Articolo pubblicato il: 20/10/2016 09:19:32
Manda un suono acuto il campanello d’allarme e ci si augura colpisca l’udito del Napoli che in un solo colpo subisce la terza sconfitta consecutiva, la perdita dell’imbattibilità in Champions League e il credito di una difesa che un anno fa contribuì a scalare la classifica della serie A. I turchi del Basiktas passano al San Paolo con tre gol pesanti sulla coscienza del pacchetto difensivo che ha schierato Maggio e Chiriches per dare riposo a Hysaj e Maximovic. Che la squadra allenata da Gunes fosse un ospite difficile da domare è stato subito evidente per il disagio degli azzurri a impostare il proprio gioco, anche per la strategia del tecnico turco, suggerita dalla conoscenza dell’impaccio del Napoli a scardinare il 4-5-1, cioè un fronte di centrocampo strutturato per bloccare in partenza la trama propositiva Jorginho, Hamsik, ma non un fantastico Zielinski. I guai arrivano presto, al 12°. Un cross di Quaresma trova la difesa azzurra in stato di dormiveglia e per Adriano è un gioco da ragazzi spedire in rete il pallone dell’1 a 0. Il Napoli di questa battuta d’arresto è tutto nella partita perfetta di Mertens, pericoloso, con riserve di fiato e forza nelle gambe inesauribili, incisivo e imprendibile, a suo agio anche nel ruolo anomalo di finto centravanti. Suoi i ripetuti tentativi di andare in gol, sua la rete dell’1 a 1 al minuto trenta, su assist di Callejon. Dura poco il pari. Dopo otto minuti Jorginho perde il lume della ragione e anziché dialogare in parallelo con i compagni spedisce il pallone indietro per Reina. Come un falco lo arpiona Aboubakar e segnare, solo a tu per tu con il portiere spagnolo, è cosa facile, facile. 2 a 1 Besiktas. Il solito Mertens con le sue proiezioni fulminee, al 50° si procura un rigore ma non lo tira, nonostante precedenti
realizzazioni dal dischetto. Lo esegue malissimo Insigne: tiro debole, in pratica una pacchia per il portiere Fabri che para. Si va al riposo così. Alla ripresa il Napoli smette di assalire i turchi a tutto campo, probabilmente per stanchezza o mancanza di grinta e fa peggio perché spreca energie nell’inseguimento individuale degli avversari. Insigne, forse anche perché debilitato da un leggero infortunio e frustrato per l’errore dal dischetto, si spegne e Sarri decide di richiamarlo in panchina. In campo Gabbiadini che al minuto 69 assume la responsabilità di calciare il secondo rigore fischiato dal russo Karesev per un secondo fallo sullo scatenato Mertens. Esecuzione perfetta, 2 a 2. Non finisce qui. I tentativi degli azzurri di spuntarla sul Besiktas non danno frutti e in agguato c’è il secondo default della difesa napoletana che in una rara sortita offensiva dei turchi, chiusi a difesa del prezioso pari, si ripropongono in chiave sonnacchiosa. Punizione di Quaresma, testa di Aboubakar, 3 a 2 per i turchi e festa grande dei suoi tremila tifosi. La vita del Napoli si complica e se non è crisi poco ci manca. A poco valgono i cambi di Allan per Zielinski e di Diawara per Jorginho. Domenica trasferta a Crotone, poi l’Empoli in casa e una settimana dopo big match nello Juventus Stadium alle prese con Higuain e Dibala. In coppa campioni azzurri fermi a sei punti, incalzati proprio dal Besiktas che di punti ora ne ha cinque.
Luciano Scateni