SCATENI/Tra sei mesi, o poco più.../Il danno e la beffa principiò.../Lassù, dove vegetano le cattive piante...


Articolo pubblicato il: 27/05/2017 21:57:25

Tra sei mesi, o poco più, diremo ciao, ciao, anzi un definitivo addio, alla  montagnola di monetine, già inutilizzabili, da uno e due centesimi, che finiscono da tempo in ex ceneriere, abbandonate al loro destino di inutilità.  Fissata  la data della loro scomparsa dal panorama monetario e c’è poco da stare allegri. I prezzi di ogni prodotto saranno arrotondati a vantaggio dei venditori: anziché un euro e 65 centesimi, due euro. E così via.
Il danno e la beffa principiò dal giorno della mutazione lira-euro. Esempio? La moneta unica ha dimezzato il potere d’acquisto delle pensioni. Dal 2001,il vecchio un milione duecentomila lire equivalgono a circa 600 euro e in vista della mutazione il costo di molti prodotti si è raddoppiato: il prezzo di un chilo di melanzane da mille lire a un euro (circa duemila lire). Più ricchi solo professionisti (parcelle adeguate), artigiani, molti commercianti e  ovviamente industrie e multinazionali.
Lassù, dove vegetano le cattive piante dell’intolleranza xenofoba, nella Lombardia leghista, di bocca in bocca vola la notizia di immigrati che avrebbero festeggiato la strage di Manchester in un bar. Ci si è tuffata su  l’emittenza televisiva locale, senza verificare l’autenticità della notizia pubblicata da un  deficiente di razzista su Facebook. E’ un sintomo,  questa sporca faccenda,  denuncia l’insorgere di una pericolosa patologia.
Niente da condividere al G7 di Taormina con la spocchiosa difesa del peggio per l’umanità di Trump, che per bocca dei suoi fantocci vestiti d’autorità, ha convertito in positivo i duri contrasti con il resto del mondo, sbugiardato dalla Merkel e in qualche misura da Gentiloni. In più un paio di scorrettezze, lo spintone a un collega per  piazzarsi in prima fila davanti all’obiettivo dei fotografi e un gratuito, offensivo,  “tedeschi cattivi”.
Anche in famiglia la “vacanza” siciliana dei Trump non è filata liscia. Due volte l’ex modella, seconda moglie del tycoon  non ha  gradito il “mano nella mano” propostole. Appena dopo il fischio di fine partita  Trump se l’’è squagliata nel rassicurante bunker di Sigonella. Il genero,Kushner , indagato nell’inchiesta dell’Fbi sulle ingerenze russe nelle elezioni presidenziali, spaventato, è fuggito in America per difendersi.
 
Melanie Trump, “per non sfigurare”, ha optato per “chello che costa ’e cchiù” ovvero per uno spolverino, firmato Dolce & Gabbana, una cosetta da cinquantamila dollari. Chissà che effetto farebbe la notizia se dovesse rimbalzare oltre oceano e arrivare alle orecchie dei derelitti che muoiono di fame nelle periferie emarginate della Big Apple, della  Grande Mela. Brigitte Macron, first lady francese? Tenuta casual, da signora come tante.        
 
E’ giaccio bollente anche tra presunti amici e alleati Usa-Great Britain. I I servizi segreti americani, che non sembrano brillare per riservatezza come imporrebbe il loro ruolo, hanno rivelato anzi tempo dati sensibili sull’attentato di Manchester. Intelligence inglese incazzatissima, non meno la signora May. Non è noto se della questione fosse informato o addirittura mandante l’ingombrante Trump. Il mondo tifa per l’impeachment. 
 
 
Luciano Scateni