SCATENI/Figura barbina: Samb 3, Napoli 0


Articolo pubblicato il: 03/09/2018 08:13:20

De profundis in morte del Napoli di Maurizio Sarri, oggetto di culto, ammirazione e invidia del pianeta calcio. Nostalgia canaglia per la macchina perfetta che ha divertito Napoli, l’Italia e l’intero universo della pedata, ridotta alla modestia dei club poveri di provincia in eterna fibrillazione nell’arduo tentativo di non retrocedere. L’imperterrito Ancelotti e il figlio cooptato come suo vice, (in caso di squalifica del padre dovrebbe assumere la regia degli azzurri!), hanno ingoiato il rospo di una figuraccia senza battere ciglio. Osanna per Giampaolo, che ha costruito una squadra con i fiocchi senza dover fare conto su elementi di valore internazionale. La Samp ha impartito agli azzurri una lezione di calcio da studiare a memoria, il Napoli è finito nel ruolo di allievo con poche chance del diploma di maturità con buoni voti. L’irriducibile tifoseria napoletana ha coltivato per 45 minuti di letargo degli azzurri che Insigne e compagni lasciassero sfogare l’avversaria, il suo pressing a tutto campo, per consumarne le energie fisiche e mentali. Come non sperare in un bis di Milan-Napoli, in una seconda frazione di gioco a prevalenza invertita? Pietosa, ingiustificata utopia: la Samp ha ripreso a dominare, gli azzurri hanno replicato errori ed omissioni del primo tempo. Check up dei singoli: Insigne ha platealmente necessità di ritemprare fisico e testa, magari con una vacanza premio alle Maldive. Zielinski e Diawara latitanti, per verve, incisività e autorevolezza imparagonabili al centro campo doriano, Milik un paio di innocue conclusioni, niente di più, Hysaj e Mario Rui senza spunti degni di valutazione, Verdi pulcino alle prese con assatanate faine, Ospina degno di citazione per un paio di rilanci in fallo laterale o con imprecisione letale su gambe e testa degli avversari, Albiol e Koulibaly protagonisti di un pasticcio da apprendisti difensori, nel contenere Quagliarella con la collaborazione di Mario Rui, mentre De Frel in splendida solitudine ha ricevuto un assist invitante e ha trafito Ospina.

In ordine cronologico ecco la cronaca di una sconfitta che addebita agli azzurri sei gol in tre partite. Possesso palla monopolio della Samb e all’undicesimo contropiede indisturbato dei blucerchiati, agevolati dalla ressa al centro della difesa azzurra, che distratta lascia avanzare De Frel. Assist di Saponara, uno a zero. Un a zero e zero reazione degli azzurri che vanno a dieci all’ora, arrivano sempre in ritardo sui palloni vaganti e fanno a gara per sbagliare i passaggi. Fino al minuto 25 neppure un tiro nello specchio della porta di Audero. Ci prova Milik con un tiro debole, innocuo. Domanda per il signor Ancelotti: se il Napoli tira un calcio d’angolo e la coppia dei centrali azzurri è nell’area avversaria, come ci si tutela dal contropiede. Nessun a contromossa e la difesa degli azzurri diventa un colabrodo. Il due a zero è un capolavoro di Quagliarella. Attira su di sé la difesa azzurra e serve De Frel liberissimo. Due a zero. Reazione del Napoli zero. Cosa avrà escogitato Ancelotti nell’intervallo? Ecco il piano del maestro dei maestri. Ounas per Verdi (inconsistente), Mertens per Insigne (sostituzione tardiva), Rog per Diawara: Napoli senza regia, Mertens a ridosso di Milik, Zielinski ala sinistra e Rog boh? Il crac pauroso galvanizza la Samp che somiglia molto al Napoli di Sarri. I tifosi azzurri si chiedono: cancellati i meccanisti perfetti del Napoli da 91 punti, qual è il Napoli di Ancelotti? La doccia fredda arriva puntuale. Al minuto 75 cross per Quagliarella. Il napoletano doc devia con il tacco e infila l’angolo alla destra di Ospina. 3 a 0 e un moto di solidarietà per l’immenso Allan, gigante tra pigmei. I voti in pagella degli altri oscillano tra il 4 e il 6 di Ounas, intraprendente, veloce, efficace. Stop preoccupante per questo Napoli alla Ancelotti.

Luciano Scateni