Scalfari boccia Zagrebelski
In margine alla sfida televisiva Renzi-Zagrebelski il grande saggio Eugenio Scalfari (“Con il costituzionalista c’è un sentimento di amicizia che non ho con il premier”) boccia il capofila del “no” al referendum sulle riforme costituzionali che ha speso parte del tempo concesso da Mentana ai due contendenti per sostenere la contrapposizione tra oligarchia e democrazia. L’oligarchia, gli ha ricordato Scalfari è l’unica forma di democrazia e forse Zagrebelski non sa bene che cosa significa oligarchia. Sic et simpliciter.
L’abiura di Pizzarotti
Alla fine di un mini calvario politico, Pizzarotti, sindaco 5stelle di Parma, sceglie la libertà dal giogo del Movimento che non riconosce la sua incolpevolezza nella vicenda delle nomine al Lirico della città. Insomma si oppone con l’autonomia politica all’ostracismo vendicativo e ai due pesi, due misure, considerata a benevolenza nel caso Muraro, pluri-indagata della giunta Raggi, difesa a oltranza dalla sindaca e dal grillismo del cosiddetto direttorio.
Colomban, ma dove è capitato…
Al neo assessore al bilancio della Raggi, imbarcato nella zattera della giunta capitolina che naviga con pericolose sbandate in cattive acque , si rizzano i capelli in testa (i pochi residui), alle prese con il buco nero del deficit di un miliardo e il rischio della bancarotta.
Onestà grillina, 50 sfumature di incoerenza
Torniamo per un momento allo slogan grillino “onestà, onestà”. Amministrative di Palermo del 2012, denuncia di un attivista pentastellato alla Procura del capoluogo siciliano, inviata inutilmente a Di Maio e rivelata dalle Iene. Dice l’attivista 5Stelle Pintagro che nella sede del Movimento due persone hanno ricopiato 2000 firme per la presentazione della lista elettorale. Insomma carte false per evitare l’esclusione del candidato dalla competizione. Dei due copisti, chiarisce Pintagro, uno è diventato parlamentare con 5Stelle e l’altro potrebbe essere il prossimo candidato a sindaco di Palermo.
Botta e risposta
Mettiamola sul ridere, per non piangere. Renzi sulla Raggi rifugiata sul tetto del campidoglio per non rispondere a domande scomode dei giornalisti: “Sindaca sul tetto? Il guaio è se scende”. La risposta di Di Maio, il “bellillo” del direttorio: “Mafia capitale è il Pd”. Evviva, il dibattito politico si veste di leganza dialettica e savoir faire!
Miliardario auto esentasse
Cielo cupo, orizzonte opaco, allarme mondiale: gli Stati Uniti, senza vergogna, propongono al Paese l’ipotesi di Trump presidente. Tralasciamo gli elementi distintivi di questo guitto omofobo, razzista e sessista; ignoriamo il turpiloquio che condisce le sue arringhe populiste e fermiamoci all’ultima goccia che dovrebbe far traboccare il vaso della sopportazione del suo indigeribile show pre elettorale. L’autorevole “New York Times” ha rivelato la cronica idiosincrasia di Trump per il dovere di contribuente e cioè che ha evaso le tasse per diciotto anni di fila. Che ne pensano i suoi fanatici sostenitori?
Luciano Scate
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