Triplice fischio di Marcenaro. Tutto rinviato a giovedì prossimo, a Udine. Da piangerci su. Il grido di liberazione resta in gola dei tifosi napoletani. Delusione cocente, festa posticipata. Gelo sul Maradona Stadio. Il Prologo: impressionante: Napoli in attesa della festa scudetto raddoppia la cifra degli abitanti. Una stima, forse in qualche eccesso parla di un milione in più, arrivati da tutta Italia e dal mondo. Attesa con il cuore in gola per l’esito decisivo di Inter-Lazio. Il racconto di un simpatrico tassista: “I giocatori della Salernitana sono incazzatissimi per il rinvio della partita con il Napoli, soprattutto perché a causa della variazione non hanno potuto dormire a Napoli ieri sera come previsto perché tutto esaurito negli Hotel e sono arrivati a Napoli nel giorno stesso del match. Attento Napoli, hanno il dente avvelenato e daranno l’anima in campo per allontanarsi dall’area a rischio retrocessione. L’incognita: Paolo Sousa, coach dei granata, con un prudente il 3-4-2, imiterà il catenaccio di Herrera, il difensivismo esasperato adottato da tutte le avversarie del Napoli che temono il potenziale offensivo di Osimhen e Kvaratskhelia? C’è poco altro da anticipare con il prologo di questa storica giornata di sport. Solo che un fiume in piena di tifosi vestiti d’azzurro hanno raggiunto lo stadio a piedi con larghissimo anticipo entusiasti, festanti ed eccitati. Una certezza, Inter 3, Lazio 1 e ora non resta che ‘matare’ la Salernitana, il Napoli deve rispondere con una gara stellare. Nel Maradona stadio non ci sono solo i 50mila tifosi azzurri: c’è tutta la città e tutti i napoletani del mondo. Lo spettacolo è un evento epocale, il cuore batte forte, Pavarotti con il suo possente “’O sole mio” compensa il cielo nuvoloso di una giornata molto speciale che si propone all’attenzione di 500 milioni di tifosi raggiunti da 200 tv. Arbitra il genovese Marcenaro. Lozano cross, Osimhen di testa, pallone sul fondo. Primo affondo degli azzurri. I granata stentano a uscire dalla propria metà campo. Solo Napoli, pressing a tutto campo. Primo angolo per gli azzurri e sugli sviluppi conclusione di Olivera, sul fondo. Formazione salernitana: 5-4-1, classico schema ultra difensivo e diventa arduo trovare varchi per andare in gol. ‘Giropalla’ prolungato, per ora sterile. Punizione a favore degli azzurri, colpisce di testa Osimhen, risponde in angolo Ochoa. Di Lorenzo di testa. pallone a fondo campo. È la solita storia: le avversarie degli azzurri si infilano in un bunker, raddoppiano le marcature su Kvara e Osimhen, difendono ordinatamente. Ritmi non frenetici degli azzurri. Terzo angolo per il Napoli senza conseguenze. Tira Anguissa, Candreva, quarto corner. Collezione di calci d’angolo, ma pericoli per Ochoa zero. Meno di 15 minuti al riposo. Anguissa impegna Ochoa che devia con i pugni. Spogliatoi e che dire, difficoltà note di Spalletti contro squadre catenaccio, abituale carenza di risolutori dalla distanza. Ripartenza. Fuori Candreva dentro Botheim con maggiore propensione offensiva. Quinto angolo per il Napoli, infruttuoso. Ci prova Kvara, pallone alto sulla traversa. Corner numero 6, sfuma un’altra opportunità. Giallo per Zielinski, fallo su Kastanos. Domina il Napoli, 80% di possesso palla, ma non basta e diventa ansia la domanda del gol scudetto. Dentro Raspadori ed Elmas per Lozano e Zielinski al 60esimo. Nuovo corner per gli azzurri, lo batte Raspadori. Alleluia, Olivera trova finalmente il gol dell’uno a zero, dello scudetto con un perfetto colpo di testa al 61esimo. Esplode il Maradona, la notizia arriva al di fuori dello stadio, in tutta Napoli, nel mondo che ama questa fantastica città. Elmas scatenato, salta cinque difensori, ma la mira del tiro finale è debole. Escono Bradaric e Vilhena, entrano Piatek e Bohinen. In tripudio i 55 mila del Maradona Stadio. Ora il Napoli, galvanizzato dal gol, straripa. 15 minuti dal trionfo. Fuori Mazzocchi dentro Sambia. Giallo per l’autore del gol scudetto Olivera. L a Salernitana mette il naso fuori dalla propria metà campo. Dopo Daniliuc, giallo anche per Pirola che colpisce Elmas. Un altro gol direbbe la parola fine alla corsa di Partenope alla conquista del tricolore. Meno di dieci minuti all’ora X. Pubblico in delirio. Kvara prova il raddoppio, ma pallone sul fondo e Lobotka lo imita sena fortuna. J All’84 doccia fredda. Dia in piena distrazione della difesa napoletana fa gol.1 a 1. Peccato mortale. Lovato per Daniliuc, Juan Jesus per l’eroe del giorno Olivera. Para Ochoa una conclusione di Kvara. Esce Lobotka, entra Simeone. Mosse disperate di Spalletti. Angolo del Napoli all’ottantottesimo. Ndombelé per Anguissa. Lovato per Daniliuc, Cinque minuti di extra time. Triplice fischio di Marcenaro. Tutto rinviato a giovedì prossimo, a Udine. Da piangerci su. Il grido di liberazione resta in gola dei tifosi napoletani. Delusione cocente, festa posticipata. Gelo sul Maradona Stadio.
GoldWebTV è anche su WhatsApp! Iscriviti al canale per avere le ultime notizie direttamente sul tuo telefonino!