C’è molto da dimenticare al via della sfida di Ancelotti alla Juve di Sarri e del traditore, tra virgolette Higuain, dell’accoglienza aggressiva, perfino razzista dei tifosi bianconeri, di episodi che come raccontano i napoletani, hanno scippato lo scudetto degli azzurri in complicità con l’arbitro Orsato che non ‘osò’ espellere Pjanic, responsabile di un plateale secondo fallo da ammonizione. E chissà perché il designatore lo ha riproposto anche per il match di questa sera. Il partitone, lo ha deciso il computer, cade quando le squadre sono ancora alle prese con la fresca riconquista della confidenza con il campionato. Peccato. La Juve della soprabbondanza crea qualche perplessità a Sarri, che a proposito è in tribuna per il dopo polmonite e mette in mostra uno dei tanti gioielli del scrigno, il neo acquisto De Ligt, ex Ajax. Così, così il debutto. Il Napoli, risponde, forse part time, con il fenomeno Lozano. Il campione messicano arriva con credenziali di tutto rispetto. 24 anni, velocità, grande tecnica, dribling secco e grande pericolosità. E’ una seconda punta con il vizio del gol, è giovane dotato di furore agonistico, imprevedibilità. Ancelotti potrebbe azzardare l’esordio in azzurro di ‘El Chuck’, magari a partita in corso. In staffetta con Zielinski o Allan. Al bunker difensivo dei bianconeri è venuto meno Chiellini, lesione al crociato del ginocchio destro. Auguri. Solo un migliaio i tifosi del Napoli a Torino, colpa del caro biglietti. Per opporsi allo strapotere atletico di Ronaldo, Ancelotti ha confermato Di Lorenzo, che tra l’altro a Firenze aveva mostrato che di dover assimilare a pieno gli schemi difensivi del reparto. Alianz stadium, il via e a Napoli grande attesa per adottare da subito Hirving Rodrigo Lozano Bahena. Chissà che dopo ‘Ciro’ Mertens non nasca un ‘Peppiniello’ Lozano. Dieci minuti in bianconero, Napoli d’attesa e pericoli sulla fascia destra degli azzurri per le proiezioni ficcanti di De Sciglio. Al 14esimo Insigne da sinistra per il libero Allan, missile del brasiliano, miracolo di Szczesny e angolo. Ripartono a razzo i bianconeri, il contropiede sorprende il reparto difensivo del Napoli e Danilo, appena entrato per l’infortunato De Sciglio, punisce gli azzurri. Al minuto 16 è 1 a 0 per la Juve. Napoli sotto choc e tre minuti dopo la Juve buca la difesa disposta molto male. Gran tiro di Higuain dal centro dell’area di rigore e 2 a 0. È ripida la risalita per gli uomini di Ancelotti. Si riaffaccia il non trascurabile problema della tenuta difensiva, evidenziato a Firenze, proprio nel reparto in cui De Laurentiis ha investito di più con Manolas e Di Lorenzo. Al 30° altra palla gol per i bianconeri. Meret sventa il pericolo con un’uscita strepitosa. Tre minuti dopo Khedira è libero di scagliare una fiondata, che picchia sull’incrocio dei pali e torna in campo. La Juve blocca sul nascere i tentativi degli azzurri di infrangere la barriera difensiva e di centrocampo, ma non c’è alternativa ai tiri dalla grande distanza e uno si deve a Ghoulam al minuto 36, poco alto sulla traversa. Non è una novità, a questo Napoli manca un regista alla Pjanic, alla Jorginho, alla Diawara e l’assenza non è cosa da poco. Intervallo e all’orizzonte del Napoli niente farebbe pensare a radicali mutamenti dell’inerzia della partita. Note a margine di un primo tempo opaco degli azzurri: Mertens non ha ricevuto neppure un pallone giocabile e Fabian Ruiz non ha confermato il prezioso innesto della trascorsa stagione nell’impianto di gioco di Ancelotti. A proposito del quale critici e tifosi si chiedono da tempo di che panni veste la squadra rilevata da Sarri. Né sarrismo, e ancora poca ancelottite. A quando il Napoli del pluridecorato tecnico, che continua imperterrito a credere, come del resto De Laurentiis, a pari chance scudetto con la Juve? Considerato che il Napoli deve recuperare due gol e non all’ultima della classe, Ancelotti decide: dentro Mario Rui, difensore, per Zielinski, centrocampista (!). Lozano rileva Insigne in panchina per un problema muscolare e dà una svolta alla partita. È aggressivo l’esordio del secondo tempo degli azzurri, la Juve controlla e riparte, ma a ritmo lento. Minuto 52, Napoli in profondità, Mertens guadagna lo spazio per il suo tiro a giro. Fuori di poco. Da Lozano ripetuti spunti di classe promettono di mantenere quanto ci si aspetta dalle credenziali. Al 56° ci riprova Mertens, grande intervento del portierone juventino. Napoli d’attacco, anche perché la Juve pensa più che altro a non prendere gol. 60°: Orsato fischia una punizione a Manolas per un inesistente fallo su Rolando, ma senza conseguenze. Entra Emre Can per Khedira, probabilmente su indicazione di Sarri dalla tribuna. Sugli sviluppi di un calcio piazzato, al 65esimo, nuovo buco clamoroso della difesa azzurra e Ronaldo non perdona. 3 a 0. Napoli in ginocchio? Prova a reagire e qualcosa succede. Su calcio piazzato Manolas in area trafigge Szczesny con un colpo di testa imprendibile. 1 a 3. Poi l’inverosimile. In ripartenza veloce, Ziekinski da sinistra trova un cross vincente per il falco Lozano ed è 2 a 3, quando il tempo rimanente è di ventidue minuti. Ora la scommessa è su chi ha più gambe e fiato in questa una serata molto calda. Subito dopo traversa della Juve con Meret battuto. Juve arretra il baricentro. Cambi: Elmas per Allan, Dybala per Higuain. Per i bianconeri sembra il replay della partita dai due volti con il Parma. Un tempo straripante, uno in sordina. Lozano sull’ennesimo cross di Mario Rui non arriva d’un soffio sul pallone filtrante. Con il messicano ne vedremo delle belle e l’incredibile. Lozano sgambettato, fallo e punizione. Perfetta la traiettoria di Callejon e Di Lorenzo piomba sul pallone.: Minuto 81, fantastico 3 a 3, Gli azzurri fanno dispetto a chi scrive che lo accetta molto volentieri. Esultano i mille tifosi dell’Allianz Stadium, esulta la Napoli incollata ai televisori. Tutto da dimenticare il sei in condotta sulla pagella del Napoli del primo tempo? Meno tre al 90esimo, fasi a tensione altissima del match. La Juve prova a tirar fuori le ultime risorse fisiche e mentali, il Napoli a preservare il tesoro di una pari insperato. 90esimo, tre minuti di recupero. Se ne va il primo. Punizione per la Juve commessa da Elmas, batte Pjanic. Incredibile svirgolata di Koulibaly che poteva evitare l’intervento. Il pallone s’impenna e finisce all’incrocio dei pali. La notte del gigante senegalese sarà popolata di incubi. 3 a 4.
Luciano Scateni.