Meno male, il calendario informa che oggi 17 febbraio non è venerdì e per i napoletani scaramantici è una buona notizia. Nel bussolotto che designa le fide di Europa League, non era stata fausta l’estrazione dell’avversaria che gli azzurri affrontano nel tempio calcistico del Camp Nou. Il ‘Barca’, pur se orfano di Messi è una delle regine mondiali del football, per dirla all’inglese. A confermare quanto sia ardua l’impresa richiesta dalla trasferta spagnola, anche la sorpresa per i lettori napoletani di Repubblica di un inserto che interpreta il pensiero positivo del quotidiano sulle chance di Spalletti di mettersi alle spalle un risultato positivo per il retour match del 24 febbraio nel Maradona Stadio: “Napoli, missione possibile” è il titolo in copertina. Potrebbe spaventare il back ground dei catalani: 75 le coppe nella loro bacheca, ma fa difetto lo zero nella casella della competizione di Europa Legaue, trofeo conquistato dal Napoli di Maradona. Lo stadio che stasera ospita gli azzurri offre lo spettacolo di 100mila tifosi spagnoli, un dodicesimo giocatore blugrana e il Napoli deve impedire di esserne condizionato. Per Insigne, prossimo attrazione calcistica del Canada è la penultima occasione di mostrarsi nella vetrina della più prestigiosa competizione dopo i mondiali. Spalletti, come sempre, esalta le qualità dell’avversaria “Con il Barcellona è come sostenere una tesi di laurea”. Duello affascinante a distanza: Koulibay e Piqué, due leader capaci di illuminare la partita e motivazione speciale per l’iberico Fabian. Arbitra il romeno István Kovács, respiro sospeso e come dicono mille volte gli utenti di radio Kiss Kiss, “Forza Napoli...sempre”. Al Camp Nou in 5.000 i tifosi napoletani. Napoli in maglia bianca, una delle tante firmate da Armani. Subito aggressivo il Barca al via, poi match equilibrato e due miracoli di Meret su incursione di Traoré al minuto 23. Torres si divora un gol solo in area ma al mimuto 28. Cross di Elmas, colpisce Zielinski, respinge il portiere, di nuovo cannonata del polacco ed è uno a zero. Ora speriamo che Spalletti non faccia chiudere degli azzurri in arroccamento difensivo. Reagiscono i blugrana, ma pericoli zero per Meret. Spogliatoi. Second Time. Inizio in quinta marcia del Barca, ovvio. Napoli in grande prudenza, troppo timido e soffre. Ingenuità devastante di Juan Jesus che su cross da destra colpisce con la mano. Baccio distante dal corpo, rigore, Torres dal dischetto, 1 a 1 al minuto 59. Tre cambi per Xavi: dentro Busquez, Dembulé e Giavi, fuori De Jong, Nico Gonzalez e Traoré. Napoli in tono dimesso. Ounas per Insigne, molto stanco, al 71esimo. Dest per MinhAll’80esimo Mertens per Insigne e Demme per Zielinski. Dest per Mingueza, De Jong per Aumameyang, Malcuit per Anguissa e Mario Rui per Elmas. Difesa a oltranza. Napoli difesa a cinque, è la scelta di Spalletti. Il Barcellona si ‘divora’ due gol. Incredibile, ma fortunatamente vero. Solo maglie Barca in un finale che fa tremare il Napoli. Kovacs decide per la bellezza di sei minuti di over time. A denti stretti gli azzurri provano a resistere all’assalto dei catalani, ma è dura. Napoli tutto cuore e sacrificio. Scadono gli otto minuti di recupero (due in più per l’infortunio di Fabian) e bilancio essenziale: come spesso accade al Napoli di Spalletti, un tempo quasi perfetto, stasera il primo, un secondo sotto tono e stasera il secondo, tutto dei catalani. Comunque missione compiuta e bis della sfida al Maradona Stadio.
Luciano Scateni
GoldWebTV è anche su WhatsApp! Iscriviti al canale per avere le ultime notizie direttamente sul tuo telefonino!