La Macedonia del Nord che proviamo a liquidare per affrontare martedì prossimo chi avrà la meglio tra il Portogallo di Ronaldo e la Turchia, è relegata al posto numero 67 del ranking Fifa’ (l’Italia al sesto) e i suoi giocatori sono professionisti a per modo di dire. Fa eccezione Bardhi, emigrato calcisticamente in Spagna. In sintesi, la squadra balcanica non fa paura, ma il nostro ct, forse con per eccesso di prudenza, ricorda la vittoria dei nostri avversari nella terra della Merkel. All’allenatore Milevski ha dato forfeit Elmas, altro professionista della squadra, ma nell’Italia le defezioni sono anche più determinanti. In difesa sono out Chiellini, Bonucci e Di Lorenzo, in avanti manca la qualità di Chiesa, Ma è partita comunque da vincere e senza troppo sforzo. Si gioca a Palermo, dove i siciliani non assistono da tempo al grande calcio, è presente anche un avamposto di macedoni. Stadio sold out, Italia in campo con l’abituale 4-3-3 e a lanciare Immobile (capitano in assenza di Chiellini e Bonucci), alla sua sinistra, c’è Insigne, scelto Mancini nonostante l’opacità delle ultime prestazioni. Arbitra il francese Turpin. Come nelle previsioni Italia subito proiettata in attacco e molto possesso palla: buona precisione, velocità. E c’è un’interessante considerazione, dettata dai primi minuti del match. Mancini restituisce ad Insigne la posizione preferita di punta offensiva sulla fascia sinistra ed è l’Insigne delle stagioni migliori. Spalletti che ne dice? Macedonia iper difensiva, nessuna sorpresa. A[S1] zzurri in pieno controllo del gioco, già tre corner all’attivo, ma in 25 minuti nessun pericolo vero per Dimitrievski. Poi due quasi gol, di Berardi e Immobile. Quinto calcio d’angolo, senza conseguenze per i macedoni. Sesto angolo al minuto 35. Settimo dopo pochi secondi. Tocco di mano di un difensore macedone in area di rigore, ma braccia attaccate al corpo, solo calcio d’angolo, l’ottavo, poi il nono, su conclusione di Immobile. Spogliatoi, pausa di riflessione. Tanta Italia, collezione di corner, poca concretezza e assetto difensivo non male dei macedoni, che sperano di mantenere lo zero a zero fino alla scommessa dei rigori. Il Portogallo è sul 2 a 0 sulla Turchia. Immenso il Verratti centrocampista di lusso, ma non basta a sbloccare il risultato e non basta l’intraprendenza di Berardi. Cambi per i macedoni. Fuori Nikolov e Ademi, dentro Spirovski e Askovski. Macedonia meno difensivista. Mancini manda in campo Raspadori, fuori Insigne: boh? Perché non Barella, finora in ombra? Decimo angolo per gli azzurri e undicesimo. Esce Ristovski per Miovski. I cambi di Mancini: Tonali per Barella e niente da dire, Pellegrini per Immobile e si capisce meno. Permane la poca concretezza di questa Italia. Dieci minuti al 90esimo, dodici calci d’angolo e poco più. Portogallo due, uno per la Turchia, che sbaglia un calcio di rigore, ovvero il due a due. Tredicesimo angolo per l’Italia. In campo Chiellini per Berardi e Joao Pedro, naturalizzato italiano, per Mancini. Cinque minuti di over time. Incredibile. Al 48esimo gol di Trajkovski nell’unica azione vera della Macedonia in attacco. Delusione profonda, l’Italia è fuori dai mondiali.
Luciano Scateni
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