Ipotesi: i difensori del Cagliari non franano su Mertens lanciato in dribling prolungato, dunque Doveri non assegna il calcio di punizione che Milik, motivatissimo, pretende di calciare. Il tiro è di quelli che non lasciano scampo ai portieri, il pallone scavalca la barriera quel tanto che basta per obbedire alla traiettoria imposta al pallone per infilarsi alla sinistra di Cragno. E’ il minuto 91, primo dei sette supplementari concessi per altrettante interruzione del gioco.
Marcia indietro, per capire cosa ha rischiato Ancelotti, non nuovo a regalare un tempo, di solito il primo, alle squadre che incontra. Mai accaduto al Napoli di tenere contemporaneamente in panchina Hamsik, Callejon, Mertens e Insigne. In quarantacinque minuti di normale prevalenza degli azzurri nello score del possesso palla, la porta di Cragno non ha corso il minimo rischio. Un paio di occasioni per andare in vantaggio sono dei sardi, con Farias e Faragò. Come da copione, gli azzurri affrontano la ripresa del gioco con altro piglio e in pochi minuti sfiorano per quattro volte il gol con Fabian Ruiz, Milik, Zielinski. Il Cagliari, con le energie che tira fuori dall’anima più che dalle gambe e dai polmoni, assorbe la sfuriata iniziale del Napoli senza danni e mette in mostra un fantastico Barella, pronto per vestire la maglia della nazionale. Gli azzurri aumentano i giri del motore, ma non è sufficiente per far male a una squadra compatta che difende con autorevolezza e quando può si propone con ficcanti contropiede. I muniti volano via. Senza apporti di incisività il rischio di finire a reti inviolate si materializza con preoccupazione per Ancelotti e per i duecento napoletani presenti al Sardegna Arena. Allora è il momento di Mertens, che rileva Diawara, per nulla contento di lasciare il campo. Al minuto 67, su un cross invitante di Ciro, come i tifosi napoletani hanno ribattezzato il belga, si avventa Milik. Testa e pallone respinto dalla traversa. Poco dopo un gran tiro di Zielinski finisce fuori di un niente. Ancelotti tira dentro la partita Insigne per Ounas, poi tenta il tutto per tutto. Fuori Malcuit, dentro Callejon, Napoli a trazione anteriore esasperata. Cresce anche l’ansia degli azzurri di un pareggio che potrebbe equivalere a resa definitiva alla Juventus. Il Cagliari commette l’unico grande errore di una partita coraggiosa, gagliarda, il fallo sul Mertens a pochi metri dalla sua area di rigore e arriva il gol, quando sembrava che il destino della partita fosse lo zero a zero.
Si pone di nuovo la domanda: senza la prodezza di Milik che dire della caparbia determinazione di Ancelotti, che ritiene i ventidue della rosa esattamente intercambiabili? E’ andata così e guai a disprezzare la benevolenza della dea fortuna, ma senza esagerare. I ventidue a sua disposizione non si equivalgono esattamente e per tallonare la Juventus, nella speranza di agguantarla, ci si deve attenere al rischio zero.
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