Scateni. Negli stadi di mezza Italia/ Con Lazio e Roma/ Si conferma razzista/ La signora Le Pen/ Il bello dell’informatica...


Articolo pubblicato il: 07/05/2017 15:10:38

Negli stadi di mezza Italia mascalzoni estranei alla passione sportiva insultano i calciatori con la pelle nera e Cagliari non fa eccezione. Cori razzisti a Muntari. Il giocatore chiede all’arbitro di sospendere  il gioco, come dovuto e al rifiuto esce dal campo. Lo squalificano per aver parlato e consegnato la maglia a una piccola spettatrice. La Federazione annulla la sanzione, ma non punisce l’arbitro che non ha rispettato il regolamento.
Con  Lazio e Roma non va meglio e il razzismo è di casa. Caso estremo l’omicidio di un tifoso napoletano per mano di un ultra di destra. Ora manichini di giocatori romanisti impiccati al Colosseo e la scritta minatoria dei laziali su uno striscione: “Un consiglio, senza offesa, dormite con la luce  accesa”. Esultanza di questi malnati con autoscatto. A la bonifica del marcio che imputridisce sempre più il mondo del calcio?
Si conferma razzista la cronaca sportiva del quotidiano Repubblica. Nel pomeriggio il campionato propone l’anticipo Napoli (big della serie A) con il Cagliari, importante per l’inseguimento degli azzurri al secondo posto. A sera il derby Juventus-Torino, con i bianconeri praticamente già campioni d’Italia. Ebbene il giornale fondato da Scalfari dedica un paginone intero alla Juve e un colonnino striminzito al Napoli, in seconda pagina.
La signora Le Pen, che ha concluso la battaglia elettorale con toni in crescendo di violenza da fascista qual è, ha dovuto scansare un paio di volte lanci di uova marce ma si teme che non basti a spazzarla via dal contesto politico francese che andrebbe a rimorchio di Trump, May, Erdogan, Assad, di Paesi di destra dell’est europeo, di Putin, fan del populismo, e in Italia di neofascisti, dell’impresentabile salvini.
Il bello dell’informatica è questione di facciata ma anche di sostanza, Una rivoluzione culturale. Il brutto emerge e preoccupa con l’hackeraggio, operato da spie internazionali che rubano dati sensibili a governi, imprese, privati. Ultima vittima è Macron, probabile presidente della Francia. I pirati informatici sono entrati nel suo archivio e si sono impossessati delle mail, con l’obiettivo di favorire Le Pen e forse c’entra di nuovo Putin.

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A prescindere dalle ragioni del sì e del no, vegeta l’inutile, fallimentare e dispendioso Cnel. L’esito del recente referendum costituzionale lo ha salvato dalla chiusura auspicata da tutti i partiti. Nominato il nuovo presidente. E’ Tiziano Treu, ex ministro che a suo tempo ha firmato l’appello per l’abolizione dell’Ente. Niente male come coerenza e neppure i quattro milioni che gli saranno riconosciuti per arretrati di ex consigliere.
La streghetta M5S, Paola Taverna, un tempo ribelle anti-direttorio, si converte e loda l’ultimo inciampo di Di Maio. Definisce i romeni criminali. Il nientemeno-che-vice presidente della Camera (chi ce l’ha messo?) ignora che percentualmente delinquono più gli italiani, che il Paese usufruisce del lavoro onesto e delle tasse di molti stranieri, che il numero nelle carceri italiane è in significativo calo. Ennesimo flop .
Adinolfi, ovvero il peggio del bigottismo che ostacola l’evoluzione della società su temi decisivi della famiglia, dell’omosessualità, del diritto di preti e suore ad amare oltre che Dio rispettivamente uomini e donne, della cannabis strappata alla malavita e affidata allo Stato. Adinolfi ha moglie e la signora Silvia, ai microfoni di una radio privata ha rivelato di schiaffeggiare di tanto in tanto il marito, Applausi signora,  continui così.
Falsa partenza del Report orfano della Gabanelli. La gestione Ranucci incappa in querele: dell’Unità, per il contenuto di un’inchiesta su presunti favori elargiti a chi avrebbe finanziato la ripresa delle pubblicazioni, in cambio di commesse. Di Benigni e della Braschi, per la   la diffusione di notizie false e gravemente diffamatorie su presunte irregolarità avvenute nel finanziamento di loro spettacoli. Gabanelli, dove sei?
Scema l’effetto Gomorra, nefasto biglietto da visita che ha fruttato ricchezza e popolarità a Saviano e cattiva, ingiustificata fama a Napoli. La città è piena di turisti, Alberto Angela e Turturro, le fiction l’ha raccontano in tutto il suo splendore, il mondo  scopre che i problemi della sicurezza e il degrado delle periferie sono comuni a tutte le grandi città, che Napoli è stata scelta per un nuovo programma di sky Art e mica per caso. 
Luciano Scateni