Articolo pubblicato il: 28/02/2022 11:09:47
La simpatia sbarazzina di Luciano Spalletti è contagiosa e diverte il suo parlare spesso da decodificare. Nel rappresentare la salute precaria del Napoli, che sembra aver smarrito autorevolezza, autostima, le qualità competitive che solo nelle prime battute del campionato avevano illuso di ritrovare l’elegante fluidità del tempo felice di Sarri e con uno sguardo retrò la spregiudicata vocazione offensiva di Vinicio in cabina di regia, il tecnico toscano ha elaborato la singolare, stupefacente espressione: “Abbiamo perso per strada delle energie”. Chi nutre passione inalterata per gli azzurri-blu-rossi-bianchi-maradonati (lo sforzo creativo di Armani non si è posto limiti) spera che la frase sia un inciampo da alibi per assolversi e assolvere il vistoso calo di rendimento che ha coinvolto con qualche sfumata differenza i big della squadra, Insigne e Koulibaly, Fabian e Zielinski e ha proposto misteriose incognite: le magie di Mertens, lo straripante talento di Insigne, la granitica diga difensiva di Koulibaly, finite in evanescenza, smarrite? Ghoulam, uno dei più forti terzini sinistri d’Europa, dopo tanti mesi di convalescenza è diventato forse un brocco? eccetera, eccetera...C’è questo nella preoccupata e prudente vigilia del match ‘cartina di tornasole’ del Napoli che da un mese e più si rifugia come farebbe una squadra di bassa classifica nell’esaltare le qualità delle avversarie, anche nettamente inferiori. Con l’augurio che queste analisi siano smentite di qui ai prossimi 90 minuti, il via dell’arbitro Di Bello, più volte chiamato a dirigere partite del Napoli. Stadio Olimpico tutt’altro che sold out, continua il disamore dei tifosi in presenza. Solo ventimila. Trecento, poco più i tifosi azzurri, Napoli in maglia blu. “Stop the war” all’Olimpico e il via con cinque minuti di ritardo per solidarietà con l’Ucraina. Al 5° conclusione di Osimhen, si oppone Strakosha. Un minuto dopo occasione per Luis Alberto, e lo imita Immobile che solo in area manda sul fondo, al nono. A disagio la difesa del Napoli, che vacilla e non è un problema inedito negli ultimi tempi. Più Lazio e qualche pericolosa incertezza di Koulibaly e compagni. Insigne guadagna un calcio d’angolo al 17esimo. Vento gelido, ma non disturba il gioco. Prende campo il Napoli e la partita diventa equilibrata. Osimhen, anche per la sua irruenza, continua a subire colpi al volto e la maschera non evita nuovi problemi. Zoppica Insigne, ma resta in capo. Spogliatoi e in sintesi: evidente intraprendenza dei laziali, Napoli poco incisivo, sotto ritmo qualche leggerezza di troppo del suo pacchetto arretrato, su tutti Milinkovic Savic. Vero protagonista, Osimhen senza lampi pericolosi, poco servito e ben marcato da Luiz Felipe. Francamente la qualità del gioco non è pari alla posizione in classifica delle quadre in campo. In ombra Fabian, poco meno Demme, dunque centrocampo molto poco competitivo. Second time. Koulibaly miracolo su Felipe Anderson e il suo tapin pericolosissimo. Anche in questo avvio di ripresa più Lazio. Fuori Zielinski, dentro Elmas. Quando meno te lo aspetti azzurri in vantaggio al 62esimo. Politano a Elmas, in orizzontale per l’accorrente Insigne. Gran destro e niente da fare per Strakosha. Uno a zero. La Lazio accusa il colpo. Il vantaggio fa bene alla salute degli azzurri ed Elmas per un niente manca il raddoppio su calcio d’angolo. Spalletti ordina di addormentare il gioco, indicazione giusta? Gli azzurri rispondono attaccando, Insigne segna il gol del due a zero al minuto 69, ma il capitano era in fuori gioco, così il giudizio del Var. Hysaj per Radu, ammonito. Crampi per Demme. 12 minuti al 90esimo: resistere è il verbo che devono coniugare gli azzurri. Ci prova Politano si oppone Strakosha, era libero Osimhen. Escono Politano e Demme, dentro Ounas e Lobotka. Grande parata di Ospina su conclusione di Pedro. Sarri manda in campo Acerbi e Basic per Patrik e Leiva. Tre da giocare più l’over time. Su punizione c’è il pareggio di Pedro che riceve e con un gran tiro al volo al minuto 89, trova il gol dell’1 a 1. Quattro i minuti di extra time. Assalto degli azzurri e aggressione premiata. Il Napoli in zona Cesarini, al minuto 94 Fabian trova il gol con un gran sinistro da fuori area. Il peggiore degli azzurri regala a Spalletti la vetta della classifica in compagnia del Milan a quota 57. Ecco il calcio è uno sport affascinante anche per le sorprese che riserva.
Luciano Scateni