Come un fulmine a ciel sereno, ed è splendido il sole sull’Olimpico, dopo poco più di un minuto, Verdi va in percussione e appena fuori dell’area di rigore giallorossa. Assist vicino alla perfezione per Milik, che aggancia con un tacco di rara classe e di sinistro trova scoperti i centimetri tra le mani di Olsen e l’incrocio dei pali. Uno a zero. Azzurri padroni dell’inerzia della partita, la Roma subisce, possesso palla esclusività del Napoli. IL team di Ranieri fatica a uscire dalla propria metà campo. Non è responsabile un singolo, ma il collettivo. Squadra lenta, poche idee. Quando gli azzurri riescono a sfondare sulle fasce sono guai per la difesa messa in campo dal tecnico ex Napoli, con qualche perplessità per una tenuta per nulla stagna. Quando le squadre sono sul punto di esaurire gli ultimi secondi di recupero oltre il 45°, un cross dalla destra finisce sul braccio di Mario Rui, in marcamento su Nzonzi (perché non Maximovic o Koulibaly?). Rigore? Calvarese dice di sì, Perotti sul dischetto, Meret spiazzato e uno a uno, francamente immeritato per la Roma. Alla via della ripresa gli azzurri tirano un po’ il fiato, ma è anche tattica. Lasciando spazio ai giallorossi, Ancelotti fa una furbizia. Considerata la statura di questa Roma, ipotizza la possibilità di incisivi contropiede. Puntuale arriva la fuga solitaria di Callejon sulla destra e cross sul piede dell’accorrente Mertens. Nono gol del belga, due a uno. Dopo trecento secondi è protagonista Fabian Ruiz che si libera sulla sinistra, vede l’accorrere al centro di Verdi. Passaggio millimetrico, gran tiro, tre a uno. Per Ciro Mertens, iellatissimo da qualche tempo, ennesimo infortunio muscolare. Lascia il campo per Ounas e al minuto 68 Malcuit rileva Hysaj acciaccato. Che da bordo campo Ancelotti consigli di tirare il freno è chiarissimo intorno al minuto 70: calcio d’angolo per gli azzurri, in area e dintorni tre napoletani, contro otto giallorossi. Della pausa dinamica di Allan e compagni prova a profittare Nzonzi che colpisce la traversa con Meret battuto. Yunes, da rivedere in campo per novanta minuti sostituisce Verdi, in evidente crescendo e ripaga la fiducia al 81°. Assalto alla porta di Olsen. La zampata finale è del tedesco ed è 4 a 1. Il povero Ranieri non ha strumenti per scuotere la squadra da uno stato di apatia cronica e riconosce da gran signore qual è, che il Napoli è un super avversario. Entusiasmo per il manipolo di tifosi napoletani assiepati nella curva degli ospiti e Mertens è a un niente dal raggiungere il mitico Cavani come goleador in azzurro. Prossime tappe l’Empoli in campionato e l’Arsenal in Europa League.
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