Per dirlo, Sgarbi che sprovveduto non è, deve essersi cautelato e conserverà certamente la registrazione di una telefonata con il “comico” che ha descritto la sindaca Raggi come una depensante. “Dobbiamo difenderla” ha detto, “ma è una totale depensante, una cretina assoluta”. Il Fatto Quotidiano, dichiaratamente schierato con i 5 Stelle e diretto da Marco Travaglio, palese supporter del grillismo, dedica un lungo articolo in difesa della Raggi, a firma della Gaudenzi. Il testo è in sintonia con l’ arroganza di Di Maio che definisce macchina del fango i media (escluso il Fatto Quotidiano), responsabili di “bufale”, menzogne e pregiudizi sulla sindaca. Il comico, in palese antitesi con il senso della telefonata a Sgarbi, elogia la Raggi e le attribuisce 43 successi di giunta. Lo racconti ai romani e ai cronisti di “bianca” che seguono i lavori del Campidoglio e il suo anno o quasi di paralisi.
La penisola dei furbetti
I furbetti: del cartellino, del cappotto appeso all’attaccapanni per simulare la presenza, dell’assenteismo del lunedì e di giorni infrasettimanali che coincidono con importanti incontri di calcio, dei prolungamenti delle ferie estive o invernali ottenute con certificati di medici amici o compiacenti. L’universo dei truffatori è vasto, variegato e sorprendente. Nonostante i tanti sopresi dalle telecamere dei carabinieri, i dipendenti di uffici pubblici hanno continuato a svignarsela dai luoghi di lavoro e a risultare negli uffici senza esserci mai entrati, grazie al “generoso” di turno che timbra i cartellini degli assenti. L’ultimo episodio si deve a un ventina tra medici e dipendenti dell’Azienda Sanitaria provinciale di Rogliano, Cosenza. La loro dedizione al lavoro era “esemplare”. Anziché occuparsi della salute degli assistiti, erano in altre faccende affaccendati. Shopping, in prevalenza, ma anche divagazioni ludiche per tentare la tentare la fortuna con le slot machine. Scoperti in flagrante, sono destinatari per il momento di sospensioni dal servizio e altre sanzioni amministrative. Il governo prova a ricondurre il settore del pubblico impiego nel solco di un rapporto corretto e decide di equipararlo al privato con una serie di analoghi provvedimenti punitivi. (Nella foto, uno dei tanti furbetti del cartellino)
Curia al contrattacco
La Curia napoletana al contrattacco difende il sacerdote accusato di abusi sessuali da un uomo che sostiene di averli subiti dall’insegnate di religione quando aveva tredici anni. Abbiamo accertato in due circostanze la mancanza di attendibilità della denuncia, dichiara l’arcivescovo di Napoli, in linea con i numerosi precedenti di insabbiamento del clero smascherati dalla magistratura. E’ famoso quello dei vescovi americani di Chicago scoperto dai cronisti di un giornale locale e traslato in un coraggioso film. C’è una domanda, sollecitata dal caso denunciato alla Curia napoletana: perché ha ignorato tutti i tentativi della vittima di contattarla. Una seconda, più stringente: la conclusione delle Curia, evidentemente di parte, perché non è stata confortata da un’indagine giudiziaria, che avrebbe fugato ogni dubbio? Che lo scandaloso fenomeno sia di immense proporzioni e diffuso in mezzo mondo lo conferma l’ultima inchiesta. In Australia sono oltre quattromila le denunce abusi sessuali nei confronti del sette percento dei preti cattolici.
Luciano Scateni
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