Ottava giornata, il Maradona ospita il Torino di Juric, dopo la pausa della nazionale. Gli azzurri hanno avuto un inizio di stagione scintillante in campionato, conquistando tutti e 21 i punti disponibili nelle prime 7 giornate. Un trend che per il momento non si replica in Europa League, visto che i partenopei hanno pareggiato col Leicester e perso con lo Spartak Mosca. Il Torino non ha proprio voglia di interpretare il ruolo della vittima sacrificale. I granata hanno incontrati diverse difficoltà nelle prime settimane di stagione, ma poi hanno trovato una loro dimensione e scalato la classifica, ora all’undicesimo posto. Spalletti dovrebbe preferire Meret a Ospina, di ritorno dall’impegno con la Nazionale in Colombia, considerazione valida anche e Lozano. Durante la sosta, Belotti ha lavorato sodo per recuperare ma non entra in campo dal primo minuto. Alle spalle Brekalo e Linetty, preferito a Pobega, non al meglio per un problema muscolare. Una vittoria per eguagliare Sarri. L’insegue il Napoli di Spalletti. I tre punti consentirebbero agli azzurri di eguagliare la migliore partenza nella sua storia in Serie A, quella della stagione 2017-2018, appunto con Sarri in panchina. Deve però guardarsi dalle intenzioni del Toro reduce dalla sconfitta con la Juve. Farà di tutto per impedire agli azzurri di tornare subito in vetta alla classifica. In trentamila i tifosi napoletani, ultras ancora assenti per protesta. Arbitra Sacchi di Macerata. Lo aveva promesso Juric, avrebbe reso difficile la vita degli azzurri stasera in maglia nera con i numeri in rosso, riferimento alla festa di Alloween che non si capisce cosa c’entri con il calcio e con il Napoli. Molto aggressivo il Torino, gabbia difensiva per impedire a Osimhen le sue galoppate imprendibili e comunque ben messo in campo da Juric. Certo il Napoli è protagonista del match, ma andare in gol contro un coriaceo toro facile non è. Poche le occasioni per andare in vantaggio, una clamorosa apre un quesito di non poco conto: perché insistere su Insigne giustiziere dal dischetto degli undici metri? Kone, subentrato a Mandragola infortunato, atterra Di Lorenzo in area di rigore, Lorenzino tira debolmente dove si è tuffato Milinkovic, che para senza difficoltà. Rischia di prendere un gol il Napoli. In fulmineo contropiede tre granata contro un solo difensore degli azzurri. Per fortuna Sarabia tira a lato. Che dire, non è un Napoli irresistibile come servirebbe per agguantare i tre punti, tornare in testa alla classifica da solo e allungare a otto le partite vinte, striscia straordinaria. Gran duello Osimhen-Bremer, forma ‘so, so’ di Politano e Insigne. Mertens pronto al tornare in campo dopo tanti mesi di assenza per infortunio. Il minuto 56 è fatale per il Torino. Punizione conquistata da Zielinski, atterrato dal connazionale Linetty. Batte Insigne, lancio perfetto, irrompe Di Lorenzo e di testa mette in rete, ma il Var dice che il terzino azzurro era in fuori. Gol annullato. Lozano per Politano. Palo del messicano e vantaggio sfumato per mera sfortuna. Minuto 63. Poi è Ospina a salvare la rete degli azzurri con una parata miracolo su conclusione di Brekalo. Fuori Rodriguez, Linetty e Salabria, dento Belotti, Pobega e Buongiorno. Spalletti manda in campo Mertens ed Elmas per Zielinski e Insigne. Sbagliato pensare che i granata non avrebbero potuto mantenere i ritmi alti e il pressing del primo tempo. Napoli in difficoltà, Torino autorevole. Purtroppo i minuti vanno via e il punteggio resta inchiodato sullo zero a zero. Osimhen, una furia della natura, un ciclone che squassa le difese avversarie: al minuto 81 Mertens si fa spazio in un nugolo di difensori granata, trova un varco per servire Osimhen, che riceve il pallone deviato dalla schiena di Elmas. Il fantastico centravanti azzurro di testa non sbaglia: uno a zero. Il Maradona stadio tira un sospiro di sollievo collettivo. Ora si tratta di stringere i denti e non correre rischi. Esce Lozano entra Juan Jesus, Spalletti blinda il Napoli con tre centrali. Sulle fasce Di Lorenzo e Mario Rui. Sei i minuti di over time. Warming per Kone nel Torino. Tre minuti al fischio finale, due, uno, zero. The end. Si capisce la rabbia dei granata, che per 80 minuti hanno tenuto testa agli azzurri, ma oramai si è capito, nella squadra di Spalletti abita un super man e si chiama Osimhen. Napoli di nuovo da solo in testa alla classifica e il tifo napoletano sogna. Prossima degli azzurri a Roma contro i giallorossi di Maurinho.
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