Articolo pubblicato il: 10/10/2016 10:31:46
Ci viene in aiuto l’aritmetica e specificamente un esercizio semplice, la divisione, operazione utile a decifrare la vittoria dell’Italia in quel di Skopie, Stadio Nacionalna Arena Filip II Makdonski (e scusate la prolissità della denominazione). Il tre a due appartiene a un terzo dei novanta minuti, gli ultimi, allorché i rossi della Macedonia (nazione estesa quanto la Lombardia), esausti per aver profuso energie nei sessanta minuti precedenti, interpretati da dominatori, hanno concesso agli azzurri di ribaltare il clamoroso risultato di 1 a 2 ottenuto con merito. Ci viene in aiuto il detto “le bugie hanno le gambe corte”. Si adatta alla perfezione alla speciale classifica della Fifa che relega la nazionale di capitan Pandev al posto numero 146, una bugia per quanto si è visto in campo in tre quarti del match. Velocità, pressing a tutto campo, contropiedi fulminei, blitz micidiali di Nestorovski, Pandev e Alioski, occasioni a ripetizione di andare in gol e al minuto diciotto la traversa che si è opposta a un missile di Nestoroski, con Buffon battuto. Va in gol Belotti, dimenticato dalla difesa macedone, con un tocco al volo su cross da angolo di Bernardeschi. 1 a 0 per l’Italia e quasi niente più dagli azzurri. La ripresa è fotocopia della scarsa determinazione dell’Italia, di una colpevole remissività opposta a verve, energia e perché no, a tecnica della Macedonia. Al minuto 12 una “papera” di Verratti consegna il pallone a Nestoroski. A tu per tu con Buffon, pallone ficcante alla sua sinistra, 1 a 1. Sull’onda lunga dell’entusiasmo i macedoni dilagano e l’Italia subisce, quasi annichilita. Neppure il tempo per metabolizzare che gli uomini di Anelovski fanno sul serio e piomba sulla testa china degli azzurri il raddoppio firmato da Hasani che ottimizza una seconda papera (chi ha dimenticato quella di Buffon nella gara contro la Spagna?) questa volta di Bernardeschi. 2 a 1 per la Macedonia. L’Italia vacilla e ma la fortuna non l’abbandona. La buona sorte si chiama Ciro, napoletano Doc. Al 75esimo Immobile, appostato a un metro dalla porta di Bogatinov, mette in rete un cross perfetto di Candreva, 2 a 2. Il pareggio porta euforia fino a quel momento sopita e si vede solo Italia in campo, con l’eccezione di una grande parata di Buffon su un colpo di testa ravvicinato di Shikov. E’ la serata di Immobile. Un minuto oltre il novantesimo fa il bis. Fulmina Bogatov con magico colpo di testa, ravvicinato. Il 3 a 2 salva l’Italia da una figura barbina e Ventura da critiche fondate per la prolungata apatia degli azzurri. I cambi in corso d’opera: Ventura sostituisce Bonaventura e Bernardeschi con Sansone (debutto) e Parolo. Quando mancano sette minuti alla fine entra Eder per Belotti. Ha vinto anche la Spagna e l’Italia le si affianca con sette punti all’attivo. Che nostalgia, la tecnica sopraffina di Pandev, che sembra starsene fuori dalla normale dimensione del tempo: classe, velocità, carisma. L’Italia? Così lontana da standard di eccellenza stenta e procede solo perché, Spagna a parte, il valore delle avversarie è davvero modesto. Prossima tappa Liechtenstein, Cenerentola del girone G.
Luciano Scateni