Articolo pubblicato il: 06/11/2016 10:15:47
Eh no, non vale, il gioco del calcio è un continuum deficit di giustizia sportiva e l’ultimo esempio arriva dal San Paolo, dove una Lazio difensivista ha preso un punto immeritato. Difesa asfissiante di Parolo (come sempre aggressivo oltre il lecito) su Hamsik, rari tentativi di alleggerire la pressione azzurra con puntate di Immobile e Keita. La prossima importante modifica alle regole del gioco, assolutamente prioritaria, è l’introduzione della vittoria ai punti, come avviene nel pugilato. Non avverrà mai e il Napoli deve ingoiare il rospo di una chiarissima supremazia che non si è trasformata in tre punti. Gli uomini di Inzaghi junior legittimano il pari (1 a 1) grazie all’unica vera occasione da gol, scaturita dalla rituale distrazione della difesa azzurra che ha consentito a Keita di presentarsi senza ostacoli davanti, tiro non irresistibile. Reina ben piazzato nell’angolo mirato dall’attaccante laziale, smanaccia a vanvera, pallone tra la sua mano sinistra e gol. 1 a 0, al minuto sette della ripresa. 0 a 0 al 45° di un primo tempo a velocità supersonica e con il Napoli dominante. Il Napoli ha fatto la partita, si è procurato più occasioni, ha trovato sulla strada del gol un Marchetti che oltre ad avere gli occhi spiritati da allucinato, ha fatto miracoli. A metter il dito nella piaga si deve ripetere che non c’è squadra al mondo che possa sperare di concretizzare una mole ingente di gioco senza la funzione di ariete del centravanti e il Napoli attacca con tre pesi piuma contro difese corazzate che schierano giganti. Di più c’è che Inzaghi è sceso a Napoli con l’evidente intenzione di tornare a casa con qualcosa nel carniere, il pareggio per intenderci e ha schierato la difesa a cinque che storicamente mette in difficoltà Sarri, soprattutto dopo l’infortunio di Milik e i dubbi persistenti sulla compatibilità di Gabbiadini con questo Napoli. Nella ripresa, detto di un paio di incursioni degli azzurri non andate a buon fine per poco, la magia di Hamsik (partita strepitosa) che in slalom salta come birilli tre o quattro difensori laziali e con un sinistro imprendibile ha finalmente la meglio nella sfida a Marchetti. 1 a 0. Due minuti dopo il pari di Keita. Napoli a testa bassa per rimettere le cose a posto e si è gioca solo nella metà campo laziale, numerosi i tentativi non andati a buon fine, compresa una traversa, ma niente da fare. Inutili anche i cambi in corso d’opera: Gabbiadini per Insigne (Sarri non si rende conto che per testare il potenziale di Manolo deve inserirlo in squadra dal primo minuto della partita) El Kaddoouri per Callejon (al solito minuto 36), al 42° Allan per Hamsik, colto da crampi. I trentamila tifosi, forse meno, del San Paolo testimoniano la delusione di tanti appassionati per il mancato intervento sul mercato dopo l’infortunio di Milik. Tempi belli di una volta i tutto esaurito. Il distacco del Napoli della Juve, se la capolista dovesse vincere, salirebbe a nove punti. In due parole? Addio vetta della classifica.
Luciano Scateni