SCATENI. Ma che festa è


Articolo pubblicato il: 03/05/2019 11:31:07

Salti, mani levate al cielo a tempo di musica, canzoni per i più sconosciute, intonate a comando da folle di ragazzi trascinati dalle band al karaoke, slogan accattivanti dei rapper su libertà e partecipazione, il rituale “Ciao Roma”, “Grazie Roma” a favore di microfoni Rai, una maratona canora da isola di Mann. E’ vero, speriamo che i ragazzi del concertone del primo Maggio curino il vulnus procurato dalle generazioni che li hanno preceduti, anche grazie al letargo della sinistra. Rai 3, rete meno inquinata di gialloverde, ha messo in onda un campionario di giovani musicisti, per lo più noti solo ai ragazzi del 1 maggio e alcuni big della musica leggera contemporanea. E festa fu.

Mentre in piazza risuonava il rap di vincitori dei “Talent”, Alessandro Ziliani, muratore di 50 anni, moriva sepolto da un blocco di cemento, mentre era al lavoro in un’azienda agricola di Piacenza. Purtroppo inutile la corsa dell’ambulanza all’ospedale. Più o meno alla stessa ora, Landini, segretario della Cgil tuonava contro la mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro. Gragnano, (Napoli): due operai cadono dal quinto piano di un palazzo che stavano ristrutturando. Rischiano di morire. A Forlì un operaio è stato travolto da un muletto all’aeroporto Ridolfi, è ricoverato in prognosi riservata. Nuova tragedia oggi, nel Palermitano un muratore di 62 anni è morto cadendo da un balcone, dov’era al lavoro. Le tragedie ricordate sono avvenute il 1° Maggio, giorno che secondo tradizione celebra il mondo del lavoro, e rivendica la sicurezza di quanti lo nobilitano con la fatica quotidiana. Ancora: due persone hanno perso la vita mentre stavano effettuando lavori sulle loro proprietà in Trentino Alto Adige. A Funes, in Alto Adige, un uomo di 76 anni ha perso la vita cadendo da un ponteggio, mentre era impegnato in lavori di manutenzione sul tetto della sua casa. A Romagnolo, in Trentino, un 31enne è morto invece in un incidente stradale, mentre si stava recando nei campi di famiglia con il trattore, violentemente urtato da un'auto di turisti austriaci. Perché al lavoro nel giorno in cui tutto il mondo si ferma, ad esclusione dei migranti schiavizzati?

Va bene, è giusto che i ragazzi festeggino il primo Maggio con la musica a loro congeniale, ed è probabile che oltre al piacere di ascoltare dal vivo i loro idoli ricevano pillole di attenzione per lo stillicidio di morti “bianche”, che insanguina l’Italia, inadatta a tutelare la vita dell’intero pianeta del lavoro. Ma nella coscienza dei giovani si accende lo sdegno per la strage infinita di edili, agricoltori, operai metalmeccanici, lavoratori precari e in nero, per il dramma della disoccupazione, le discriminanti subite dalle donne?

Il mondo femminile si chiede se l’otto marzo sia la sua festa o piuttosto un giorno di lotta per il riscatto in una società largamente maschilista. Non è dissimile l’interpretazione del 1 maggio di chi, come il sindacato opera per la tutela del lavoro. Di qui l’idea che in futuro la tradizione del concertone in futuro sia il nostalgico ricordo della partecipazione ludica di giovanissimi alla festa dei lavoratori, sostituita da progetti capaci di cancellare le condizioni di rischio a monte delle drammatiche statistiche delle “morti bianche” dizione quanto mai impropria.

Maurizio Landini: “Esplodono i casi di morti sul lavoro. 2,5 incidenti mortali al giorno”. Nel primo trimestre di quest’anno gli incidenti mortali sono stati 212, numero impressionante, nel 2018, millecentotrentatré e sono cifre da Paese in guerra. Damma nel dramma: i lavoratori che rischiano di più sono i “senior”, che continuano l’attività per integrare la pensione e i minorenni, specialmente quelli impiegati illegalmente nell’edilizia. Capitolo buio è la mancata denuncia di vittime del lavoro per non risponderne penalmente.

Luciano Scateni