Facile, facile. Italia-Polonia 2 a 0
Italia-Polonia, Mapei Stadium di Reggio Emilia. L'Italia ‘teleguidata’ da Mancini (a casa perché positivo al coronavirus) sfida la Polonia nel quinto turno della fase a gironi della Nations League. Gli azzurri sono ancora imbattuti (una vittoria e tre pareggi) e sono al secondo posto in classifica, un punto in meno della squadra di Brzeczek che guida il Gruppo 1. I precedenti tra le due nazionali: l’Italia ha vinto 6 delle 17 partite contro la Polonia (8 pareggi, 3 sconfitte) e vanta una percentuale di vittorie più bassa solo contro Spagna (29.7%), Brasile (31.3%) e Cecoslovacchia (34.6%) tra le Nazionali incontrate almeno 15 volte. Il Covid impedisce a Bonucci, positivo, di toccare le 100 partite in azzurro. Gli azzurri, hanno alle spalle il recentissimo 4-0 dell'amichevole con l'Estonia, hanno raccolto il bottino pieno solo contro l'Olanda in trasferta e due pareggi per 1-1, contro la Bosnia Erzegovina e gli Orange, oltre allo 0-0 nel match d'andata contro la Polonia. Vincere stasera sarebbe importantissimo per conquistare la testa della classifica e confermare la forza di gruppo, che fa i conti con molte indisponibilità. Stasera in palio le finali di Nations e la vittoria metterebbe gli azzurri in pole per il primo posto, in vista dell’ultima giornata da giocare in Bosnia mercoledì. Consentirebbe anche di organizzare le finali a quattro in Italia. Da trent’anni il nostro Paese non organizza un evento di calcio (non giovanile) e ricominciare dalla Nations, con le due semifinali e la finalissima da disputare tra Torino e Milano tra undici mesi, sarebbe un importante punto di ripartenza. Ma c’è già una buona notizia. La squadra di Mancini, grazie al pareggio per 1 a 1 tra Svizzera e Spagna è già sicura di essere tra le prime dieci europee del ranking Fifa. Di conseguenza sarà testa di serie al sorteggio per le qualificazioni mondiali del 7 dicembre. Quella di stasera non è una partita qualsiasi, specialmente dopo una settimana mai vissuta prima, con il c.t. in smart working, la ‘scarpa d’oro’ Immobile ancora bloccato a Roma, dopo aver ricevuto un doppio esito (discordante) dagli ultimi tamponi e i due juventini Chiellini e Bonucci out per infortunio. A Reggio Emilia tre anni fa l’Italia di Ventura vinse con Israele (1-0, gol di Immobile), ma era appena stata travolta al Bernabeu dalla Spagna e giocò una partita brutta, caratterizzata dai fischi dei tifosi, che destabilizzarono una Nazionale già in grave difficoltà, che dopo due mesi avrebbe perso lo spareggio mondiale. Oggi nello stesso stadio, deserto, il peso della sfida è diverso, lo scenario ha una sua complessità. Andrea Belotti affronta Lewandowski non al meglio della condizione. In alternativa Bernardeschi falso nove, come due anni fa, proprio in Polonia, con la vittoria ritenuta l’atto di nascita di questa Nazionale. Diverso oggi è il percorso intrapreso da Mancini e dal suo staff, ben rappresentato da Leonardo Bonucci, che fuori campo per l’infortunio è stato accantoe con il team manager Luca Vialli: “Chi giocherà farà una grande prestazione. Con questa maglia sai sempre quello che devi fare, ti senti a tuo agio. Questa Nazionale sta diventando sempre più squadra, mai visto un gruppo così unito”. Evani parla di grande famiglia, che condivide gioie e dolori e dichiara fiducia cieca negli azzurri. Lewandowski, miglior centravanti del mondo si confronta con la coppia inedita di difensori Bastoni-Acerbi, ma Evani non scarta l’idea di mandare in campo Di Lorenzo, magari con la partita in corso. Le certezze, dopo lo 0-0 di Danzica e l’1-1 con l’Olanda, arrivano soprattutto dal centrocampo, con Locatelli che gioca in casa, assieme a Jorginho e Barella. E sono 21, numero impressionante gli assenti in azzurro, per la quasi totalità fermati dal Covid. Piena emergenza.
