Articolo pubblicato il: 19/11/2016 20:52:21
Nel gioco del calcio è imprescindibile nello schieramento di attacco la forza d’urto del centravanti. Considerazione logica e avvalorata da più di un secolo di storia del football. La premessa è utile per spiegare l’impaccio del Napoli che dopo aver perso Higuain per ingordigia (novanta milioni, a chi non fanno gola?) deve soffrire l’assenza di Milik, in fase di riabilitazione e la scarsa empatia di Gabbiadini con l’azzurro. Il primo tempo del Dacia Arena esemplifica come un teorema l’assunto iniziale. Neppure un tiro verso la porta difesa dal greco Karnezis, neppure un’opportunità di impensierirlo e sterile possesso palla, in linea laterale o addirittura con passi all’indietro che non porta a niente di buono. Di positivo c’è la solita stratosferica prestazione del gigante Koulibaly, la conferma di Diawara e la buona volontà di Mertens, investito dell’ingrato ruolo di “finto centravanti”. Del Neri blinda le fasce dove abitualmente si proiettano Hysaj e Ghoulam, al centro non si passa per l’attenta chiusura di Danilo e compagni, il Napoli viaggia con motore diesel e 45 minuti se ne vanno con note di cronaca zero. L’attesa per l’interruzione di un lungo digiuno di Insigne provoca la svolta della partita quando sono appena trascorsi due minuti della ripresa. Veloce triangolazione Mertens-Hysaj-Insigne, difesa bianconera infilata in velocità, gol facile per l’ala sinistra napoletana che potrebbe raddoppiare un minuto dopo. Una deviazione con la mano di Karnezis, un mezzo miracolo, spedisce il pallone destinato al fondo della rete sulla traversa. Ma è serata all’insegna di Insigne (pardon per l’accostamento cacofonico) che al minuto undici spedisce alle stelle un pallone che si trova tra i piedi senza opposizione difensiva e sessanta secondi dopo mette in rete, favorito da una papera colossale di Danilo e compagni. Due a zero, risultato da archiviare? Purtroppo no. Del Neri dà sostanza all’attacco friulano con l’ingresso del poderoso Perica che su angolo sfrutta altezza ed elevazione per beffare la difesa azzurra. Due a uno. Il resto è controllo del Napoli per evitare altri incidenti di percorso, rito dei cambi per Sarri (Zielinski per Hamsik affaticato, Giaccherini per Insigne con standing ovation dei mille tifosi napoletani, El Kaddouri per Mertens). Niente di nuovo sul fronte del 45esimo con il Napoli che gestisce con calma il vantaggio e un’Udinese priva dello sprint e delle qualità tecniche per rimontare. Fine del disagio azzurro per deficit di penetrazione nel cuore della difesa avversaria? Purtroppo no e un domanda: ma nessuno in “campagna acquisti” ha pensato di ricostituire la coppia vincente Insigne-Immobile?
Luciano Scateni