SCATENI/Italia-Spagna 1 a 1: meglio di niente


Articolo pubblicato il: 07/10/2016 09:15:23

Quarantacinque minuti da Eden del calcio: delizioso possesso palla, ricami e preziosismi, eleganza nei movimenti interpretati a memoria,  tocchi sapienti, lucida applicazione di schemi  ma anche tanta inventiva (Iniesta-Silva), bella a vedersi. Che Spagna. Azzurri annichiliti, frastornati, incapaci di organizzare uno straccio di opposizione, costretti a rintanarsi nella propria metà campo. Spagna, Spagna e poi Spagna. E’ sembrato di vedere le meraviglie del Barcellona in chiave Guardiola e la faccia rabbuiata di Ventura, le sue urla, hanno raccontato con esattezza la pochezza degli azzurri. La sfida dello Juventus Stadium torinese era quasi decisiva per il futuro cammino di avvicinamento ai mondiali delle due favorite del Girone G che ospita anche Albania, Macedonia e Lichtenstein,  team di caratura inferiore di cui le furie rosse e gli azzurri non dovrebbero avere nulla da temere. Sulla vigilia di Italia-Spagna si sono addensate le nubi della contestazione alla Federazione che ha stipulato un contratto di sponsorizzazione con un’azienda primaria del  mondo delle scommesse, non proprio adatto come fiancheggiatore della nazionale. Sul caso pende una denuncia del Codacons. La tensione si è allentata con la premiazione di De Rossi per le cento presenze in nazionale (in verità totalizzate già da tempo, quella di stasera era la numero 108). Il centrocampista della Roma ha festeggiato realizzando il gol dell’1 a 1 su rigore concesso per un  atterramento in area di Sergio Ramos all’81° della ripresa.  Il pareggio dell’Italia è avvenuto quando l’andamento della partita sembrava dovesse dare ragione agli spagnoli, in vantaggio di 1 a 0 per il gol di Vitolo generato da una colossale papera di Buffon che in uscita sull’attaccante iberico ha letteralmente mancato il pallone, in modo goffo e assolutamente incomprensibile per un portiere del suo livello e della sua esperienza. Tutto sommato gli azzurri hanno meritato di evitare la sconfitta per un secondo tempo di discreta intensità, agevolata dall’inevitabile calo della Spagna ed enfatizzata dalla grinta di Immobile, subentrato a Pellé che uscendo dal campo ha rifiutato di stringere la mano di Ventura. L’Italia aveva dovuto operare il primo cambio al minuto 15 del primo tempo per un colpo subito da Montolivo al ginocchio. Dentro Bonaventura. Nella ripresa il citato ingresso di Immobile e alla mezz’ora, con l’evidente obiettivo di dare alla squadra una più incisiva trazione anteriore, la sostituzione di Belotti per Parolo. Ci pensi Ventura: con Immobile e Belotti (in gol annullato per fuorigioco dell’attaccante napoletano della Lazio) la nazionale cambia faccia e propone di inserire i due bomber dall’inizio delle prossime partite, di offrire a uno strepitoso Romagnoli il ruolo di titolare difensivo. Neanche il tempo di digerire questo pari con la Spagna,  strappato  a stento, e la nazionale domenica prossima sarà in trasferta in Macedonia. Per ora  Italia e Spagna sono pari in classifica con 4 punti. E’ quasi una certezza che il primato a conclusione della prima fase di qualificazione sarà deciso dal ritorno  a campi invertiti.

Luciano Scateni