Arbitra il francese Turpin, pronti…via
Tra i polacchi Milik e Zielinski in panchina. Ponte radio tra Mancini ed Evani. Al minuto 2 Insigne dalla bandierina, senza esito. Bella conclusione di Berardeschi, servito con un colpo di tacco magico di Barella, para con sicurezza Szczesny. Parte a ritmo sostenuto l’Italia, la Polonia aspetta e riparte, ma gli azzurri fanno buona guardia. La prima impressione è che i nostri avversari puntino al pareggio, per poi guadagnare i tre punti con l’Olanda e rimanere in testa alla classifica del girone. Ha molto spazio il centrocampo presidiato da Jorginho e Locatelli. Al minuto 20 gol di Insigne, Torpin annulla per fuori gioco e interferenza sul portiere di Belotti. Che peccato, prodezza vana a coronamento di una consistente superiorità dell’Italia. Gomitata di Lewandowski su Bastoni, ma fallo precedente dell’azzurro, al 25esimo. Insigne ci riprova e guadagna un angolo. Krychowiak cintura Belotti in area, al minuto 26, rigore, Jorginho, specialista dagli undici metri. Esecuzione perfetta, gol, Italia 1, Polonia 0, logico esito della scelta di eccessiva prudenza dei polacchi. Nuovo corner conquistato da Insigne, nulla di fatto e non c’è traccia di reazione dei nostri avversari, Subito dopo, nuovo angolo, per deviazione su un tiro di Belotti, al centro della propria area la Polonia è difficilmente battibile. Insigne per Belotti, che al volo spedisce in curva. Avversari inconsistenti fino a otto minuti dal riposo. Donnarumma a braccia conserte, disoccupato, rimesse a parte. Tre minuti di over time. Ancora un corner guadagnato da Barella dopo un minuto di recupero, poi spogliatoi. A pieni voti l’Italia del primo tempo. Ha dominato, ha meritato il vantaggio, ha negato alla Polonia di dimostrare la pericolosità temuta alla vigilia del match. Bene tecnicamente e atleticamente gli azzurri, che hanno evitato di drammatizzare le numerose assenze di uomini chiave nella formazione di strutturata da Mancini, anche per l’atteggiamento rinunciatario scelto da Brzczek. cognome impronunciabile per le cinque consonanti l’una accanto all’altra.
Second time: muscoli e polmoni degli azzurri pari al livello della prima frazione di gioco? E la Polonia, muterà la scelta iper difensivista? In campo Zielinski e gli uomini di Brzeczek sembra aver deciso di attaccare. Vediamo… Baricentro molto alto dei polacchi, pressione costante sulle nostre retrovie. In ripartenza, Barella al quarto, al volo, di poco alto sulla traversa. Insigne al nono, deviazione corner. L’empito iniziale dei nostri avversari si placa anche per merito della risposta autorevole degli azzurri. Bernardeschi, gran legnata e corner conquistato al 14esimo. L’Italia riprende il comando delle operazioni. Lewandowski? Poco o niente finora, ben marcato da Acerbi e Bastoni. Al minuto 64 fuori Bernardeschi, dentro Berardi. In verità: poca roba la Polonia, mai pericolosa in 70 minuti, neppure un tiro nello specchio della porta di Donnarumma. Rigore negato agli azzurri per fallo di mano in area su conclusione di Belotti al minuto 73. Dentro Milik per Linetty. Secondo giallo per Horalski e rosso. Polonia in dieci. Se prima in undici non ha mai impensierito Donnarumma, figuriamoci ora in inferiorità numerica. Okaka per Belotti al 79esimo. Dieci al termine. Arriva a giusta ragione il secondo gol al minuto 83. Conclude una fantastica azione che Berardi rifinisce con un gran gol, dopo ventisette passaggi degli azzurri. Due a zero, discorso chiuso con il risultato, missione compiuta, vetta dell’Europa League a 9 punti e mercoledì tentativo davvero molto probabile di bis, mercoledì in Bosnia. Di Lorenzo e El Sharaawi per Florenzi e Insigne. Tre minuti di over time. Strana davvero questa Polonia, neppure un tiro nella porta difesa da Donnarumma. All ok in azzurro!