Zero sconfitte e questa sera al ‘Tardini’ di Parma per il Napoli del dopo Covid potrebbe allungarsi la sequenza di risultati utili, ma a patto che gli azzurri rispondano con l’impegno chiesto da Gattuso, che critica aspramente l’anomalia del finale di campionato con un secco e perentorio “Questo non è calcio. Si gioca ogni tre giorni, che campionato è?” Il trend di partite senza sconfitte degli azzurri dovrebbe proseguire questa sera con il Parma a quota 40 in classifica, sempre che Insigne e compagni non tengano in serbo energie fisiche e concentrazione per il big match dell’infuocato 8 agosto in quel di Spagna: sconfiggere i mostri del Barca compenserebbe in abbondanza i segni meno nella pagella della prima fase del campionato. La sfida di stasera, è facile la previsione, ha il compito di smontare il castelletto di perplessità suscitate da un paio di prestazioni sotto tono del Napoli e di scegliere fra torto e ragione nel giudicare i mega turn over adottati da Gattuso con l’alibi dell’affaticamento imposto ai giocatori dal ritmo serrato delle partite. Di necessità virtù: Ringhio è costretto a inventare Lozano centravanti. Capisco è un’idea balsana, ma considerate le qualità non solo difensive di Koulibaly, la tendenza recente a proporsi come tre quartista aggiunto con interessanti risultati, l’imponente gigantismo, determinante nell’area di rigore avversaria, per di più, avendo in cassaforte la partecipazione alla prossima Europa League, perché non azzardare l’esperimento del senegalese attaccante? Scherzi a parte, a rimorchio dei tre punti acquisiti in anticipo dal Milan e della più che probabile vittoria della Roma a Ferrara, contro la retrocessa Spal, vincere al Tardini servirebbe anche a non perdere i contatti con giallorossi e rossoneri, per concludere il campionato in quinta posizione. Allora attenzione alla prolifica velocità di Kulusevski, alla grinta con cui il Parma affronta il Napoli per tenersi lontano dal terreno che scotta delle retrocessioni. Le incognite di stasera sono la new entry di Lozano nel ruolo per lui inedito di centrale dell’attacco e dopo il primo gol in maglia azzurra l’ipotesi di un prezioso bis per Politano. Intanto il dopo lockdown dice che Napoli e Juventus hanno incamerato lo stesso numero di punti. Al Tardini fa molto caldo, perciò riscaldamento blando per non sudare troppo prima del via. C’è anche Allan dopo una lunga quarantena e chissà che non vada in campo dall’inizio per dare valore alla sua eventuale quotazione di mercato. Azzurri contro i parmensi, ma forse anche e soprattutto per tenere alta la condizione psicofisica. Arbitra l’olbiese Antonio Giua, giovane e maglia nera della categoria in questa stagione. Pronti…via. Il primo tocco è del Parma. Con calma il Napoli e possesso palla, alla Sarri. Emiliani molto cauti, difendono e contano di ripartire in contropiede. Miracolo di Sepe su conclusione da due metri di Politano, che poteva far meglio, con maggiore determinazione e cattiveria. Koulibaly conferma la tendenza a supportare gli avanti azzurri con incursioni a grandi falcate. Angolo guadagnato da Lozano al nono, preda dei difensori parmensi. Niente male la squadra di D’Aversa e conclusione di Siligardi a fondo campo. Troppi passaggi a ritroso degli azzurri e spesso imprecisi, come nelle ultime partite. Se n’è andato il primo quarto d’ora senza emozioni. Le marcature a uomo degli emiliani sono quasi asfissianti e il Napoli fatica a trovare spazio per impensierire Sepe. Il predominio a centro campo degli azzurri è assolutamente sterile. Spende molto il Parma per mantenere alto il pressing e con il caldo che fa non è cosa di poco conto. Karamoh al 21esimo e pallone lontano molti metri da Meret. Siamo alle solite. Con squadre difensiviste il Napoli fatica a concretizzare la superiorità tecnica. Pausa per bere e far asciugare un po' di sudore. Gattuso parlotta con Lozano. Sempre più arroccata nella propria metà campo la squadra emiliana. Al minuto 28 ci prova Fabian, pallone alto sulla trave e sessanta secondi dopo un passaggio matto concede a Karamoh la palla dell’uno a zero. Di Lorenzo in acrobazia salva sulla linea di porta con Meret battuto. Non è un bel Napoli, questo è sicuro. Politano al 32esimo e deviazione, Sepe non si fa sorprendere. Sarà