Spalletti deve provare di aver lavorato non solo teoricamente per adattare l’impegno degli azzurri alle ovvie diversità tra formazioni d’élite e di centro o bassa classifica, come è richiesto a chi si propone con elevate ambizioni. Il ‘nemico’ di stasera degli azzurri si chiama Lo Spezia, squadra che se ne sta giù in classifica, quart’ultima delle venti, con un bottino di appena 13 punti contro i 39 del Napoli. Qualche dato in più: Napoli, gol fatti 35, subiti 13. Lo Spezia gol fatti 18, subiti 39. È difficile condividere la furba prudenza del tecnico livornese che definisce arduo l’ostacolo dei liguri. Gli si può però concedere l’alibi della dea s-fortuna che guarda in cagnesco l’azzurro dei partenopei e si accanisce a disseminare il loro cammino di ostacoli. L’ultimo si presenta come agente infettivo del Covid e contagia lo sfortunato capitano. Insigne positivo e dunque out, aggravante di una sua fase tutt’altro che esaltante. Di nuovo in campo il fondamentale centrocampista dipeso Anguissa, regia di Demme o Lobotka e Mario Rui, terzino titolare di sinistra. Spalletti sembra anche aver ascoltato Mertens, in campo dal via. ‘Ciro’, a stare in panchina come uomo dell’ultimo quarto d’ora proprio non ci stava più. E che dire dell’ipotesi Petagna centrale d’attacco con il belga e una tra Lozano-Politano-Ounas-Elmas alla sua destra? Fatti suoi, di Spalletti, certo, solo lui ha il diritto-dovere di decidere. Thiago Motta (panchina traballante) lamentare assenze di non poco conto. Fuori M’Bal Nzola (salvo ripensamento dell’ultim’ora) per guai intestinali, fuori Sala, Verde, Strelec, infortunati. Spalletti, alla vigilia: “Vogliamo vincerle tutte, non siamo ‘anti’ di nessuno, a partire dall'Inter. (a proposito, Inter-Torino 1 a 0, sesta vittoria consecutiva) Noi mostriamo la nostra bellezza (???, ndr), giochiamo le gare facendo buon calcio (???, ndr). Si vedrà in fondo di chi siamo peggio”. Arbitra Massimi (“Massimi chi?”) e allora pronti…via, con due minuti di ritardo sull’orario previsto delle 20 e 45 nello stadio Maradona tutt’altro che affollati: circa 15mila i tifosi, una cinquantina dello Spezia. Napoli offensivo: in panchina Elmas, in campo Politano con Mertens e Lozano a sinistra. Davvero poco a raccontare di questi primi 20 minuti con il Napoli che preme e prova a sbloccare il risultato, ma senza la necessaria pericolosità. S’infortuna Di Lorenzo, colpito da Reca e prima di lui falli duri su Zielinski e Lobotka. Rientra il terzino della nazionale. Difende bene lo Spezia e di conseguenza difficoltà degli azzurri di affondare in attacco. Ci prova Politano, pallone sull’esterno della rete. Mertens, ma è davvero in campo? Finora è quasi invisibile. L’offensiva macchinosa degli azzurri agevola il compito difensivista dei liguri. Si vede per pochi attimi Mertens, che conquista un calcio d’angolo, poi trova un buon tiro. Para Provedel e quarto corner. Nuovo tentativo di ‘Ciro’ al 35esimo, pallone a lato. Maledizione: un calcio di punizione per lo Spezia battuto da Bastoni, è deviato da Juan Jesus al minuto 38, testa e autogol, 0 a 1. Lo Spezia profitta dello choc degli azzurri e rimane in attacco. Per gli azzurri un’altra partita in salita. Incredibile. Una sola opportunità dei liguri, un gol. Peggio di così…Nel carniere del Napoli solo cinque calci d’angolo. Prova a reagire la squadra, Spalletti raccomanda la calma, sesto corner poi il settimo per gli azzurri, ma pericoli zero per Provedel. Anche se avesse dichiarato solo per scaramanzia di temere lo Spezia, Spalletti ha pronosticato la difficoltà di una partita ‘difficile’ con i liguri, ma è bene ricordare che il Napoli affronta la quart’ultima del campionato, che finora ha messo insieme la miseria di 13 punti. E ora viene il difficile: chissà se Spalletti pensa alla incisività di Ounas, alla concretezza di Elmas, se suggerisce a Lozano di non svariare senza costrutto da destra a sinistra, in difesa e in attacco. Petagna entra per Mertens e non a caso perché nei primi 45 minuti il belga è stato assolutamente ininfluente. Un po’ di fisicità per gli azzurri, per i cross di Politano e Mario Rui. Lozano da fuori area, pallone alto sulla traversa. Anguissa sembra risentire dell’assenza per infortunio. Collezione di cartellini gialli dei liguri, non fanno certo complimenti. Al minuto 53 Lozano trova il gol, ma con Politano in fuori gioco. Segna anche Petagna al minuto 59, gol preceduto da un suo fallo, giustamente annullato. Ora le occasioni del Napoli si susseguono, ma senza esito. Ounas si prepara a entrare. Il pressing del Napoli è però una fiammata, nulla di più, lo Spezia si compatta. Ounas in campo per Zielinski. Quasi gol di Manaj, salvataggio miracoloso di Mario Rui. Molto meglio lo Spezia, Napoli in confusione. Così non si va lontano. Esce Lobotka, entra Elmas e i minuti vanno via velocemente. Napoli contratto, creatività zero, agevole il lavoro di contenimento dei liguri. 5’ al 90esimo. Ghoulam e Demme, per Mario Rui e Politano. Ma se questa è la scienza di Spalletti, c’è poco da sperare anche contro un’avversaria modesta qual è lo Spezia. Cambi su cambi finiscono per mettere in confusione ancora più chi sta in campo. Cinque minuti di over time. Solo 180 secondi da giocare. Angolo, lo esegue Ghoulam, ancora senza esito. Traversa di Elmas, iella, ancora iella. Esce Agudelo per Colley. The end: una bomba di acqua ghiacciata si abbatte sul Maradona Stadio. Fischi su questo Napoli senza spina dorsale, confusionario, infertile e come dire spento, tanto da indispettire anche i tifosi più indulgenti. In pagella neppure un voto di sufficienza per i napoletani e…ciao, ciao Inter.
Luciano Scateni
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