Sfuma l’empatico feeling generosamente offerto dalla Napoli del calcio allo stimatissimo mister Conte o quantomeno staziona in un poco appagante stand by. Prologo insoddisfacente di Udinese-Napoli, conferenza stampa ridotta all’osso, tensione palpabile in casa azzurra, responsabile il tecnico salentino, acque agitate. Conte, prova a sviare con segnali di evidente nervosismo il malcontento per la gestione disastrosa dei due uppercut subiti dalla Lazio e le perplessità di fondo per la qualità di gioco del ‘suo’ Napoli. Se indispettiva la ricerca seriale di alibi preventivi, sfornati per esaltare l’avversaria di turno, non è da meno la novità delle poche battute dell’intervista del don Antonio degli azzurri, che imbocca un’altra strada. Si astiene dal solito sos per la presunta pericolosità dei bianconeri, ma di nuovo si cautela, informa tutti noi che il campionato è ‘tosto’. Lo è sicuramente per i friulani. Noni in classifica, 22 gol incassati. Il dato dovrebbe facilitare l’incursione in terra leghista, ma deve fare i conti con l’infertile linea offensiva di Lukaku e compagni. Comunque: il calcio è bello anche per la sua sorprendente alternanza di alti e bassi. L’augurio? Che a Udine, dove ai residenti in Campania è stato negato di assistere alla sfida della 16a giornata, la squadra priva di Kvara infortunato, del finora sterile Lukaku (Simeone scalpita), del guizzante Neres e di cambi in corso d’opera gestiti con acume tecnico-tattico, per gli irriducibili “Forza Napoli sempre” torni il sereno, a dispetto del gelo (e non è colpa del clima invernale), sofferto dalla tifoseria azzurra al the end del doppio ko con i laziali. Udine, ‘Bluenergy Stadium’ il via di Doveri...Tra i 25mila di questo stadio un migliaio poco più sono i tifosi di fede partenopea non residenti in Campania. Al quarto minuto primo corner per il Napoli e subito un secondo tiro dalla bandierina. Quasi in esclusiva la pressione degli azzurri sulle fasce che non finalizzano. Terzo corner e una domanda: perché tuti i calci piazzati non producono nulla, nonostante i due metri di Lukaku? Preme il Napoli e Neres fallisce una buona occasione, colpisce molto male, il tiro sbilenco finisce a fondo campo. Errore clamoroso di Buongiorno che pasticcia. Per fortuna pallone alle stelle di Tahuvin. Spiacevole sorpresa, un paio di incertezze molto rischiose di Buongiorno. Problemino: Neres è più a suo agio a destra, ma l’assenza di Kvara lo costringe a schierarsi a sinistra. Minuto 21 fatale. Lobotka, colpisce con il braccio in area, Doveri concede il calcio di rigore all’Udinese, il Var conferma. Tahuvin sul dischetto, respinge Meret, il pallone torna al centravanti bianconero ed è 1 a 0 per i friulani al minuto 22. Azzurri di nuovo in faticosa salita. Doccia fredda, è arrivata nonostante il consistente dominio degli azzurri e tre buone opportunità, soprattutto con l’imprendibile Neres. Quarto angolo per gli azzurri. S’infortuna Lovric, acciacco muscolare, gli subentra Atta. Quinto corner, Anguissa stoppa con il destro, colpisce con il sinistro, risponde Sava con un buon intervento. Palla gol. Troppi errori degli azzurri nel palleggio in fase di impostazione, ma Conte se ne accorge? Lukaku? Niente di nuovo. Spogliatoi. Questo Napoli proprio non riesce a finalizzare lo sterile possesso palla concesso dagli avversari. È forse tempo di affidare a Simeone il ruolo di terminator? Second Time. Evanescente finora anche Mc Tominay. Osanna, Lukakau ben lanciato in verticale proprio da Mc Tominay, resiste a Bijol, s’invola verso la porta di Sava al 51esimo e trova il gol. Sesta rete del belga: uno a uno, gran sospiro di sollievo di Conte e dei mille tifosi azzurri. Giallo per Politano, fallo tecnico. Kamara per Ehizibue. Autogol dell’Udinese. Serpentina di Neres che fa saltare l’intera difesa bianconera, tiro non vincente, deviazione di Giannetti, pallone in rete, al minuto 76. Simeone per Luhakaku all’80esimo. 3 a 1 degli azzurri: Anguissa riceve l’assist di Simeone e trova il 3 a 1. Minuto 81. Raspadori e Ngonge per Neres e Politano. In casa Udinese Bhekithemba per Zemura. Abankwah per Ekkelencamp, Solanilla per Giannetti. Gilmour per Lobotka. The end, partita dai due volti, Primo tempo in grigio, ripresa arrembante e ancora tanto lavoro per Conte.
Luciano Scateni
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