Stalloni inglesi da sterilizzare, come cani e gatti
Il pianeta è abitato da saggi e scellerati, gente perbene e malnati. Qui e là anche da zuzzerelloni, individui con quattro rotelle celebrali sbilenche. Uno, da raccontare per fervida fantasia e relativa vocazione al controllo delle nascite si chiama Ben Bradley, ha l’invidiabile età di 28 anni ed è già deputato, nonché vicepresidente dei conservatori inglesi. La giovane età ha ispirato un progetto, che non contesse elementi di schizofrenia latente, sarebbe perfino divertente per bizzarria. Il parlamentare britannico ha proposto di stoppare la natalità del suo Paese con la sterilizzazione di massa dei connazionali. L’obiettivo, dichiarato senza arrossire? Impedire di fare 4 o 5 figli e di accrescere il rischio di nuovi disoccupati. Come molti che si avventurano in idee balorde, anche Bradley si è pentito, ma rimane la perplessità sulla scelta di Theresa May di nominare questo giovanotto vicepresidente dei thories.
Medaglia al valor civile, titoli di cavaliere (cavallerizza, esiste?) della Repubblica e, per non farsi mancare nulla, nomina a commendatore (commendatrice, esiste?): tutto il pacchetto di onorificenze è strameritato dalla signora Tiziana Siciliano, pubblico ministero chiamata ad accusare Marco Cappato, il benemerito radicale che ha assistito alla morte in Svizzera del Dj Fabiano Antoniani, deciso a porre fine a una vita non vita, a sofferenze fisiche e psichiche (paralisi e cecità), mordendo il pulsante che ha provocato l’assunzione di un farmaco letale. In corso la quarta udienza del processo a carico di Cappato, indotto dalla sua autodenuncia, il giudice delle indagini preliminari ha respinto la richiesta di archiviazione e la parola è passata al pubblico ministero, appunto a Tiziana Siciliano. La memoria non si accende per ritrovare un caso analogo nella storia giudiziaria e la decisione del Pm segna comunque la straordinarietà di quanto è accaduto. Il Pm, nell’aula della Corte d’Assise, ha rifiutato di chiedere la condanna per “aver rafforzato la volontà del Dj di suicidarsi”. Non è un a decisione dettata dall’interpretazione del codice penale. E’così nobilmente motivata: “Dignità è poter essere un uomo titolare di diritti e di poterli esercitare, dignità può essere un sinonimo di autodeterminazione, di libertà”. In aula c’è la figlia del pubblicoi ministero e la sua espressione di orgoglio e le parole della madre sono rivolte anche a lei, perché ne faccia tesoro.
Se i 5Stelle dovessero malauguratamente confrontarsi con incarichi di governo il disastro, annunciato da De Benedetti, che concorda sulla definizione condivisa di “impresentabile” incollata sul figurino da salotto chic di Di Maio, le premesse delle cosiddette parlamentarie avrebbero aperto scenari apocalittici. Sale dalla base pentastellata un coro di proteste. Il voto popolare con il metodo Rousseau si è rivelato un flop che ha spazientito, i “cittadini”: più facile risolvere il micidiale assemblaggio del cubo di Kubrik. “Votare è stata un’immersione in un fanta-horror” (commento di un grillino). Poi contestazioni degli esclusi con annuncio di ricorsi in massa. Uno per tutti: escluso senza un perché, Roberto Cotti, noto per l’impegno pacifista. In piena bagarre pre elettorale le parlamentarie provano a mettere la sordina ai guai della Raggi (rifiuti, vulnerabilità al maltempo di Roma), dell’Appendino (Torino, bilancio falsato e periferie contro perché abbandonate) Nogarin (Livorno, indagato per omicidio colposo plurimo). Sembra proprio che Moscovici, commissario Ue, tema e a ragione, una svolta populista dell’Italia, dichiarazione che molto ha infastidito Lega e 5Stelle.
Luciano Scateni
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