Scateni. Scusi De Coubertin, ma l'importante è vincere oltre che partecipare


Articolo pubblicato il: 15/10/2024 14:09:26

Passione e competenza: il mix spiega il perché di mezzo stadio vuoto, il  Bluenergy Stadium, più noto come Stadio Friuli. I calciofili di Udine, città ospitante Italia-Israele, allo ‘spettacolo’ di una sfida con il finale già scritto hanno scelto in numero consistente il comfort del divano, le immagini della ripresa televisiva. Intendiamoci, la partita non ha deluso. Lo raccontano i gol di Retegui, che ha spedito all’incrocio dei pali il pallone posto sul dischetto degli undici metri, responsabile il capitano  Do Peretz, autore di un fallo scellerato, quanto ingenuo, probabilmente non punibile con il rigore; il numero due si deve a Di Lorenzo, perfetto nel colpire di testa un lancio dalla bandierina del calcio d’angolo,  sovrastando  un groviglio di  difensori; il terzo è merito di un colpo di biliardo del lesto Frattesi che ha girato in porta un cross del positivo Dimarco, Il  quarto premia di nuovo Di Lorenzo. Effetto collaterale del passivo degli israeliani è stata l’illusione da sprovveduti di resistere a una squadra tecnicamente super-superiore e difendere  per 90 minuti lo  0 a 0. Il ‘golletto’ dell’uno a quattro è di Abufani, come esito di un caotico parapiglia nell’area piccola degli azzurri su calcio d’angolo. Il resto, a parti invertite rispetto alla leggenda di Davide e Golia è il facile monologo dell’Italia-Golia, che si richiede le scuse di quanti alla vigilia dell’incontro lo hanno definito “insidioso”. La Israele del calcio è in fase non avanzata di apprendimento, auguri. La più intensa emozione della serata è frutto della conclamata saggezza di Spalletti. A risultato messo al sicuro ha spedito Maldini in campo, scena da libro ‘Cuore’: in tribuna papà e mamma Maldini, con gli occhi lucidi, hanno filmato l’evento dell’esordio di Daniel in nazionale, che  per ora, chiude il cerchio magico di calciatori con il suo cognome, del  nonno e del padre.

Missione Spalletti compiuta e auspicio non male perché il suo lavoro restituisca alla nostra nazionale il credito di squadra da  gotha del calcio.