Che dire è ‘categorico l’imperativo’ dei tre punti da mettere in carniere nell’ultimo step di campionato. Di qui a poco respinta l’insidia Verona, che per altro è in totale sicurezza con i suoi 44 punti in classifica, diventerebbe quasi trionfale l’impresa del Napoli, benché menomato da una serie di infortuni e positività Covid, disturbato dalla crisi matrimoniale De Laurentiis-Gattuso, al limite della separazione in casa. Insomma in mancanza di sorprese, il Napoli concluderebbe la stagione con il premio non da poco di entrare nel ristretto clan delle grandi ammesse alla prossima edizione della Champions League e di intascare un bel gruzzolo di milioni. E però, il match arbitrato dal padovano Chiffi è destinato a un finale, come definirlo, mesto, di quanti provano stima e affetto per il gagliardo Ringhio, prossimo a tentare altri successi altrove. Purtroppo è davvero poco lo spazio concesso al sentimentalismo e allora le ragioni del calcio d’élite inducono a pensare, che se Gattuso emigra e il Napoli intende orientare la prua in direzione dell’‘isola scudetto’, il club azzurro, assistito da Giuntoli, deve ingaggiare un tecnico all’altezza del prestigioso obiettivo. E non solo: guai se dovesse prevalere l’esigenza della società di ammortizzare i guai finanziari provocati dalla pandemia e cedere giocatori ambiti, determinanti per il livello qualitativo degli azzurri, dunque i Koulibaly, Fabian Ruiz, Insigne, (finora 19 gol e record di pali colpiti) capitano made in Naples, approdato ai vertici dell’eccellenza calcistica. Il perché di Koulibaly ancora fuori dagli undici: ancora strascichi dell’infortunio o stand by con la valigia pronta per la partenza e dunque mente distratta dal futuro prossimo? Ora, comunque, piedi ben piantati in terra e zero distrazioni nell’affrontare i veneti, che Juric ha guidato almeno per un terzo del campionato con grintosa ed efficace competenza. Non poco interesse meritano le sfide e relativi arbitraggi di Bologna-Juventus e Atalanta-Milan. Partenza di Napoli-Hellas, che a favore dei pochi non edotti si chiama così per ricordare l'antica Ellade (ma Verona che c’entra con la Grecia? Please, consultare Google) Pronti…via. Brutto cliente questo Verona. Gioca a tutto campo e fa un buon pressing sui portatori di palla azzurri, ovvero Hellas per nulla arrendevole. Napoli in fase permanente di rodaggio. Fluido il gioco dei veronesi. Andante senza brio finora. Forse sarebbe utile la saggezza di regista di Diego Demme e forse la concretezza di Politano, considerata l’ammonizione di Lozano. Napoli arruffone e contratto e lento, statico nei primi 25 minuti. Verona ben messo in campo. Non va e la squadra di Juric vince il primo round ai punti. Un aggettivo per gli azzurri? Svogliati, con l’eccezione di una grande azione al 34esimo. Conclusione da gol di Insigne, appena un centimetro oltre il palo. Difficoltà a fornire palloni giocabili per Osimhen stretto dalla morsa asfissiante di Gunter. Veronesi aggressivi oltre illecito, a rischio le gambe degli azzurri. Fuori Dawidowicz (infortunio muscolare), dentro Udogie. Spogliatoi e primo tempo del Napoli? da cancellare. Via cellulari arrivano le notizie di Juve e Milan, in vantaggio a Bologna e Bergamo. Congiura nordista? La risposta a questa ipotesi complottista è nel secondo tempo di Napoli-Verona, cioè nel ritorno a squadra d’élite degli azzurri. Storicamente il Napoli gioca un gran tempo sì e uno no. Speriamo che la norma sia rispettata anche in questo secondo tempo. Si riparte e non succede. Mai vista una quantità di errori degli azzurri come stasera e il Verona continua a dominare. Meglio subito i cambi, chissà se Gattuso è d’accordo…Al minuto sessanta Insigne con un gran tiro colpisce la testa di un difensore, angolo e mischia in area, spunta il piede di Raahmani e segna il primo gol in azzurro. Uno a zero ma e ora tutti a caccia della rete sicurezza. Juric manda in campo Lasagna per Kalinic e il terzo portiere per Pandur. Reagisce al gol il Verona e attacca. Politano per Lozano al minuto 67. Venti minuti di sofferenza per Gattuso e i suoi prodi. Tutto da rifare al 69esimo: Faraoni beffa l’intera difesa napoletana, peraltro dormiente. Uno a uno. Mertens e Mario Rui per Hysaj e Zielinski. Lovato per Ceccherini, Ruegg per Faraoni. Ora è Napoli avanti tutta, ma è arduo trovare lo spunto vincente contro la compattezza scaligera. Petagna per Bakaioko, Napoli con cinque punte. Sei minuti al 90esimo. Siamo alle solite. Chiffi nega un rigore per fallo in area di rigore su Mertens. Di alleati la Juve ne ha proprio a bizzeffe e a tutte le latitudini, nella circostanza anche nel Veneto, regione di quest’arbitro immaturo. Var ignorato, decisone da applausi di scherno. Finisce con una traversa colpita da Petagna e con un’onda devastante di delusione per l’aggancio fallito alla Champions. Grazie, comunque Ringhio, bye, bye e dita incrociate, buon futuro.
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