Articolo pubblicato il: 19/02/2017 18:00:13
Strana gente i tecnici che siedono in panchina o stanno in piedi nel rettangolo di confine che spetta loro. Per esempio Maran, allenatore del Chievo. Contro il Napoli di Sarri, reduce dalla débacle del Bernabeu e dagli improvvidi reprimenda di De Laurentiis, che farebbe bene a tenere per sé considerazioni che non gli spettano, soprattutto se amplificate dai media, contro questo Napoli vendicativo, Maran ha progettato un Chievo rinunciatario, contratto nella propria metà campo a difendere lo zero a zero. Sotto di tre gol ha poi cancellato tutto e ha restituito ai suoi il piacere di giocare con l’ambizione di segnare gol. Il Napoli, indisturbato dominatore del match per due terzi dei novanta minuti, ha perso la bussola, cioè lucidità, organizzazione di gioco, precisione e specialmente il magico giro palla che ha propiziato le reti. E Sarri? Sembra aver accusato il colpo della “ramanzina” subita dal presidente e ha messo in campo dal primo minuto il decantato Pavoletti. Errore, il centravanti ex Genoa deve ancora faticare e non poco per convincere l’allenatore a inventare il modulo di gioco alternativo ai “tre piccoli”. Fino a quel momento Mertens deve essere l’insostituibile partner di Insigne e Callejon. Passeggiano in scioltezza per mezz’ora gli azzurri. Strapotere a centrocampo, un solo episodio rischioso per la difesa, il contropiede concluso bene da Inglese ma contrastato altrettanto bene da Reina, molto reattivo. La magia di Insigne, al 31°, illumina il Bentegodi d’immenso. Da sinistra converge al centro, braccato da due difensori, in velocità li evita e con il piede dei giocatori di talento spedisce alle spalle di Sorrentino un missile a rientrare perfetto. Uno a zero. Ottavo gol in campionato. Sette minuti dopo un Napoli arrembante comprime la difesa veronese nell’area piccola. Hamsik è un falco sulla preda e da pochi passi mette in rete il due a zero. Decimo gol per il capitano e centodecimo in azzurro. Guaio muscolare per Allan a un niente dal 45°, entra Zielinski. Ripresa con un’altra faccia. Il Chievo sale con la linea difensiva e si proietta alla ricerca della rimonta, ma deve fare i conti con la doccia fredda del terzo gol, autore proprio il polacco. Assist di Insigne, spazio giusto per prendere la mira, tre a zero. Tutti a casa felici e contenti? Non va così. Il Chievo tira fuori orgoglio e tecnica e il Napoli subisce. Stanchezza, calo di tensione, appagamento fanno il gioco dei veronesi e Maran indovina un paio di sostituzioni. Entrano De Guzman (chi si rivede!) e Galipea e al minuto arriva anche il gol dei gialloblu. Su un lungo rilancio della difesa Meggiorini si proietta verso la porta di Reina. Koulibaly, in leggero ritardo, tenta un’acrobazia che fallisce clamorosamente. L’attaccante del Chievo, di esterno non perdona. Sul 3 a 1 il Napoli si adopera per distruggere il gioco pimpante dei veronesi, ma niente di più, se non una buonissima opportunità per Callejon che non si traduce in gol per un niente. Conclusione: il Napoli ha smaltito in fretta lo choc dell’uno a tre di Madrid e prepara la vendetta del 7 marzo al San Paolo.
Luciano Scateni