Tutto sbagliato, tutto da rifare. Lazio 2, Napoli 0
La prova del nove. Contro la Lazio di Inzaghi junior, con alle spalle un campionato poco esaltante e una classifica insoddisfacente (5 punti meno del Napoli), gli azzurri devono esorcizzare i dispetti della iella, dopo l’immeritata sconfitta subita dall’Inter, ampiamente agevolata da un arbitraggio quanto meno discutibile. Di là dal sospetto di nord-centrismo che inquina anche lo sport, calcio in testa, lo 0 a 1 del Meazza segnala: il motore di questo Napoli gira con i pistoni poco oliati e velocità ridotta, cioè in crisi di concretezza e con qualche scompenso. Ad esempio lo smarrimento provocato dall’infortunio di Osimhen, che ha costretto Gattuso a ripristinare lo schema dei cosiddetti ‘tre piccoli’ e Mertens a riappropriarsi del ruolo di ‘finto’ centravanti. Il passo falso di Milano ha fatto il resto: crac della caviglia di ‘Ciro’, che lo esclude non per poco dal campionato; l’arbitro Massa: si dice che per vendicare presunti torti del passato, ha penalizzato il Napoli con un arbitraggio sfavorevole e la frettolosa, forse illegittima espulsione di Insigne (per fortuna una sola giornata comminata dal giudice sportivo). All’Olimpico gli azzurri con le ali tarpate se la vedono con Immobile, Correa e compagni. Per fortuna Gattuso può rimediare con l’estro fertile di Lozano, il prezioso Politano sulle due corsie destra-sinistra e la stazza fisica di Petagna al centro. Da capire le ripetute alternanze Manolas-Maximovic e Demme-Fabian (lo spagnolo, non è il genio di centrocampo di un anno fa, forse varianti tattiche a lui non congeniali?). Nessun dubbio sul pericolo pubblico numero uno per Koulibaly e soci della difesa: basta un attimo di distrazione, lasciargli un minimo di libertà da rigide per ritrovarsi con un gol di Immobile nella rete di Ospina, ma non è da tenere meno sotto attenzione la pericolosità di Caisedo, sostituto di lusso di Correa. Occhio al Milan, che guida il plotone delle ‘grandi, ’ ma non è irraggiungibile.
Chi si rivede…a difesa della rete laziale torna al San Paolo (lo so, dovrei scrivere allo stadio Maradona) la simpatia contagiosa di Pepe Reina. Conserva una dichiarata relazione affettiva con Napoli, lasciata solo per il ‘no feeling’ con De Laurentiis. Non c’è il tifo dei napoletani a fargli sentire che non è stato dimenticato, ma stasera entrare nel terreno di gioco sarà per lui un momento di forte emozione. Inzaghi di nuovo non dispone di Acerbi, rientrato negli spogliatoi dopo il riscaldamento. In campo Hoedt. Centrocampo per Escalante, Milinkovic-Savic-Luis Alberto, laterali Lazzari e Marusic, punte Immobile e Caicedo, non Correa, in tribuna per un problema al polpaccio. Capitano degli azzurri in maglia blu scuro, è Koulibaly in assenza di Insigne. Gattuso di nuovo con benda all’occhio destro. Arbitra Daniele Orsato, di Schio. Pronti…via.