colpa di tanta panchina, ma Allan non è più il superman del Napoli di Sarri. Giallo per Lozano ma forse non era fallo da cartellino giallo. Quando attacca il Parma non dispiace proprio. Lo fa con velocità e intraprendenza. Il Napoli cincischia, poi Politano guadagna una punizione da posizione interessante. Esegue Mario Rui sulla barriera. Si avvicina il 40esimo e il Napoli non ha all’attivo nulla di concreto. Ritmi blandi imposti da caldo e le due squadre si adeguano. Lozano centravanti è come un pesce fuor d’acqua. Quasi catenaccio dei parmensi. I cross degli azzurri finiscono bel nulla per assenza di un uomo di area. Ingenuità di Mario Rui, che sgambetta Grassi in area. Costa il rigore al 46 esimo. Caprari spiazza Meret ed è uno a zero. Non è la prima volta che il Napoli è costretto a inseguire e si conferma che dal via di questa partita il pacchetto difensivo degli azzurri ha denunciato momenti di pericolosa distrazione. Detto senza veli: brutto Napoli e sicuramente non la squadra che può impensierire il Barca l’otto di agosto: poco concentrato, lento, senza idee e con la solita difficoltà ad affrontare avversari contratti nella propria metà campo. Un bel problema. Second Time. Riusciranno i ‘nostri eroi’ ha trovare la password per scardinare la saracinesca organizzata da D’Aversa? Al via della ripresa nessun cambio, dice Gattuso. Si riparte con il primo tocco del Napoli e vediamo se cambia qualcosa. Lozano tende sistematicamente a coprire le fasce esterne più che occupare il centro dello schieramento offensivo degli azzurri. Il più propositivo del Napoli, strano a dirsi è Koulibaly. Al quarto, punizione per gli azzurri, batte Insigne molto male, alle stelle. Sembra accelerare il Napoli e d’altra parte deve recuperare un gol. Angolo su tiro di Mario Rui. Giallo per Grassi che colpisce con la mano un tiro diretto in porta. Var. per il fallo commesso in area di rigore. Il Var dice sì, Insigne va sul dischetto, a tu per tu con Sepe. Portiere spiazzato, pallone nell’angolo ed è 1 a 1. Chi di rigore ferisce, di rigore perisce. Doppio calcio d’angolo per il Parma al 57esimo, sena esito. Kulusevski per Siligardi, dice D’Aversa al minuto 60. Si vede nei pressi dell’area di rigore del Parma nientemeno che Koulibaly e chissà che nel suo futuro non ci sia davvero un posto di attaccante. Barillà e Inglese nel Parma. Non cambia la velocità di gioco degli azzurri e neppure l’assetto a riccio degli emiliani. Callejon ed Elmas per Allan e Politano al minuto 65. Perché non Younes, abile nel dribling in spazi brevi? Sinistro di Fabian al 68esimo, ancora alto. Secondo time out per reintegrare i liquidi persi. Si riprende e gran tiro (il primo) d’esterno di Lozano che guadagna un calcio d’angolo su parata di Sepe. Iacoponi per Kurtis, Gervinho per Caprari al minuto 75. Callejon al 76esimo, al volo, alto. Zielinski per Fabian. Resta improduttivo il toc-toc del Napoli, che non trova varchi per impensierire Sepe. Gigantesco Koulibaly, anche nelle percussioni in avanti. Ce ne vorrebbero altri nove. Attacca in undici il Napoli ma senza costrutto. Batti e ribatti c’è sempre un difensore del Parma a spazzar via. Younes e Lobotka al minuto 85 e succede il patatrac. Koulibaly frana su Kulusevski ed è rigore, il secondo per il Parma. Il parmense batte Meret, due a uno e Koulibaly, il migliore del Napoli punisce gli azzurri. Caro Gattuso, confermiamo: sono controproducenti i cambi a dieci minuti dal 90esimo. Non consentono a chi subentra di integrarsi come si deve nella partita. Sei di recupero, ma per questo Napoli ne occorrerebbero sessanta. Continua l’imprecisione degli scambi tra azzurri ed è il sintomo di un disagio più generale. Due minuti al the end. Yunes alle stelle da posizione ideale, forse l’ultima chance per questo Napoli asfittico. Pochi secondi alla brutta sconfitta degli azzurri. Che dire? Avvisaglie di un malessere senza capro espiatorio, perché tutto il Napoli denuncia un calo di efficienza e se Gattuso non se ne ha a male, anche l’alibi dell’anomalia di questo step del campionato invocata di recente non convince perché non riguarda solo il Napoli. È delusione per i tifosi napoletani e pessimismo sull’esito della sfida al Barcellona se questo è lo stato di salute degli azzurri.
Luciano Scateni