Articolo pubblicato il: 19/11/2019 13:13:58
Palermo, stadio Renzo Barbera di Palermo, dove la squadra siciliana gioca nel campionato di serie D, precipitata a questo umiliante livello da una serie di disavventure societarie e il fallimento. Ventisettemila spettatori, anche un piccolo nucleo di armeni. L'Italia, dopo la netta vittoria di venerdì contro la Bosnia per 3 a 0, che ha permesso al tecnico Roberto Mancinidi entrare nella storia supernado Vittorio Pozzo con 10 vittorie consecutive con la Nazionale, affronta stasera l'Armenia, numero 99 del ranking internazionale, nel match valido per le qualificazioni a Euro 2020. Gli azzurri hanno già conquistato il pass per la competizione continentale, ma stasera vogliono far bene davanti al proprio pubblico e completare la straordinaria striscia vincente. L’Italia è imbattuta in tre partite contro l’Armenia, grazie a due vittorie e un pareggio. In tutti i precedenti disputati finora sono stati realizzati quattro gol (due successi azzurri per 3-1 e un 2-2). Indisponibile l'attaccante della Roma Mkhitaryan tra i nostri avversari. Mancini opera un saggio turnover per verificare la condizione di tutto l’organico che cresce in qualità partita dopo partita. Certo, finora non ha affrontato le big del panorama mondiale, ma agli europei andrà come testa di serie e non è poco. Nella formazione armena il cognome di dieci giocatori su undici finisce con l’ultima sillaba ‘yan’, per gli ex jugoslavi con “vic” come Djokovic, e per gli slavi in generale con ‘ov’ come Kolarov. Arbitra il portoghese Martins. In margine: nella Venezia dell’acqua alta si è visto Donnarumma, con le lunghe gambe protette da gambali, a manifestare solidarietà. Azzurri in maglia bianca. Pronti, via…Parte con un pressing a tutto campo l’Italia e si intuisce quale sarà il motivo dominante della partita. Preme molto sulla fascia destra il napoletano Di Lorenzo. Primo tiro nella porta armena di Chiesa, alto sulla traversa al quinto minuto. Risponde Barseaghyian, buon intervento di Sirigu, angolo e nuova parata. All’ottavo, se ne va Chiesa sulla destra, cross millimetrico per Immobile, uno a zero. Dopo un minuto contropiede fulmineo dell’Italia, Zaniolo beffa il portiere armeno, due a zero. Che partenza, avversari annichiliti e i giovani azzurri sono in trance agonistica. A mille la trazione offensiva degli azzurri (in bianco) che agiscono con autorevolezza e concentrazione. Prova a reagire la squadra allenata da Khashmanyan, ma le percussioni di Chiesa e Immobile sono un pericolo costante. Manca la regia di Verratti, ma l’Italia non sembra soffrire troppo l’assenza. Al 21°, clamoroso errore di Bonucci. Il retropassaggio per Sirigu finisce sui piedi Barseghyan che supera con un pallonetto il nostro portiere, ma respinge la traversa. Armenia sfortunata. Sfiora il gol Immobile, dopo un dialogo serrato con Zaniolo, tiro respinto dal portiere. Tira dalla distanza Barella, alto. Funziona al meglio l’asse Di Lorenzo-Zaniolo, che scaglia un missile contro la porta. Finisce non di molto a lato. Bonuuci si riscatta subito, avanza palla al piede per trenta metri. Lancio perfetto per Barella che trova un gol fantastico. Un minuto dopo il palo nega a Chiesa un gol che sarebbe stato meritatissimo. 3 a 0 al minuto 29 di Immobile, gol di testa su lancio di Chiesa. Dopo sessanta secondi il palo nega all’esterno della Fiorentina un gol che sarebbe stato meritatissimo. Doppietta di Immobile al 33esimo. Dribla un difensore e il portiere: quattro a zero, decimo gol in azzurro del centravanti napoletano. È la sinfonia dei giovani italiani, esecuzione esaltante, corale. Pubblico in delirio. Bonucci al minuto 40 replica l’errore del passaggio laterale e per fortuna non ne profittano i nostri avversari. Bellissimo cross di Di Lorenzo a tre minuti dal riposo, Chiesa non riesce a deviare in porta di testa per un niente. Sfiora la tripletta Immobile, che accarezza il palo un attimo prima del fischio di Martins che manda tutti negli spogliatoi. Sembrava un miraggio un Italia vincente e che diverte, gioca un calcio moderno, concreto, ficcante, imprevedibile quanto basta a scompaginare i piani difensivi delle avversarie, che nel caso dell’Armenia, almeno stasera, dimostrano di meritare il fondo della classifica mondiale. Orsolini, del Bologna, debuttante numero 23 nelle formazioni di Mancini entra per Barella. 27mila i siciliani del Barbera, gratificati dal bel gioco degli azzurri. Ritmo meno frenetico dell’Italia al via della ripresa e armeni più aggressivi, buoni i primi minuti di Orsolini. Lancio fantastico di Jorginho per Di Lorenzo, che manca il gol di un soffio al 54°. Due minuti dopo grande azione e gran tiro a giro di Chiesa e di nuovo traversa. Sfortuna nera. Ci prova anche Orsolini, pallone a lato. Torma a premere sull’acceleratore l’Italia, conclusioni a ripetizione, ma l’Armenia prova a farsi vedere in attacco. Azione esemplare iniziata da Jorginho al minuto 63, percussione ai limiti dell’area, dialogo stretto con Zaniolo che si procura lo spazio per un gran destro dai venti metri. Pallone nel sette della porta, 5 a 0. Izzo per Bonucci al 69esimo. Angolo per l’Italia al minuto 71, respinge il portiere armeno ribatte Romagnoli, sei a zero. Strapotere degli azzurri. Orsolini dribla entra in area, è atterrato, rigore. Batte lo specialista Jorginho, spiazza il portiere, sette a zero. Infallibile l’ex regista del Napoli. Entra un altro napoletano, il portiere Meret per Sirigu. Lancio per Chiesa al minuto 78, cross teso, perfetto e va in gol di testa Orsolini. 8 a 0. Al minuto 79 rete dell’ Armenia per un errore difensivo di Vardigaryan, 8 a 1, applausi dello sportivo pubblico palermitano. Meret incolpevole. Finisce qui? Macché, finalmente arriva anche il gol di Chiesa. Orsolini crossa da fondo campo e per il giocatore della Fiorentina un bel gol di testa lo premia come merita: 9 a 1. Cinque minuti alla fine, salvo recupero. Fischia tre volte Martins, 110, lode bacio accademico per Mancini e la sua Italia che ha travolto l’Armenia.