Tutti presi da lotte intestine i frammentati segmenti della sinistra fanno il gioco della destra e danni collaterali. Il rigurgito neofascista non è più lo sporadico tentativo di pochi fanatici e di giorno in giorno assume una pericolosa deriva esibizionista. Il peggio è l’assuefazione alla presenza di estremismi che la Costituzione vieta, ma che non sono stati repressi per tempo. Un paio di esempi di questi giorni: Lucia Annunziata, nella sua mezz’ora di interviste, ospita il capo di Casa Pound e lo legittima come interlocutore della dialettica politica italiana. Il “caso” completa il quadro sconcertante di inerzia di chi dovrebbe essere garante della democrazia. Intanto raduni che inneggiano a Mussolini, con tanto di saluto romano, tentativi di replicare la famigerata marcia su Roma, ultra del calcio che ingiuriano la memoria di Anna Frank e ieri un giocatore del match Marzabotto-Loiano, dopo aver segnato un gol, ha festeggiato con il saluto romano e tolta la maglia della sua squadra ne ha scoperta un’altra con il simbolo della Repubblica di Salò. La squadra lo ha sospeso, condanna unanime della società, del sindaco, del ministro per lo sport e scuse del protagonista del plateale tributo al fascismo. Non basta. Di là dal gesto, c’è la conferma che nel nostro Paese monta la sfrontatezza impunita del neofascismo, nell’arco che comprende Fratelli d’Italia, Storace, Alemanno, Casa Pound, Forza Nuova e fino a Salvini. Adoperarsi per ricucire lo strappo che dilania la sinistra è certamente la priorità pre-lettorale, ma senza trascurare l’onda lunga del destra avanza in Europa e in Italia.
Per fortuna esiste una coscienza collettiva del giornalismo d’inchiesta e la sua preziosa presenza si è sostanziata nel reperimento di un mega dossier sui paradisi fiscali (13.5 milioni di documenti), dove ingenti ricchezze si rifugiano con la complicità di consulenti border line e del gigante Appleby, studio legale di Panama. C’è di tutto negli elenchi che in Italia sono nelle mani dell’Espresso e di Report e ne vedremo delle belle. Per il momento un cenno a evasori eccellenti: i Legionari di Cristo, in pratica un braccio finanziario del Vaticano, la monarchia britannica, big dell’economia, i Bonomi, Crociani, i Rovelli della Vitrociset. Nell’elenco anche Berlusconi, per l’acquisto esentasse di uno yacht di Murdoch e mega proprietari di jet privati, immatricolati nell’isola di Man per sfuggite al fisco.
Che aria tira in casa 5Stelle: alla lista di indagati e sotto processo di suoi adepti, si aggiunge tale La Gaipa, imprenditore alberghiero, candidato siciliano alle regionali, arrestato con l’accusa di estorsione per aver fatto firmare ai dipendenti buste paga false.” Indagato anche il fratello, con obbligo di dimora.
Naviga nel nervosismo il Movimento del comico genovese. Capita a giornalisti del Fatto Quotidiano, dell’Huffington Post e del Messaggero, di andare a cena in un ristorante di Palermo dopo il comizio pentastellato. Scelgono lo stesso locale i grillini e danno in escandescenze alla vista dei giornalisti. Il più agitato è Di Maio, “Non possiamo mangiare qui, o noi o loro”. Il comportamento sopra le righe dei 5Stelle, merita il commento del direttore del Fatto Quotidiano: “Mancanza di buona creanza”, ovvero intolleranza da stress di campagna elettorale.
Luciano sCATENI
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