Articolo pubblicato il: 23/10/2020 11:59:28
Non buona la prima
L’alba della Lega Europea non nasce sotto una buona stella. La spietata legge del ‘calcio industria’, che muove miliardi, costringe giocatori e staff di tecnici a rischiare il contagio dello stramaledetto Covid-19 e un numero sempre maggiore di quadre affronta gli incontri a ogni livello con organici menomati dalla pandemia. Nel Napoli forfeit di Zielinski ed Elmas, in quarantena, ma tutto sommato Gattuso non piange, perché la società gli ha reso disponibili alternative all’altezza dei contagiati. Il problema, limitando la riflessione alla gara di questa sera al San Paolo è del povero, tra virgoletet, Arne Slot, tecnico dell’Az Alkmaar: il coronavirus lo ha privato di ben tredici giocatori. La sportività della società olandese è ammirevole. Avrebbe potuto invocare la norma del tredici, cioè del numero di giocatori out per il contagio che consente di non scendere in campo e non vi ha fatto ricorso. L’argomento, che fa dire a Gattuso “C'è timore, ma siamo pagati per questo” è il rischio che altri giocatori olandesi, negativi al tampone, lo siano stati nella fase di incubazione che può contagiare. Ringhio si associa e conoscendolo è una mezza sorpresa l’esternazione: “Il calcio è una grande azienda, sta perdendo tanto tra biglietti e sponsor e noi abbiamo il dovere di far vivere questa impresa”. Il principio del prima la salute ha pochi sostenitori nell’establisment del pallone! In panchina, a disposizione di Slot, anche Maxim Gullit, rampollo del fenomenale Ruud e nipote del leggendario Cruijff. Gattuso potrebbe disporre di nuovo di Insigne, ma è difficile che rischi un suo impiego prematuro. A riposo il fenomenale Bakayoko, gli subentra Lobotka e in difesa Di Lorenzo merita la conferma, con Mario Rui pronto a subentrargli. Tra i pali Meret. Slot non è tipo da lamentarsi e d’altra parte all’undici che manda in campo manca solo un attaccante titolare, benché di grande qualità, il 19enne Boadu: “Ho grande rispetto per gli azzurri, ma la mia squadra è tutt’altro che arrendevole”. In difesa l’Az conta sulle qualità di Martins Indi, protagonista dei mondiali in Brasile. Il via lo dà il polacco Stefanski. Prima del fischio d’avvio un breve, incavolatissimo accenno alla patologia oramai cronicizzata della redazione sportiva di la Repubblica, che oggi, esaurito o quasi lo spazio con paginoni riservati a Inter e Atalanta, in un colonnino di poche righe informa i lettori che nel profondo Sud si gioca Napoli-Az Alkmaar, ma per distrazione o peggio si astiene dal pubblicare le due formazioni, imitata dalle pagine napoletane. È un sospetto maligno pensare che sia una discriminazione ispirata dalla proprietà del giornale, comprato dalla Fiat-Juventus? Pronti…via, nel ricordo dei dieci gol in due partite nel carniere degli azzurri, perché siano di buon auspicio per l’esordio in Europa di Osimhen e compagni. In rosso gli olandesi, azzurro storico per i partenopei. Osimhen dà subito un saggio delle sue qualità di centrometrista, con uno scatto da olimpiadi. Fenomeno! Il primo angolo è per l’Az. Palleggio fitto del Napoli che prova a capire come bucare la difesa olandese. Verticalizza più di tutti Koulibaly e non è una novità. Spesso opera come centrocampista. Corner numero due per i red al minuto 11. Il gioco degli azzurri non ha la velocità delle ultime prestazioni in campionato. Osimhen in fuori gioco segna un bel gol. Peccato. Molto prudenti gli olandesi, ma in contropiede sono pericolosi. Niente di speciale in questi primi 18 minuti, un paio di tiri in porta sono dell’AZ. Non male la