Molti, troppi arricchiti, deridono la saggezza popolare del detto “i soldi non fanno la felicità”. E sbagliano. I soldi non preservano dalle malattie e quasi sempre non bastano a curarle, il possesso dei soldi è una droga e crea dipendenza. La ricchezza è generalmente opposta ai valori etici , diventa dipendenza e sfocia nell’illecito della corruzione, della violenza, della prevaricazione, dell’egoismo, della megalomania, dell’ingiustizia sociale. Quanti bambini africani denutriti, malati, potrebbero aspirare a una vita normale con la montagna di dollari che uno dei miliardari del mondo spende in yatch milionari, jet personali, perfino in ville con rubinetti e sanitari accessori in oro zecchino, in feste hollywoodiane, matrimoni sontuosi, in altri ignobili sprechi… I soldi non fanno la felicità specialmente se accumulati senza fatica. E’ il caso di Johnny Depp, osannata star del cinema americano. Nel corso della sua strapagata carriera ha guadagnato miliardi e la cronaca specializzata in intromissioni nella vita di personaggi famosi racconta che è vicino al fallimento. Rivela che dalle sua mani bucate escano due milioni di dollari al mese in shopping. Non è tutto. Al crac finanziario hanno contribuito l’acquisto di 14 immobili, compreso un castello in Francia, una “barca” da 18 milioni di dollari, 45 auto di lusso, imponenti partite di vini pregiati. Per il suo comodo Depp paga 40 dipendenti. Nella galleria personale trovano posto opere di Andy Warhol, Klimt, settanta chitarre d’autore e l’attore deve versare alla moglie, da cui è divorziato, 7 milioni di dollari.
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