SCATENI. Napoli ancora in testa, due a uno al Milan


Articolo pubblicato il: 19/11/2017 10:34:33

Maurizio Sarri deve farsene una ragione. Non esiste tempra di calciatore che sopporti carichi eccessivi senza avere il tempo per ricaricare il fisico sottoposto a surplus di stress psicofisico. Se ne deve convincere e deve inserire nel meccanismo perfetto del gioco spumeggiante e produttivo degli azzurri, uno a uno gli uomini della panchina. In mancanza di questa alternativa ai titolarissimi rischierà, com’è accaduto nella seconda metà del match con il Milan, largamente dominata dai rossoneri. C’è poi una riflessione da fare con urgenza su due dei magnifici tre dell’attacco. Insigne è fuori dal ragionamento. E’ giovane, intelligente, determinato ed esprime il più alto indice di talento dell’intera pattuglia di giocatori italiani. Mertens e soprattutto Callejon devono staccare la spina e recuperare l’efficienza smarrita in queste ultime partite. Il belga è comunque prezioso per invenzioni improvvise e imprevedibili che si trasformano in assist, Callejon è temporaneamente vittima della contromisure adottate dagli allenatori avversari per impedirgli di rendere pericolosi i cross dalla sinistra, calibrati per scavalcare la difesa. Perché non provare a invertire i tempi di gioco tra Hamsik e Zielinski, mettendo in campo dall’inizio il polacco e a partita inoltra il capitano? Lo slavo potrebbe compensare i cali di dinamismo nella fase più delicata delle partite e a proposito del match vinto con il Milan di Montella, potrebbe evitare la pericolosa frattura del Napoli tra difesa e attacco. E’ ok quel che finisce bene e il 2 a 1 sul Milan porta allo straordinario numero di 26 partite consecutive senza sconfitte, consente di guidare la classica, accresce l’autostima in vista dell’arduo percorso in direzione scudetto. Ma sona un campanello d’allarme ed è bene non ignorarlo.

Partono bene gli azzurrio ed è il Napoli delle meraviglie, ma il Milan sembra ben messo in campo e non sfigura. Comunque, Reina è disoccupato e in carniere gli azzurri mettono un gol, e un palo a Donnarumma battuto: due gioielli di Insigne, uno a zero al 45°. Il gol al minuto trentatré dopo una galoppata solitaria di Lorenzino alle spalle dell’intera difesa rossonera, il palo nei minuti di recupero che ha concluso un’altra incursione da pirata.

Al via della ripresa Mertens, al culmine di un’azione corale, da manuale è solo davanti a Donnarumma. Angola poco il tiro, il portierone con una mano respinge. Un mezzo miracolo. Progressivamente sale la qualità del Milan, anche se non riesce a ottimizzare la pressione. Nessun pericolo per Reina. Calllejon spreca l’unica opportunità riscattare una partita senza acuti. Riceve da sinistra, a due passi da Donnarumma, un cross di quelli che scavalcano l’intera difesa e colpisce debolmente di testa, anziché spedire il pallone sul versante opposto della porta dov‘era appostato Hamsik non marcato.

Sarri si rende conto che l’inerzia della partita è cambiata e che c’è stanchezza in campo. Fuori Mario Rui (buon primo tempo) dentro Maggio, fuori Hamsik per Zielinsk ed è il polacco, in fine di magie dell’attacco azzurro a sfidare Donnarumma da posizione angolatissima. Gran sinistro, pallone tra le gambe del portiere, due a zero. Il Milan reagisce e sembra che abbia fiato e gambe da spendere, il Napoli non riesce più a ripartire e dedica le energie residue a tenere il gioco il più lontano possibile dalla propria area di rigore. Dentro Rog per Callejon, scelta chiaramente difensivista del due a zero di Sarri. Quando sembra definitivamente sventato il rischio di una rimonta del Milan, cioè nel secondo minuto di recupero, una respinta alla disperata del Napoli finisce in prossimità di Romagnoli. Gran tiro al volo, pallone alle spalle di Reina, non pienamente reattivo ed è l’uno a due meritato per Montella e i suoi.