proprietà di palleggio degli olandesi e marcature attente. La squadra di Slot gioca a fisarmonica. Tutti dietro, tutti avanti. Al 22esimo conclusione interessante di Politano, che Bizot manda in angolo. Accelerano gli azzurri. Osimhen esce pallone al piede da un mischia ai limiti dell’area di rigore, tiro immediato, risponde bene il portiere dell’Az. Ora è solo Napoli. Se ne sono andati 25 minuti. Irreale il vuoto di tifosi nel San Paolo e primo piano per gli incitamenti dei due allenatori. Non è il Napoli di Genoa e Atalanta: merito dell’AZ o demerito degli azzurri? L’uno e l’altro. Lozano, trattenuto, non fa gol per un niente su lancio di Politano, ma è solo angolo per l’arbitro polacco. Miopia? Errori di Fabian e Koulibaly, Sugawara in possesso di palla tira a lato al 35esimo. Un minuto dopo assist di Osimhen per Mertens, che solo in area spedisce a lato. Occasionissima sprecata di ‘Ciro’. Tra i migliori, come sempre Koulibaly. Lobotka è più efficace come interdittore che suggeritore. 5 minuti all’intervallo e Slot sembra aver rinunciato in partenza ad attaccare. C’è da giurare che pagherebbe per un pareggio, magari per uno zero a zero. Che dire: c’era altro da aspettarsi dalla squadra che ha incantato con Atalanta e Genoa. Gattuso potrebbe dare energia offensiva al centro campo con il formidabile francese Bakayoko che garantisce ben altro dinamismo.
Second time: al Napoli serve una sferzata di incisività, contro una formazione che difende bene, con ordine e l’unico obiettivo, o quasi, di non prenderle. Conoscendo Gattuso nessun dubbio, nello spogliatoio deve aver parlato chiaro sul che fare per imporre la superiorità tecnica degli azzurri. Vedremo. Koulibaly prosegue nel ruolo di ispiratore del via alle manovre d’attacco del Napoli. Duretti questi olandesi, cattivi alcuni falli e la panchina del Napoli protesta. Lobotka non spinge mai in verticale, stop e pallone all’indietro. Osimhen finisce più volte in fuorigioco, bravi i difensori dell’Az. Primo angolo della ripresa su percussione di Lozano, testa di Koulibaly (che fa l’attaccante) oltre la traversa. Si vede poco Mertens, forse nostalgico del ruolo di finto centravanti. Al minuto 57 distrazione collettiva degli azzurri, buon lavoro dei rossi e sorpresa delle sorprese l’uno a zero dell’’Az. In tutta libertà De Wit fulmina Meret. Difesa passiva degli azzurri. Esce Lozano, in campo Insigne e Mario Rui per Hysaj, ma ci vorrebbe Bakayoko. Osimhen su cross di Mario Rui sulla testa del nigeriano che colpisce debolmente da posizione ideale. Petagna per Lobotka, Demme per Osimhen al minuto 66. In panchina rimane Bakayoko. Petagna sfiora il gol di testa su cross dalla destra al 69esimo. Qualche imprecisione di troppo degli azzurri e non è nel loro Dna. Le urla di Slot arrivano sulla collina del Vomero. Colleziona angoli il Napoli, senza esito. È un mezzo assedio la pressone degli azzurri, ma l’Az lo controlla bene. I minuti passano, lo zero a uno resta. Dieci al 90esimo e si delinea un esordio inaspettato di Europa League. Politano, dalla sua posizione preferita al minuto 82, di poco a lato e secondo tentativo neutralizzato da Bizot. Incomprensibile cambio di Gattuso a una manciata di minuti dalla fine: fuori Politano, dentro Bakayoko. Boh? Cambia anche Slot, esce Karlsson, unico attaccante puro dei red, ma soprattutto per guadagnare secondi. Quattro i minuti di recupero. Ultima azione in avanti degli azzurri e opportunità estrema alla fine del tempo. Punizione, testa di Di Lorenzo sul fondo e triplice fischio di Stefanski. Senza esagerare? Napoli irriconoscibile rispetto al campionato.