SCATENI. Per un gol sfuma il sogno europeo degli azzurri. O a 1 a Liverpool


Articolo pubblicato il: 12/12/2018 08:39:00

A che serve infilarsi nel labirinto delle combinazioni incrociate che puniscono immeritatamente il Napoli? Forse solo a capire che nessun altro portiere di squadre al top dell’Europa avrebbe mai consentito a Salah di infilare nei pochi centimetri fra palo e gambe di Ospina il pallone dell’uno a zero. L’attaccante egiziano ha tirato da posizione impossibile perché non poteva fare altro e il pallone è passato tra le gambe aperte di Ospina. Il fattaccio quando il cromomero scandiva il minuto 34 del primo tempo, che per onestà è stato tutto dei red. Pressione alta, asfissiante del Liverpool, che non fa ragionare gli azzurri e offre una dimostrazione di superiorità globale dei red. Primi sulla maggior parte dei palloni, gli uomini di Klopp hanno trasformato in efficacia e incisività progetti di gioco eseguiti con perfetti automatismi, a memoria. Il Napoli è apparso intimorito. Mai tanti passaggi imprecisi, lanci a vanvera, lentezza contro velocità e neppure un pallida idea dell’auspicata reazione di una grande squadra al gol subito. L’inerzia della partita resta saldamente nei piedi di Salah e compagni e la cronaca racconta poco: un calcio rimediato da Mertens (piede di Van Dijk a martello sulla caviglia di “Ciro”), una quindicina di rinvii di Ospina sistematicamente finiti sulla testa dei difensori inglesi (se è un’indicazione di Ancelotti è incomprensibile, considerato che sulla fascia destra staziona Callejon, non un gigante). Se il Napoli si è illuso di aver tagliato fiato e gambe del Liverpool per i suoi forsennati 45minuti del primo tempo, deve ricredersi alla ripresa del gioco. Non cambia nulla fino al ventesimo del secondo tempo, quando si apprezza l’empito di orgoglio degli azzurri, anche per merito del felice innesto di Zielinski (al 62°) per Fabian Ruiz (in verità per lungi tratti uno dei più positivo del Napoli) di Milik per Mertens (67°) e di Gholum per Mario Rui (minuto 70). Comunque il Liverpool, peofitta dedl Napoli avanti tutta e fallisce il raddoppio almeno in tre occasioni con uomini a tu per tu con Ospina. Gli azzurri suonano la carica nell’ultimo quarto d’ora. In una sola occasione avrebbero meritato il gol e la qualificazione al turno successivo. Anzi in due circostanze. Al minuto 79 un cross perfetto di Insigne oltrepassa la barriera dei difensori inglesi e finisce a Callejon, che da pochi passi da Alisson manda il pallone alle stelle. A tempo regolamentare scaduto, un assalto al forte non premia il tocco di Milik a colpo sicuro ed è quel fenomeno di Alisson a compiere il miracolo con una parata miracolosa. Senza questa prodezza sarebbe stato giusto il risultato di parità? Risponderebbe sì solo un ultra sfegatato degli azzurri. Certo il rimpianto è grande e bisogna prendere per buona la dichiarazione di De Laurentiis (“Anche se perdiamo non è un problema”). Ora c’è da pensare al campionato, finora non considerato la priorità del Napoli di Ancelotti e a cominciare da domenica prossima, dalla trasferta di Cagliari, magari gufando per difficili, ma sempre possibili passi falsi della Juve.

Luciano Scateni