Errori di imprecisione difensiva del Napoli, angolo della Lazio. Luis Alberto dalla bandierina, Caicedo di testa alto sulla traversa al sesto minuto. 60 secondi più tardi Immobile con una mezza acrobazia sfiora il palo. Una Lazio pericolosa profitta di errori a centrocampo del Napoli e attacco dopo attacco, al nono Immobile, solo soletto in area riceve un pallone invitante da Marusic e di testa fa gol. 1 a 0, azzurri super distratti. Non è purtroppo il primo caso di difesa in bambola. Brutto inizio. Immobile spintona Mario Rui e ruba un corner, complice Orsato. Napoli timido, procede al ritmo del trotto lento. Più Lazio nel primo quarto d’ora. Angolo per il Napoli al 17esimo, niente di fatto e anche questa non è una novità per gli azzurri. Poi Reina, che dice no due volte, a Fabian Ruiz, con una parata miracolo e poi per sventare una conclusione ravvicinata. Tutto intorno al minuto 19. Si sveglia il Napoli, alleluia. La Lazio ora tiene basso il ritmo della partita. Controlla e prova a ripartire in contropiede. Lozano, come sempre è la vittima designata di falli, anche molto rudi, per contrastare i suoi dribling ubriacanti. Ci mancava anche questo: Koulibaly ha un problema, ma resta per ora in campo. Orsato sottovaluta sistematicamente i falli subiti dagli azzurri. Incertezze e rischi a ripetizione della difesa del Napoli, anche su calci da fermo. Orsato continua a glissare sui falli della Lazio (boh?). Se n’è andata la prima mezz’ora di gioco. Lozano da trenta metri, debole e centrale, al minuto 33. Agli azzurri fa difetto la concretezza, ed è un problema non inedito, da affrontare con cura speciale. Dov’è la squadra meraviglia del 4 a 0 inflitto alla grande Atalanta? Fallo di Koulibaly su Milankovic, da posizione pericolosa e rischio per il senegalese già ammonito. Lazio in pieno controllo della partita. I cross dalla destra di Mario Rui si perdono a lato o sul fondo. Nessuno è in posizione per raccoglierli. Callejon dove sei? Nove al riposo. Chissà che la vivacità creativa di Elmas non possa aumentare le dinamiche offensive degli uomini di Gattuso. Strano arbitraggio del fischietto di Schio, che ignora molti falli in danno dei napoletani a e all’Olimpico non c’è mica un incontro di rugby, dove il placcaggio fa parte del gioco. Tutti negli spogliatori, Napoli improduttivo, Gattuso, cosa dirà nell’intervallo? Intanto, come impedire gli eccessi di libertà di cui gode Marusic sulla sua fascia sinistra? Si riparte e meno male, Koulibaly rientra. Nessun cambio. Politano meno incisivo del solito e qualche cross fuori misura. Orsato è perfino monotono nel valutare carezze i falli dei laziali. IL perché non ha risposta. Attacca il Napoli, ma non conclude. Politano guadagna un corner al sesto e lo batte corto, angolo bis, ma ha sempre la meglio la difesa. Terzo corner, nessun esito. Quarto corner nel giro di due minuti. Al 54 esimo Manolas per Koulibaly che non ce la fa ed Elmas per Politano, come modestamente ci era sembrato giusto suggerire. La difesa del Napoli opera il distanziamento [S1] come impone il Covid, ma, scherzi a parte, consente alla Lazio di affondare il coltello nella piaga. Luis Alberto ha spazio e tempo per prendere la mitra e fa gol. Due a zero al 13esino. Disastro: Mario Rui, Di Lorenzo, Manolas, Maxsimovic in vacanza natalizia. Non ci resta che piangere, diceva Troisi. Condividiamo. Gattuso spera di cambiare l’inerzia della partita con i cambi. Ghoulam per Mario Rui e Lobotka per Bakayoko. Sperare non costa niente. Continua la sagra dei passaggi imprecisi degli azzurri e così non si va da nessuna parte. Muriqi per Caicedo nella Lazio, Inzaghi aumenta la prudenza difensiva. Immobile dopo un normale contrasto con Manolas finge dolori lancinanti con grida di accompagnamento, brutta scena per un campione come lui. Napoli inconsistente e centesimo fallo su Lozano, massacrato di calci. Va fuori campo. Napoli in dieci e Gattuso è costretto a mandare allo sbaraglio Malcuit, terzino assente da molti mesi dal campo. Perché non Demme? Mah! Lozano esce dal campo portato a braccia da due uomini della panchina. Anche Immbile dà una mano alla sua difesa e provoca un corner poi spedito da Manolas tra le braccia di Reina. Tredici al 90esimo. L’intraprendente Elmas, nel mare della pigrizia collettiva degli azzurri, avrebbe meritato di entrare nell’undici iniziale, ma questo è il senno di poi. Due al 90esimo, poi extra time di 4 minuti. Diceva il Ginaccio del ciclismo italiano, il mitico Bartali: “è tutto sbagliato, è tutto da rifare”. Appunto. Napoli, sfaticato, approssimativo, senza nerbo, rinunciatario e sconfitta meritata, con l’eccezione di un fantastico Lozano.
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