Incontrollati e incontrollabili, schegge senza freni inibitori, cani sciolti e che altro? L’elenco di deficit comportamentali dei grillini non ha limiti se si mettono in fila i vaff…e simili volgarità inaugurate dal comico di 5Stelle e adottato da uomini e donne eletti in direttori vari. Si accoda al turpiloquio tale Andrea Cioffi, che evidentemente usurpa il titolo e il ruolo di senatore, cioè di rappresentante del popolo. Il tizio, pochi minuti dopo che la terra ha tremato nel centro Italia e ha provocato la devastazione di interi centri delle Marche già provati dal sisma di agosto, ha cinguettato su tweet “A Roma due forti scosse di terremoto in due ore, il Senato ha retto benissimo. Reggerà anche alla deforma di Renzi?”. Come autogol non c’è proprio male e com’è ovvio le scuse successive valgono zero, con molta probabilità imposte dai vertici del Movimento. Il presidente della conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: “Il senatore M5S Cioffi deve vergognarsi. Per rispetto di chi, in queste ore nel Centro Italia, o 4 anni fa qui in Emilia, soffre o ha sofferto davvero”.
Botta e risposta Europa-Padoan-Renzi
Forti gli strateghi dell’economia comunitaria. Nella lettera inviata al governo italiano chiedono di non inserire nelle voci dell’eccezionalità, che Padoan ha ragionevolmente incluso tra le passività da tener fuori dei conti, il costo della messa in sicurezza dei luoghi esposti alle spallate del terremoto, per scongiurare nuove tragedie. La pretesa della Ue è datata qualche giorno prima del sisma che ha raso al suolo cittàdinne e paesi delle Marche. Insomma una intempestività che Bruxelles poteva risparmiarsi. Il nostro ministro dell’economia ha più volte ricordato che il bilancio del nostro Paese sarebbe più che sano, rispetto ad altri Paesi europei, se si escludessero i costi del terremoto e dell’accoglienza dei migranti. Renzi ha poi aggiunto che l’Italia non è più disposta a sborsare venti miliardi di euro per finanziare Paesi che rifiutano di accogliere i migranti. Dopo queste precisazioni l’Europa ha commentato “Non drammatizziamo”; Come dire “Lezione ricevuta”.
Il demone del gioco
Il gioco per uomini e donne di fragile consistenza psicologica diventa un demone, una patologia che li prende nelle sue spirali e li porta alla disperazione. Gente che rovina se stesso e la famiglia ostinandosi a puntare sui numeri della roulette, i novanta del lotto, gli impossibili del superenalotto, ostinandosi a tentare la fortuna con le slot machine, acquistando un muchio di biglietti delle lotterie, sedendosi al tavolo del poker. C’è poi il gioco televisivo che promette vincite cospicue, l’Eredità, Reazione a Catena, ora il ripristinato “Lascia o Raddoppia”. Per questi ultimi la vincita, fino a duecentomila euro, è condizionata dalle risposte a quesiti di varia natura che prevedono una disposizione a utilizzare conoscenze multidisciplinari e buona memoria. Resta di fondo il dubbio sulla moralità di un gioco che può cambiare la vita dei vincitori, spesso giovani appea maggiorenni, in contrasto con i milioni di persone che fanno fatica a sbarcare il lunario. Non è il peggio. A fronte di giocatori incalliti che finiscono in miseria tentando la fortuna, c’è l’assurdo di chi con una giocata di tre euro si vede piovere addosso 163 milioni di euro per aver immaginato la sequenza vincente 3, 12, 23, 71, 76, 56 del supernalotto, più il 56 del Jolly. E’ successo in Calabria, a Vibo Valentia. L’augurio è che l’iper fortunato non impazzisca, comè accaduto a suoi predecessori e soprattutto l’auspicio è che il suo caso non contagi i milioni di giocatori che spendono fortune nella speranza di arricchirsi con un “grattino” o un biglietto del superenalotto.
Luciano Scateni
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