Nonostante il 17 Napoli 2, Udinese 1
Poche chiacchiere, Gattuso e il suo Napoli hanno imboccato un’impervia strada sterrata e in salita e per fugare le preoccupazioni indotte dal default con il modesto Spezia, incolonnate con altri ‘casi’ di fragilità, non c’è che una convincente, netta, indiscutibile vittoria Ala Dacia Arena, contro l’Udinese di Gotti che naviga nel settore di classifica delle mediocrità con soli sedici punti e problemi di formazione. Il turno 17 del campionato, per la superstizione dei napoletani, non si propone con un numero gradito ma scongiuri a parte, non è un ostacolo definitivamente probante il ritorno degli azzurri alle migliori prestazioni di questa stagione e comunque la partita merita a massima determinazione degli azzurri, considerate le difficoltà di avere la meglio contro avversarie di minore caratura tecnica che abitualmente blindano il dispositivo per non subire gol e appena possibile partono in contropiede, manovra non proprio innocua per la difesa sbilanciata in avanti del Napoli. Gotti per il suo attacco deve fare a meno di Okaka, Pussett, Forestieri e Duelofeu. Gattuso dispone di nuovo della maestosa potenza e della qualità tecnica di Koulibaly, forse per un tratto della partita, come Mertens, ma grande interesse lo accende la prima vera prestazione di Rrahmani, ex Verona, dopo i tre minuti di Cagliari. Invertire rotta per arginare lo spettro della crisi profonda del Napoli a guida Gattuso, partito con ambizioni di vertice, anche in virtù di una sostanziosa campagna acquisti. Cinque sconfitte in quindici partite e Gattuso al traguardo dei 43 anni appena festeggiato, non ha usato i guanti nell’addebitare alla squadra scarsa concentrazione. È da verificare se le ‘maniere forti’ hanno ottenuto l’effetto desiderato. La risposta di Gotti: “Cercheremo di andare a toccare tutti i loro nervi scoperti, consapevoli dei nostri limiti, ma sfruttando al massimo tutte le energie che abbiamo”.
Dirige Fabrizio Pasqua, pronti…via, nel gelo di Udine. Zero gradi e tendenza al peggio nel corso del match, dopo l’intervallo. La prima conclusione è di Insigne al secondo minuto, di poco a lato. De Paul risponde al quarto minuto. Tiro centrale e facile per Meret. Di nuovo De Paul al settimo, alto sulla traversa. Angolo per gli azzurri al nono, respinge la difesa. Fabian spedisce direttamente sul fondo una punizione conquistata da Lozano. In contropiede Udinese pericolosa come altre volte per colpa della scarsa concentrazione della difesa azzurra. Lozano al minuto 13 subisce fallo in area di rigore. Si consulta il Var e conferma. Lo specialista Insigne dagli undici metri al 15esimno. Tiro perfetto e uno a zero per il Napoli. Manolas, problemi muscolari, deve uscire e gli subentra Maxsimovic. L’Udinese prova a reagire, ma il Napoli riprende le redini del gioco e va in percussione con Zielinski. Coppia di difensori centrali assolutamente inedita Maxsimovic-Rrahmani, affiatamento da trovare in fretta. Ancora un contropiede pericoloso dei friulani che arrivano al tiro troppo facilmente. Lozano in tuffo di testa su cross perfetto di Di Lorenzo e grande risposta di Musso in angolo, che si ripete dieci secondi dopo. Altro corner al minuto 25, terzo per gli azzurri. Esito zero. Pasticciaccio brutto al minuto 27. Rrahmani a Meret, passaggio debole, assurdamente pericoloso, su cui si avventa Lasagna, che senza opposizione mette in rete. Una cosa da zero in condotta, un regalo gigantesco. Lasagna di nuovo al 31esimo, ancora un contropiede non contrastato a dovere dalla difesa degli azzurri. Rimedia Meret con un ottimo intervento. Bel problema per Gattuso. L’Udinese si ritira nella propria metà campo a difendere il pareggio. Atteggiamento prevedibile, tutti e undici bianconeri al di qua del centro campo. È ovviamente l’idea di Gotti. Al minuto 36 altro angolo per gli azzurri, batte corto Insigne. Ammonito Di Lorenzo e salterà la prossima partita, la prima volta dall’inizio del campionato. La diga dei friulani resiste alla pressione di Insigne e compagni. Rrahmani commette errore su errore e regala un corner all’Udinese al 41esimo. Esordio tutt’altro che brillante. Due minuti al 45esimo. Si salva miracolosamente Meret sull’ennesimo a tu per tu dei friulani che profittano delle incertezze difensive di Rrahmani e compagni. Ahi, ahi, niente di nuovo all’orizzonte per gli azzurri. Tutti negli spogliatoi. E grande perplessità sulla capacità di rilanciarsi del Napoli: che c’è nella testa di giocatori che in teoria dovrebbero dominare avversari meno qualificati?
Second time. Gattuso corre ai ripari: Mario Rui e Rrahnmani sotto la doccia. Centrali difensivi Di Lorenzo e Maxsimovic, continua il rischio del Napoli di subire il contropiede friulano. Nel centrocampo degli azzurri c’è un vuoto profondo che agevola le incursioni di De Paul e compagni, mentre il Napoli a 15 minuti dal 90esimo conferma la mancanza di concretezza. Gattuso manda in campo Llorente ed Elmas per Petagna e Fabian ma il risultato non si sblocca. È un Napoli in grigio come il cielo del Friuli e Musso si supera nel dire no agli attacchi di Insigne e Lozano. Proprio non ci siano. Il Napoli è la brutta copia della squadra che come ricordano i tifosi del Napoli disputò una partita da favola con l’Atalanta. Che fine ha fatto? Qualcosa non funziona nel rapporto Gattuso giocatori? Nove minuti per tentare di conquistare i tre punti, ma l’Udinese si difende bene. Stanchezza e mancanza di lucidità impediscono agli azzurri di infrangere la diga bianconera. Insigne, a 4 minuti dal triplice fischio di Pasqua, spedisce una punizione in curva, a distanza siderale dalla porta di Musso. Non è giornata e forse incombe quel numero 17 del turno di campionato. Quello che non è riuscito per 90 minuti arriva con un miracolo in zona Cesarini. Mario Rui batte con grande intelligenza un calcio di punizione e Bakayoko, ben appostato, infila Musso di testa. Demme per Zielinski al minuto 91 in pieno recupero. Scelta cautelativa. Angolo per l’Udinese a 20 secondi dalla fine, innocuo. Spiace dirlo, ma questo Napoli, in fase di crisi, annoia e ci perdonino i tifosi azzurri, ma va detto che l’Udinese non meritava di perdere. È andata così e Gattuso deve ringraziare la serie di contropiede bianconeri non andati a buon fine per un niente.Chi salvare del Napoli di oggi? Nessuno. Mediocrità in tuti i settori forse con l’eccezione di Bkayoko e non solo per il suo gol vincente.
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