoltà nel tentativo di reagire al gol subìto e soprattutto è sistematicamente neutralizzato da una difesa impenetrabile. Niente di eclatante fino al 45esimo e per gli azzurri chiara necessità di andare oltre il minimo vantaggio per non rischiare. Ci pensa Mertens atterrato al limite dell’area di rigore. Punizione, esecuzione magica del belga, non nuovo a queste imprese, 2 a 0, entusiasmo alle stelle sulle gradinate E’ il minuto 6, decima rete di Mertens nelle coppe. Nel tempo irrisorio di tre minuti il Napoli coglie la chance di  mettere al sicuro il risultato. Julio Cesar è costretto ad atterrare Callejon in piena area,  merita il cartellino giallo, rigore. Sul dischetto c’è Milik, impeccabile.  3 a 0 e non sembra vero. Il Benfica scompare, il Napoli dilaga e annichilisce i portoghesi. Sarri concede l riposo a Callejon, gli subentra Insigne. Quattro minuti dopo Mertens supera se stesso e il suo è il quarto gol degli azzurri (doppietta del belga). Il Napoli dovrebbe gestire il risultato mettendo la sordina al gioco, ma ha la vocazione di squadra d’attacco e sbaglia perché un paio di svarioni concedono al Benfica di dimezzare la dimensione della sconfitta. Nel team lusitano  per Carrillo entra Guedes ed è proprio lui a punire un’incertezza di Koulibaly e compagni. 4 a 1. I portoghesi si svegliano dal torpore  a cui li hanno costretti gli azzurri. Va in panchina Mertens accompagnato dalla standing ovation dei tifo, c’è il debutto di Giaccherini. Nuova disattenzione della difesa azzurra e ne approfitta Salvio. 4 a 2. Sarri s’infuria. Negli ultimi minuti il Napoli ha l’unico obiettivo di chiudere con il punteggio acquisito. Ci riesce e prosegue nel percorso vincente tra campionato e Champions League. Napoli a tratti spettacolare, irresistibile. Meglio di così…

Luciano Scateni