Sisma: il governo come i marinai, promesse al vento
Il primato dell’infingardaggine dei governi italiani, sputtanati per inerzie pluridecennali nell’affrontare e risolvere il dopo terremoto, spetta al Belice, abbandonato al suo destino di devastazione, ma la tragedia del sisma in Italia centrale si avvia a superare quel caso emblematico. Nell’area colpita con durezza inaudita, dopo molti mesi la rimozione delle macerie è ferma a un vergognoso 8%, la promessa di ospitare i terremotati in casette di legno è stata rispettata in misura ridicola, gli alunni dei paesi colpiti sono emigrati in scuole della costa adriatica, nuove stalle zero, o quasi e la ricostruzione è un miraggio. Il pellegrinaggio di uomini delle istituzioni nei luoghi del disastro per garantire “lo Stato c’è, non vi abbandoneremo” suona come una beffa, tipica delle parole al vento dei marinai.
A scuola amavo l’italiano, nutrivo viva ostilità per la matematica. Mi avessero chiesto di auto votarmi per questa ostica materia avrei risposto, bluffando: “Sette e mezzo”. Imita l’impertinenza la sfrontata Raggi, sindaca di Roma con un diario delle cose fatte completamente vuoto, anzi pieno di interventi della magistratura, di esecutivi dimezzati per ignominia e niente più. La presunzione della Raggi è pari all’inadeguatezza a indossare la fascia tricolore in Campidoglio. Lo zero assoluto che l’etichetta come peggiore sindaco d’Italia le passa sulla testa vuota senza lasciare traccia e lei, incredibile a dirsi, risponde a chi le chiede di darsi un voto “7 e mezzo”. L’unico sette, strameritato, è il numero di romani che la bocciano, sette su dieci. Per non lasciare la Raggi senza adeguata compagnia, ecco l’ultima esternazione dii Luigi Di Maio, nientemeno che candidato del movimento a competere per il ruolo di primo ministro. Ospite di “Porta a porta” ha detto “Tra noi c’è chi porta avanti i valori di Berlinguer, chi della Dc, chi di Almirante…” Grazie, Di Maio, hai spiegato in poche, sentite parole, cos’è il qualunquismo di 5Stelle. Il pentastellato, a onor del vero, si riscatta chiosando le indiscrezioni su incontri e patti segreti 5Stelle-Lega. Sono napoletano, dichiara, non andrò mai con chi (Salvini) ha tifato perché il Vesuvio operasse la strage di chi abita ai suoi piedi.
Luciano Scateni
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