Come nudi, ci fa sentire così la scoperta di organizzazioni spionistiche che ci usano per scopi più o meno leciti (come destinatari di persuasione pubblicitaria) e illegali. Facebook, social a diffusione mondiale, si è vista costretta a sospendere Cambridge Analytica, società collegata alla campagna presidenziale di Donald Trump. Un docente della Cambridge University avrebbe passato i dati personali di numerosi utenti alla Cambridge Analytica non collegata all’ateneo, ma che ha affiancato la campagna elettorale di Trump. Della società ha fatto parte Steve Bannon, vice presidente ed ex stratega della Casa Bianca. Facebook rivela che sarebbero cinquanta milioni i profili spiati illecitamente per acquisire informazioni utili a influenzare il voto a favore di Trump e della Brexit. Cambridge Analytics era nel mirino di Robert Mueller, il procuratore speciale per ilRussiagate. Il presidente degli Stati Uniti avrebbe sfruttato i dati raccolti dalla Cambridge Analytics per un programma software capace di inviare messaggi in grado di influenzarele scelte elettorali.
Il paragone è azzeccatissimo e viene dal guru che dal proscenio della comicità è saltato sul carro dell’ideologia pentastellata, cioè a 5 stelle, come il lussuoso hotel dove il rampante Di Maio ha brindato al 32 percento. In attea di andare in scena a Verona e di incrementare la crescita esponenziale di reddito (dichiarata al fisco) il comico genovese ha esternato. Il succo del grillopensiero? “Siamo un po’ come la Dc (complimenti!), un po’ di destra, un po’ di sinistra, un po’ di centro…Possiamo adattarci a qualunque cosa…Non so dove collocarmi, ma niente inciucio”. Davvero magnifica come sintesi neo qualunquista, premiata dagli italiani, che a lagnarsi sono primatisti del mondo e come pecore al pascolo vanno dietro al caprone di turno, capace di trasformare le lagnanze in crociata antisistema. Ma poi, come non sa dove collocarsi? E di che si tratta, se non di inciucio, l’idillio in corso con il peggio della politica italica impersonata da Salvini, capofila e portabandiera di razzismo, omofobia, xenofobia, secessionismo e autarchia? C’è ci sostiene e forse a ragione, che si votasse di nuovo i 5Stelle aumenterebbero il loro consenso. Nessun dubbio, è perfetto il parallelo con la Dc acchiappavoti, fondato sulla paura del comunismo, l’ingerenza della chiesa nelle faccende politiche italiane, il clientelismo, il finto volemose bene erga omnes. La tentazione dell’ammucchiata è forte e coinvolge anche parte di rimasugli del Pd che in corso di fratture multiple si spacca anche sulla scelta minima di attrezzarsi come forza di opposizione o cedere al comodo rifiuto delle grandi intese. Chissà che non sia solo utopia l’auspicio di Potere al Popolo che sogna di coagulare la sinistra-sinistra e di recuperare l’ideologia di fondamentali dimenticati, come la giustizia sociale.
L’incanto, le emozioni, le magie, le suggestioni di uno spettacolo davvero unico, s’infrangono nel ricordo cinematografico di acrobati che, persa la presa del trapezio, sono precipitati e hanno trovato la morte sotto il tendone del circo. In corso di uno show, in Florida, un trapezista del Cirque du Soleil è caduto e l’impatto con il suolo è stato fatale. Tutti noi, stupiti per il coraggio e l’abilità degli acrobati li abbiamo visti con il fiato sospeso volteggiare sulle nostre teste e purtroppo la tensione di quei momenti, in alcuni ha messo in circolo tanta adrenalina nell’attesa del possibile dramma. Non sorprenda questa terribile riflessione. E’ dimostrato che per non pochi spettatori di gare automobilistiche, di impervie scalate, di immersioni al limite delle possibilità umane, il momento più eccitante della visione coincide con la possibilità di assistere a incidenti mortali.
Luciano Scateni
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