SCATENI. Gennaro, Carmela, Gioacchino, Rosa: il futuro di Palazzo Madama


Articolo pubblicato il: 29/06/2018 13:07:16

Il grillismo del pater familias a 5Stelle torna alla vocazione primaria di comico e strappa una risata ai non pentastellati. “Il Senato? Non serve, mandiamolo a casa e al posto di ognuno dei mestieranti della politica mandiamo a Palazzo Madama cittadini estratti a sorte”. Che il Senato sia un inutile e dispendioso duplicato della Camera è largamente condiviso dagli italiani e l’abolizione, per chi lo ricorda, è stato un caposaldo del referendum costituzionale, integrato dall’obiettivo di cancellare il Cnel, predatore di risorse e produttività zero. Il no referendario alle riforme ha tenuto in vita senato e Cnel e la singolare proposta di Grillo ripropone il quesito. A dargli parzialmente ragione è il copioso, quotidiano resoconto della cronaca giudiziaria e la febbrile attività dell’autorità anticorruzione presieduta da Cantone. Giorno dopo giorno le Procure, dalle Alpi all’Etna, lavorano full time per indagare e incriminare uomini eletti a rappresentare il Paese, ma impegnati a rappresentare se stessi nell’incandescente magma del malaffare.

Copertine di quotidiani e periodici concedono titoli a tutta pagina all’ultimo capitolo di uno psicodramma tutto italiano scritto da corrotti e corruttori. Mister Luca Parnasi, epigono della stirpe di imbroglioni, che si arricchiscono e fanno ricchi i lori referenti politici, ha speso undici ore di colloquio, come definirlo, stringente, per rivelare ai magistrati il ruolo di collettore di tangenti e di dispensatore generoso di euro a destra e a manca, per assicurarsi in par condicio la benevola acquiescenza dei partiti e scansare gli ostacoli potenziali ai suoi affari border line della legalità.

Svelato il giro di “mazzette” investite per chiudere occhi e bocche sull’affare “stadio romano di Tor di Valle”. Soggetto cruciale del caso in questione è Luca Lanzalone, referente dei 5Stelle. Finanziamenti illeciti anche per la Lega di Salvini (250 mila euro all’associazione «Più Voci», rappresentata dal tesoriere e deputato del Carroccio, Giulio Centemero e un secondo contributo, a meno di un mese dalle ultime elezioni di 100 mila euro, con passaggio intermedio di due società riconducibili all’attuale ministro degli interni, che si vanta con i collaboratori: “Il Governo lo sto a fare io». Ma i soldi non erano solo per la Lega. Ne hanno beneficiato il Pd, 5Stelle, Liberi e Uguali, Forza Italia, la lista Pirozzi, Noi con l’Italia.

Un dubbio assale il popolo dei rottamatori: vuoi vedere che Grillo non è fuori di testa se propone di mandare al Senato cittadini senza alcun titolo estratti a sorte? L’idea, ovvio, è subito accantonata, non senza rammarico.

In poche righe

In tema di scandali,ha titolo per parteciparvi il grande calcio dei mondiali.

Ieri sera, davanti a telespettatori di tutto il mondo, la furbizia, fischiatissima, dell’Inghilterra che platealmente ha giocato a perdere con il Belgio, per arrivare seconda nel suo girone e vedersela in seguito con un’avversaria meno ostica. Altrettanto indecente il non gioco di Giappone-Colombia per non modificare il risultato che ha concesso a tutte e due le nazionali di proseguire il cammino dei mondiali. Anche qui fischi per l’insulto allo sport.

Fuori di testa è la band napoletana dei 99 Posse, che twitta: “Ciao Giorgia Meloni. Se sei nomade, devi nomadare, se sei rom, devi rommare, se sei slavo devi slavare, se sei fascista devi penzolare”. E’ la replica alla presidente di Fratelli d’Italia che a Napoli con toni sprezzanti ha detto: “Se sei nomade devi nomadaré, non puoi essere stanziale”. Anche questa è l’Italia dell’imbarbarimento.

Portavoce dell’indignazione per il razzismo xenofobo di Trump,contestato dall’America democratica, è la first lady Melania. Il giornalismo d’inchiesta sospetta che presto uscirà allo scoperto la contestazione al marito. In attesa dell’evento, per la seconda volta Melania visita i centri dove sono ammassati i migranti, in particolare la “gabbia” dove Trump aveva rinchiuso i loro bambini strappati ai genitori.

Luciano Scateni