Vince l’incanto di una perla del golfo
L’entusiasmo di Procida, di Napoli, della Campania, del Sud per l’impegnativa, esaltante scelta della splendida isola come capitale italiana della cultura per il 2022. La motivazione, da incorniciare: “Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria. La dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è importante per tutte le isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee. Il progetto potrebbe determinare grazie alla combinazione di questi fattori un'autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del Paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura che dalla piccola realtà dell'isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese nei mesi che ci attendono”. Procida, che riceverà il finanziamento di un milione di euro dal Ministero dei Beni Culturali, ma immaginiamo anche altre risorse, si è imposta a un lotto agguerrito di concorrenti. Nove per la precisione: Ancona, Bari, Cerveteri L’Aquila, Pieve di Soligo, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra. Il benevolo sospetto è che l’illuminato protagonismo del ministro Franceschini, probabilmente il migliore dell’esecutivo Conte, lo spinga di nuovo a esaltare bellezze e patrimonio culturale, artistico, ambientale del napoletano (lo testimoniano gli interventi per la Pompei archeologica, la scelta di direttori prestigiosi per i siti museali). Procida racconta, come hanno fatto e fanno grandi personaggi dell’arte e della letteratura, il fascino di un luogo del mondo senza uguali.
Luciano Scateni
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