SCATENI/Pisapia vs D'Alema: "Se si ritira fa bene al Paese"


Articolo pubblicato il: 05/10/2017 16:21:32

Pisapia vs D’Alema: “Se si ritira fa bene al Paese”

Siamo perfettamente in tema, anche se nel caso in questione le prescrizioni della Costituzione non sono in ballo. Gli empiti indipendentisti che agitano l’Europa muovono anche acque interne al nostro tormentato Paese e non ci riferiamo al separatista Salvini, ma a quel che resta della sinistra storica unita. Da principio l’anelito scissionista ha lambito ai margini i renziani e sono emigrati i “ribelli” Civati, Fassina, pochi altri dissidenti ignoti. Contemporaneamente i rottamati Bersani, Speranza e specialmente D’Alema hanno dato il via al remare contro, culminato ieri in Parlamento con il no al Def. Ma ha stravinto il sì e tra gli effetti collaterali della sfida ci sono le dimissioni del vice ministro dell’Interno Filippo Bubbico di Mdp, lo “schiaffo” a D’Alema di Pisapia (“che faccia un passo di lato”) e il gongolante ritorno in campo di Verdini, con i voti a favore del governo. E poi l’esultanza dem: Renzi e Giachetti hanno palesemente enfatizzato l’ininfluenza di Mdp e l’esiguità del loro potenziale di dissidenza. In due parole: la caotica, marasmatica lotta intestina che agita la sinistra, rivela, all’occhio disincantato di chi sta fuori della mischia, l’esistenza di una perversa rassegnazione a pagare, non solo elettoralmente, lo storico ripetersi di scissioni (Pci-Psi e in successione Psiup, Occhetto, Cossutta, Vendola, D’Alema, Bertinotti, Bersani). Quasi una rinuncia a guidare il Paese. Il voto sul Def affonda poi il dito nella piaga della vocazione per dovere d’ufficio di Renzi, invano negata, a includere in una maggioranza “elastica” parte del magma che ribolle nel comparto parlamentare della moderazione che include Alfano, in forme nebulose Forza Italia e appunto Ala di Verdini. Per non pensare al peggio e cioè a un governo dei Cinquestelle con tattica alleanza a destra, che più di un segnale lascia intendere come possibile.

Che cavolo (l’ortaggio non c’entra) possiamo mettere in tavola per tutelarci da avvelenamenti e malnutrizione? Mistero. La carne rossa è sconsigliata e sospetta di provenire da animali imbottiti di sostanze dannose, i polli sono borbardati con antibiotici, frutta e verdura subiscono trattamenti nocivi, delle uova nemmeno a parlarne (chi crede ancora alla pubblicità sulle galline ruspanti?), le bibite gassate provocano obesità e diabete, attenti al latte non pastorizzato e a quanto si acquista preconfezionato (trattato con conservanti), ai falsi oli extravergine, ai vini che l’uva la vedono con il binocolo, al pesce al mercurio e saturo di antibiotici, eccetera, eccetera. L’ultimo allarme mette in guardia dagli spinaci surgelati. Il ministro della salute ha ordinato il ritiro di un lotto di confezioni degli “Spinaci Millefoglie Bonduelle”.

Digiunare? Porta all’anoressia. E allora? Fingiamo di non sapere nulla di veleni alimentari e godiamoci in bel piatto di ziti al ragù come lo facevano le nostre nonne.  

 
Luciano Scateni