SCATENI. The split brain, il cervello diviso






Articolo pubblicato il: 02/01/2019 13:07:35

Esiste il talento naturale? La domanda non è insensata. L’opinione pubblica con forte tasso di approssimazione cognitiva, si arrende all’evidenza di fenomeni di cui è ricca la storia e li etichetta come “miracoli” della natura”. Rientrano nella categoria dei superman personaggi di ogni ambito dell’eccellenza: Leonardo da Vinci, Einstein, i geni precoci della musica e per tutti Mozart, i Giotto, Picasso, i grandi inventori, Maradona e Messi. Dal più sofisticato centro di indagine sullo “split brain”, sul cervello diviso, che indaga i misteri della mente umana con approcci innovativi e sperimentazioni confermative, una quota consistente dell’inspiegabile è stata smantellata nei decenni a far data dalla metà del secolo scorso. Due, fondamentali, gli esiti della ricerca condotta nel tempio scientifico di Palo Alto, in California. Watzlawick, Bandler e Grinder, il mitico Ericksson, hanno dimostrato che negli esseri umani di culturale occidentale l’emisfero destro del cervello è la sede della creatività e di quel potenziale che per ragioni sociali, ambientali e familiari, pochi eletti preservano dal dominio del sinistro, deputato alla razionalità, ai processi logico-analitici indispensabili alla vita di relazione e di vita. Secondo approdo della nuova scienza è l’acquisizione di un dato destinato a scardinare gran parte di nozionismo della medicina tradizionale: nell’emisfero destro ha sede il sistema immunitario, in grado di controllare e antagonizzare gran parte delle patologie e in particolare del cancro. Un provvisorio e ancora incompiuto approccio a questo assunto arriva anche dalla medicina accademica che orienta le strategie antitumorali nella ricerca di farmaci in grado di potenziare la risposta del sistema immunitario. Gli uomini di Palo Alto ottengono analogo e più efficace risultato con tecniche di ripristino del rapporto con l’emisfero destro del cervello, generalmente interrotto dall’esorbitante dominio del sinistro, della razionalità. Un classico dell’ignoranza di queste indagini è la credenza popolare dei miracoli, per esempio del meno razionalmente plausibile e cioè della scomparsa di tumori giudicati dagli oncologi inguaribili e invece sconfitti dal sistema immunitario, se attivato da intense suggestioni come l’atmosfera mistica di un luogo di culto come Lourdes, o dal carisma coinvolgente del dottor Di Bella, senza più esito dopo che la presunta terapia fu sottoposta a indagine scientifica e privata del suo altoo potere di suggestione.

Il talento: un dono della natura che sceglie a caso se dotare di qualità eccezionali questo piuttosto che quello? E’ la versione suggerita dalla razionalità. The split brain, il cervello diviso spiega il fenomeno con la casualità di soggetti, che benchè interni a contesti razionalizzanti, non smarriscono il rapporto con l’emisfero destro, sede della fantasia, del sogno, della memoria, del sistema immunitario e della creatività. Ho un nipote nato per emulare le imprese dei grandi campioni del calcio. Vive nel Sussex, ha sette anni e talento così evidente da indurre un osservatore del Chelsea, grande club inglese, a invitarlo nel centro sportivo creato dal miliardario russo Abramovic, per partecipare a uno stage che sottopone al giudizio di riconosciuti esperti il potenziale di calciatori in erba. Il mio Alex, come Messi, Maradona, Pelè, è un talento scelto a caso dalla natura, o piuttosto il risultato di una suggestione vissuta quando aveva appena due anni e se ne stava incollato al televisore a seguire i funambolismi pedatori di Messi, presto diventato il suo idolo? A vederlo calciare, driblare, segnare gol, come non è consentito a bambini “normali”, c’è da credere che il suo rapporto con l’emisfero destro non abbia subito la supremazia del sinistro.

Oggi, di fronte alla tastiera del computer, il difficile incontro con le parole della nota abituale è sembrato inavvicinabile e pazienza, ho deciso, per un giorno si può mancare all’impegno quotidiano della scrittura. Spalancato il balcone, la vista del golfo ha indotto emozioni, suggestioni nuove, con l’azzurro intenso, inedito, della distesa di mare che si conclude all’orizzonte con il profilo di Capri e della penisola sorrentina. I tasti del pc hanno perso d’incanto l’aspetto ostile di poco prima.

Luciano Scateni