Non parlate di vecchie lire a un economista, vi accuserà di anacronismo. La vecchia cara moneta italica non esiste più, desta al più un moto di struggente nostalgia. In tema, è calcolo moderatamente superficiale convertire un milione in euro in due miliardi di lire, perché il risultato è di poco inferiore, essendo un euro uguale a 1.936 lire e non a duemila. Tutto vero, ma se i media ti dicono che un calciatore è stato venduto per cento milioni di euro come evitare di tradurre la transazione in lire? Il risultato è una spaventosa, impressionante cifra.
Ecco la storia di un Tal dei Tali che speriamo prima o poi si tradisca e riveli la sua identità, si identifichi come miracolato vincitore della pazzesca “lotteria” nota ai giocatori seriali come Superenalotto. Almeno pagherebbe le tasse: in quel di Caltanissetta ha compilato una schedina “due pannelli” e chissà, ispirato da numeri ricevuti in sonno da un diavolo tentatore, ha centrato i sei numeri del jackpot Ebbene il signor Tal dei Tali, ammesso che abbia felicemente scansato il famigerato coccolone, si è ritrovato sommerso sotto la valanga di centotrenta milioni di euro. Messi uno sull’altro a contarli non ci vorrebbe meno di una settimana di lavoro full time, a spenderli bisognerebbe andare a consulto dalla sposa preferita di un emiro, invitarla a uno shopping congiunto nella Fifthy Avenue della Grande Mela.
Oppure: la via di fuga, per sottrarsi allo sciacallaggio di parenti invidiosi ed esosi, di amici che spuntano fuori dopo decenni di “ognuno fa per sé”, di consulenti finanziari latori di proposte di investimento in fondi tossici, di inviti interessati in ristoranti “3 forchette” proposti da direttori di banca…la via di fuga è chiudere casa e imbarcarsi su aereo degli emirati arabi, in suite per passeggeri Vip, per atterrare in un aeroporto dov’è in attesa un aerotaxi pronto a decollare per un isolotto abitato da nababbi in pensione, luogo a cui è vietato agli estranei accostarsi, pena sventagliate di mitra dei body guards. Prima della partenza è consigliabile cancellare tutte le varianti di riconoscimento: Facebook, Linkedin, Instagram, e-mail, numeri di cellulari, disdire contratti luce, acqua, gas.
L’auspicio è che il Tal dei Tali non perda la ragione, che acquisiti gli agi della super ricchezza imiti i miliardari di Google e inventori di social che spopolano, che magari evaderanno qua e là un bel po’ di tasse, ma che sono anche prodighi di elargizioni a scopo benefico. E’ che loro si sono assuefatti progressivamente ai miliardi, mentre il signor Tal dei Tali sarà preda dello choc da milionario senza background di opulenza.
Quest’ultima riflessione sottintende la censura a giochi di società di così grande potere dii suggestione da indurre poveri cristi a svenarsi senza ritorno nella speranza statisticamente impossibile di azzeccare i sei impossibili numeri del Superenalotto o peggio le combinazioni vincenti delle slot machine.
Prima del Tal dei Tali di Caltanissetta altri rari en plein: il massimo ha fruttato 177 milioni, poi 163 a Vibo Valentia e 147 a Bagnone, 139 nel 2010.
Luciano Scateni
GoldWebTV è anche su WhatsApp! Iscriviti al canale per avere le ultime notizie direttamente sul tuo telefonino!